Lucca, Lupin III a caccia di cibo
Un Gastrofanatico a Lucca per il “Comics” è un soggetto pericoloso; figuriamoci se il suo scarso senso del pudore lo porta a girovagare in città vestito da Lupin III, guidato in parte dalle dritte golose del toscanissimo Leonardo Ciomei…risultato più scontato di un fumetto di “Paperino”.
Lucca, già di per se fulcro turistico, si presenta presa d’assalto da miriadi di “folli” (me compreso) capaci di svenarsi per il primo numero di un qualsiasi buffone in calzamaglia o per un mostriciattolo dagli occhi a mandorla. Nel mio caso però il rischio della banca rotta è incrementato dall’offerta mangereccia della cittadina toscana. La “documentazione” sulle specialità da provare era già stata avviata prima dell’arrivo, concedendo grande spazio alla cucina da osteria e ai dolci tipici.
Inutile dire che le cose siano poi degenerate portando il sottoscritto a depredare (da buon ladro gentiluomo) gastronomie, pizzerie e non solo…:-D
A caccia di zuccheri più del manga “L” di “Death Note”, mi dirigo immediatamente verso un indirizzò storico della città: Pasticceria Taddeucci (P.zza San Michele 34).
Se infatti il dolce simbolo lucchese è il bucellato (pane dolce di diverse forme condito con uva passa e anice), questa pasticceria è senza dubbio il luogo ideale per acquistarlo. Taddeucci si rivela però una sorpresa godereccia su più fronti: sul salato si ritagliano un meritato spazio le pizzette rosse e le sfiziose focaccine ripiene. Fuochi d’artificio sul reparto dolciario, partendo dal buccellato (sia classico, ma delizioso anche nella versione con l’aggiunta di noci nell’impasto) e passando alle strepitose “torte co’ becchi” (tipiche crostate lucchesi) con frolla al burro ripiene di verdura, pinoli e uvetta (dolce e deliziosa); agli amaretti; al cioccolato e alla crema di limone. Infine per una super colazione da bar c’è anche la possibilità di consumare una cioccolata calda o un buon cappuccino (menzione special per la schiuma) con dei lieviti in più varianti finalmente fatti come si deve, con il burro!
Girovagando per gli stand della fiera scatta matematica la ricerca dell’osteria (immancabile a Lucca) dove consumare il pranzo. I nomi storici (ma anche molto turistici) sono “Da Leo” o il più blasonato “Giulio in Pelleria”. O la Vecchia Trattoria Buralli (in particolare per i golosi tordelli lucchesi).
Nilo Buralli porta avanti la tradizione dei piatti simbolo lucchesi ormai da tempo immemore, ed in effetti il carattere delle portate è quello verace ed abbondate delle più sincere osterie. Niente più, niente meno. Il servizio, notevolmente rallentato dal sovraffollamento del “comics”, fa comunque arrivare al tavolo un onesto antipasto di lardo casalingo con erbette, parmigiano e bruschetta. Seguono i primi altalenanti: conferma assoluta sul “tordello” dal corposo ragù di carne (piccola nota spiacevole solo per la pasta non fatta in casa, ma acquistata già farcita da un famoso pastificio locale), risulta invece palesemente annacquata la zuppa di farro e fagioli, con un abuso di rosmarino nel condimento. Si risale infine con un robusto secondo, Cinghiale alla maremmana con Polenta, corretto e saporoso, senza far prevalere il sapore della selvaggina. Prezzi in regola con il locale.
Scalata l’infinita Torre Guinigi, con annesso panorama mozzafiato, fa capolino la voglia di una merenda a tema in un’altro luogo storico di Lucca: Pizzeria da Felice (Via Alberto Tonelli, 3). In molti, appolaiati sugli sgabelli, sgranocchiano la celebre e croccante pizza Margherita; io però prediligo qualcosa di più caratteristico: si va di cecina e castagnaccio. Un pò deludente e poco sapida la cecina (a mio parere), mentre grandi soddisfazioni dal dolce toscano a base di farina di castagne, sia classico con pinoli ed uvetta che in versione focaccina farcito di ricotta fresca.
L’ora è tarda e dopo una visita in Piazza Anfiteatro, diventa d’obbligo il colpaccio in qualche gastronomia locale (altrimenti che Lupin sarei?). Mi addentro nell’antica Bottega di Prospero (la più vecchia della città), che presenta una vasta gamma di paste artigianali e dei caratteristici sacchi pieni della vera specialità del territorrio: il farro della Garfagnana I.G.P. Solamente discreta l’offerta di Oli, vini e altri prodotti alimentari.
Per soddisfare pienamente le mie ambizioni da ladruncolo gastrofanatico devo spigermi fino a Via San Giorgio, nella fornita gastronomia Delicatezze. Da oltre 100 anni la famiglia dell’attuale proprietario Roberto porta avanti la ricerca e selezione di prodotti di nicchia quali i Vini e gli Olii delle Colline Lucchesi D.O.P. delle più prestigiose fattorie. Vasta anche la scelta di funghi, salse tipiche toscane, mieli, mostarde senapate e per bolliti, pasta della Garfagnana e di dolci tipici lucchesi, oltre alle varie tipologie di farine, legumi e grani. Dal mio settore preferito, affettati e formaggi, ho avuto la possibilità di degustare (ed acquistare) la deliziosa soppressata lucchese di Cinta (sorta di coppa di testa), il biroldo di Cinta Senese (sanguinaccio locale) e una bella serie di pecorini garfagnini dalla diversa stagionatura. Servizio molto competente, simpatico e disponibile che propone anche un reparto di gastronomia fresca (a cura della moglie di Roberto).
Carico di un bottino molto variegato (dai modellini e fumetti alle buste di prodotti tipici), posso infine far rotta verso Roma, appagato dalle nuove scoperte e ricchezze gastronomiche della Versilia.
“LIN-GUINI, LIN-GUINI, L’INCORREGIBILE!” XD