Maiorca. 5 cose da assaggiare almeno una volta
Quando si dice Maiorca non si pensa certamente alla sua gastronomia, ma più facilmente alle sue coste, alle sue spiagge e alle sue acque limpide e cristalline. O soprattutto, ai locali, alla vita notturna e al puro divertimento.
Però vi assicuro che Maiorca può offrire delle sorprese gastronomiche parecchio interessanti anche se alla voce Baleari tutti vi parleranno del Sublimotion di Paco Roncero, il ristorante più costoso del mondo che si trova sull’isola di fronte.
Occorre una buona guida e girarla un po’ quest’isola, senza cioè fermarsi alle mete più turistiche (fidatevi anche la vista ne guadagnerà: proprio lontano dalla solite rotte vedrete i paesaggi, gli scorci e le vedute più belle).
In cinque giorni ho assaggiato piatti e prodotti davvero buoni, molti all’interno di mura domestiche (fatevi amico qualcuno del posto), come la freixura, o più semplicemente frito mallorquin, ovvero interiora di maiale o vitello fritte e accompagnate da patate e verdure.
O il tumbet, un pasticcio cotto al forno e realizzato a strati con deliziosi tocchetti di cernia o coda di rospo, patate, melanzane e peperoni, il tutto fritto e completato con salsa di pomodoro.
E c’è anche il gatò, un dolce di farina di mandorle, mandorle esclusivamente a km0 (qui a Maiorca se ne producono di buona qualità).
Ma 5 piatti sono imperdibili. Segnateli in agenda.
1. Sobrasada
Non possiamo negarlo i nostri cugini iberici non se la cavo affatto male con i salumi e anche qui realizzano un insaccato di eccellenza: la sobrasada. Dal caratteristico colore arancio-rossiccio, la sobrasada è un insaccato crudo stagionato prodotto con sale, paprika affumicata dolce e un mix di altre spezie.
Nella cucina maiorchina sono molto le ricette che utilizzano questo prodotto. Mangiatela nelle uova alla maniera di Soller ovvero fritte, adagiate su una fetta di sobrasada e servite con un intingolo a base di carote, piselli e porri (la ricetta è alquanto semplice, quindi è possibile assaggiarle buone in qualsiasi ristorantino di Soller)
La sobrasada dona ai piatti maggiore sapidità e corposità come nel caso del lombo al cavolo (involtini di foglie di cavolo ripieni di lombo), sobrasada e boutifarrón (salsiccia locale) servita con una salsa preparata con pomodori, sobrasada, pancetta, polpa di maiale, uvetta, pinoli, mandorle e aromi vari. Non solo un prodotto squisito da mangiare esclusivamente su un fresco e ancora tiepido pezzetto di pane, quindi, ma anche un ingrediente dalla grande versatilità in cucina.
Dove acquistare:
- Mercat Municipal de Santa Catalina (Plaça Navegació s/n, Palma de Mallorca) e Mercat Municipal de l’Olivar (Plaça de l’Olivar 4, Palma de Mallorca). Tutto il buono della produzione locale, ma anche le altre grandi eccellenze iberiche.
- Colmado Santo Domingo (C/ Santo Domingo 1, Palma de Mallorca). Al primo colpo d’occhio potrebbe sembrare la tipica gastronomia per turisti, ma una volta entrati la qualità dei prodotti vi conquisterà. Da provare la sobrasada di maiale nero, ovvero realizzata esclusivamente con carne di maiale della razza autoctona di Maiorca.
- Embutidos Estrany (Ctra Llubì Km. 0,6, Inca). Oltre alla sobrasada, qui troverete anche le altre tipologie di salumi locali: boutifarrón, camaiot, blanquet.
2. Paletilla de cordero
Dopo un viaggio alquanto tortuoso arriverete in un locale estremamente spartano, ma una volta assaggiata la paletilla de cordero, la spalla di agnello, sarete certamente soddisfatti. Un’unica raccomandazione: una volta seduti alla tavola di Es Vergas dimenticate il menu e senza indugio ordinate la spalla di agnello. La cottura lenta in forno a legna le rende sublimi, la carne è perfettamente croccante all’esterno e tenerissima e succosa all’interno e ogni boccone vi si scioglierà in bocca deliziandovi il palato.
Dove mangiare:
Es Verger (Castel d’Alaro, Alaro). Ottimi anche l’arrosto e le costolette di agnello e, per chi non ama la carne di agnello, la lechona, ovvero il maialino da latte.
3. Empanadas
Preparate in passato esclusivamente per le festività della Pasqua, oggi è possibile gustare l’empanadas, con qualche piccola variante, tutto l’anno e un po’ ovunque. La ricetta classica prevede un involucro di pasta di pane ripieno di piselli e pezzetti di agnello conditi con sale, pepe e paprika. Durante il resto dell’anno, vengono eliminati i piselli e alla carne, in questo caso anche di maiale o di vitello, si aggiunge la sobrasada. Uno street food semplice che conquista.
Dove mangiare:
- Casa Canet (Mercat Municipal de l’Olivar, Plaça de l’Olivar 4, Palma de Mallorca). Per assaggiarne di sempre freschi e belli pieni.
- Forn de pa i pastisseria Coll (Mercat Municipal de Santa Catalina, Plaça Navegació s/n, Palma de Mallorca). Non solo salato, ottimi anche l’ensaimada (vedi a seguire) e le panellets (dolcetti a base di marzapane).
4. Ensaimada
Sarà per la grande quantità di saim, strutto, che si annida tra le sue pieghe, ma l’ensaimada, prendo in prestito le parole dello scrittore catalano Josep Pla, è realmente “la cosa più leggera, aerea e delicata della pasticceria di questo paese”. Si tratta in sostanza di un pane dolce a forma di spirale preparato con uova, farina, zucchero e, ovviamente, strutto, ricoperto di abbondante zucchero a velo. Si mangia perlopiù a colazione, ma ve la consiglio anche a merenda, magari da pucciare in una buona cioccolata calda, lo so non è certo l’ideale per la stagione ma ne vale la pena, o come buon compagno di un delizioso gelato alle mandorle.
Dove mangiare:
Forn del St° Cristo (C/ Paraires, 2, Palma de Mallorca). Dal 1910 una vera e propria istituzione in fatto di ensaimada. Oltre alla versione semplice sono assolutamente da provare l’esaimada de cabello de angel ripiena di polpa di zucca candita, l’ensaimada de crema quemada ripiena di una sorta di caramello e, per gli amanti del mix dolce-salato, l’ensaimada de sobrasada ripiena di un’altra tipicità del luogo la sobrasada, appunto.
5. Arance di Soller
Girovagando per le stradine della piccola cittadina di Soller vi imbatterete in improbabili cartelli che vi inviteranno a entrare nelle case dei locali per bere una spremuta d’arancia. Non pensateci troppo, varcate la soglia di queste case e godetevi un succo rinfrescante e dolcissimo preparato espresso con vecchie, ma infallibili, macchine a pressione.
E prima di salutare la gentilissima padrona di casa, d’obbligo l’acquisto di un piccolo souvenir enogastronomico: qualche barattolo di ottima marmellata di arance home made, che una volta a casa vi riporteranno, almeno con il pensiero, alle piacevole e spensierate vacanze.
[Immagini: Rosalia Imperato, homelife, Joan Brunés, platos-preparados, mallorcaausfluege, De mel i sucre, Pere Muntaner, mallorcanytt, huffingtonpost, SantiMB]