Manovra. Cuochi al governo cucinano l’IVA su vini e tartufi
La notizia più masticata durante l’estate è stato il boccone indigesto dei privilegi dei Senatori e dei Deputati che mangiano nei rispettivi Palazzi con le monetine con cui i comuni mortali attingono da un dispenser di snack alla stazione ferroviaria.
La notizia più indigesta è che siamo sull’orlo di una crisi che rischia di spolparci come un osso di pollo.
Per fortuna hanno trovato la soluzione con la manovra bis-tris-quadriga e pentagramma. Pagheranno di più i ricchi.
Infatti hanno aumentato per tutti l’IVA al 21% cercando di raggiungere la Grecia e il Portogallo al 23% o la Svezia e la Danimarca al 25% (che però sembra qualche servizio lo tengano ancora in piedi).
Un 1% in più che toccherà anche i beni alimentari, come la supertassa (chissà perché mi viene in mente la supercazzola del Conte Mascetti) promette di fare. Tartufi, vini, spumanti. Giurano che al Ministero sono in trepida attesa dell’uscita della Guida del Gambero Rosso per tassare tutti i Tre Bicchieri. Il vino mica è tutto uguale…
Hanno ragione a Torino. Il conto del ristorante del Senato e della Camera non lo vogliamo pagare più. Cambiate menu!
Anche se sembra più probabile che il menu lo cambieremo noi. Altro che sagre…
Foto: repubblica.it Link coldiretti.it