Maxi Capo la Gala, recensione del ristorante in costiera sorrentina
Il Capo La Gala a Vico Equense è sempre un felicissimo approdo in Costiera Sorrentina con i due ristoranti Maxi e Nerea. La bellezza e l’eccellenza sono di casa grazie alle cure ed alla capacità imprenditoriale di Enzo Acampora e famiglia che hanno fatto di questo luogo una delizia per occhi, palato ed ospitalità.
Le redini sono ora in mano a Mario Acampora, figlio di Enzo.
20 tra camere e suite iper panoramiche, Nerea, la trattoria di mare praticamente quasi nell’acqua, il Maxi che è il ristorante gastronomico. In breve questo è il mondo del Capo La Gala.
Il ristorante Maxi, segnalato in guida Michelin, è guidato dall’anno scorso da Emmanuel Scotti che è allievo di Gaetano Trovato, 2 stelle Michelin storiche in Toscana. Può contare sul sous chef Carlo Carandente, sul pastrychef e panificatore Carlo Gabbiano che ci ha deliziato con lievitati e dessert. Completano la squadra, Marianna Ciufo, Michele Langella, Valerio Montuori e Yesenia Montes Guzman.
La sala è il regno di Giulia Tavolaro, figura storica e riferimento assoluto, vicana doc coadiuvata dal giovane e bravo Mariano Fiorentino.
Come si mangia al Maxi, ristorante del Capo La Gala
Inizio scoppiettante con il Ponte con alici, caffè Guatemala di Gianni Frasi e limone bio di Sorrento. La presentazione è molto bella e il sapore non è da meno. Bei contrasti tra i vari elementi con un risultato molto gradevole. Ottimo inizio per collegarsi con quello che arriverà dopo.
È tutta una bufala è un antipasto in grande equilibrio con grandi prodotti. Oltre alla carne di bufalo magistralmente cotta, completano il piatto la ricotta in salvietta di Costanzo e un cremoso di carciofi con brunoise di carciofi arrostiti. Realizzazione da wow.
Scalo di Procida sono le linguine alla brace con insalata di limoni in conserva, ricci di mare, polvere di limoni e le sue foglie. Un primo piatto interessante con sentori di brace che si abbinano benissimo con il resto degli elementi dai sapori decisi per un risultato veramente molto saporito.
Intramontabile è il bottone alla genovese di coda stufata, ostriche perle noir e zuppa di prosciutto e basilico. Gran bel piatto del Maxi Capo La Gala, complesso e gustoso. Volutamente sapido ma buono nel complesso. Il livello resta comunque alto .
Quando arrivi manda un messaggio cioè il risotto alla pizzaiola al nero di seppia che provo in versione ufficiale al Maxi. Bello a vedersi e ottimo da mangiare. Wow.
Pesce e carne al Maxi Capo La Gala
Benedetta primavera è un rombo cucinato ottimamente e che, come gli altri piatti, si presenta anche molto bene. Si presenta come una rollatina di rombo con verdure primaverili, fiori eduli e salsa Beurre blanc. Direi che qui al Maxi Capo La Gala se esiste una difficoltà in più per lo chef è riuscire a colpire i commensali spesso distratti da uno scenario fantastico che li circonda. Emmanuel Scotti fino ad ora ci riesce.
Con Cambio d’identità arriva in tavola l’agnello Laticauda alla brace, carciofo violetto di Castellammare, salsa aiolì e bernese montata con estrazione di grasso d’agnello. Continua la giostra di sapori molto intensi e identitari. Il bravo chef ischitano si fa forza delle sue esperienze segnanti e soprattutto quella con Gaetano Trovato. Cotture giuste di carne e carciofo e anche quest’ultimo recita la sua parte da protagonista.
I dolci
Dulcis in fundo assaggiamo le Fragole buone buone, una mousse al lime con inserto al cetriolo, sorbetto al finocchietto, burro d’arachidi e salsa di fragole.
Ottima realizzazione come anche Tu vuo’ fa l’americano. La mousse è alla banana accompagnata da cremoso fondente 55%, biscuit alle mandorle, caramello passion fruit, cioccolato bollato fermentato in bucce di banana, gelato arachidi. Entrambi dolci di spessore che dimostrano le ottime doti di Carlo Gabbiano già a me note per aver assaggiato un eccellente panettone ad un evento. Il pastry chef del Maxi Capo La Gala è da tenere d’occhio.
La cena è una prova superata dallo chef Emmanuel Scotti e dal suo team e spero che il Maxi torni nell’empireo delle stelle dove ha già meritato di stare.
Quanto costa mangiare al Maxi Capo La Gala
Ci sono solo menu degustazioni con formule interessanti e soprattutto c’è un degustazione open “A 4 mani “ dove due portate le sceglie lo chef e le altre due i commensali. Il costo è di 90 € .
Il degustazione Contemporaneo da 6 portate costa 110 €.
Ancora il degustazione Ci pensa Emmanuel, 6 portare a sorpresa al costo di 110 €
Infine, il degustazione “Artigianato gastronomico “ di 8 portate a 130 €.