Tagli della politica. In Parlamento Cinque Stelle mette il nome sui bicchieri di plastica
Il Governo è di là da venire e per i due Presidenti di Camera e Senato ci saranno le schede bianche di PD e PDL. Nel frattempo, gli eletti Cinque Stelle mostrano una voglia di risparmiare sconosciuta ai palazzi del potere. Prendiamo ad esempio la foto che ritrae il tavolo con i bicchieri di plastica con i nomi scritti con il pennarello. Sembra di essere a una festa per bambini o alla classica adunata del campeggio: “Tenetevi i bicchieri”. Non sprecate, insomma.
Ma non finisce qui. I grillini hanno invocato i risparmi e, in parte, li hanno già ottenuti.Il conto dell’acqua minerale, consumata durante la riunione fiume in cui sono stati designati i due candidati alla presidenza delle camere e che ha messo in stallo tutta la politica italiana, è stato pagato come al solito. Colletta.
E come al solito arrivano gli scontrini on line. Il cittadino deputato Dino Alberti è andato nel sel service sotterraneo e ha messo in rete il suo scontrino con tanto di nome e cognome chiedendo: “Non so giudicare se sia un giusto prezzo perché non ho mai usufruito di buoni pasti e di mense aziendali, per cui chiedo a chi è esperto se il prezzo è giusto”.
Al ristorante del Senato sono arrivati altri grillini. Qui si mangia in piedi dopo il taglio dei contributi ai pasti dei politici che ha portato il conto al livello dei normali ristoranti (e i senatori, tutti, si erano messi a risparmiare dovendo pagare tutto di tasca propria). E’ piaciuto lo sfarzo dei saloni alla senatrice Ivana Simeoni (operatrice del 118, eletta a Latina, che ha pure un figlio, Cristian Iannuzzi, deputato del M5S), ma alla fine i prodotti più richiesti sono acqua e limone e caffè.
Le cronache riferiscono che il caffè alla buvette a prezzo di mercato è stato gradito dall’esponente no Tav piemontese Marco Scibona, dalle senatrici pugliesi Barbara Lezzi e Daniela Donno e dal salernitano (ingegnere e volontario di Emergency in Afghanistan) Andrea Cioffi.
Un bicchiere di plastica con acqua e limone dopo le pizze e i regimi vegetariani. Passa anche di qui la decrescita felice del Movimento 5 Stelle. Però sarebbe il caso di dire ad Dino Alberti che no, a 6 €, non si mangia a Roma un pasto con 1 primo piatto, 2 contorni e un’acqua da 1/2 litro. Il resto è a carico dei contribuenti. Meglio una schiscetta con un panino.