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13 Settembre 2016 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 12:10

Milano. 5 gelaterie per lenire la mai sopita voglia di gelato

Il gelato mi piace in qualsiasi stagione. E allora, approfittando di queste ultime giornate – e nottate – calde di questa altrettanto calda estate (mentre
Milano. 5 gelaterie per lenire la mai sopita voglia di gelato

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Il gelato mi piace in qualsiasi stagione. E allora, approfittando di queste ultime giornate – e nottate – calde di questa altrettanto calda estate (mentre scrivo sono le 23, e ci sono 24°), eccovi cinque gelaterie a Milano, più o meno nuove, per provare a lenire la vostra mai sopita voglia di gelato.

1. I gelati bio di Scoops Gelatieri per passione

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Proprio nuova non è – ha aperto un annetto fa, mi sembra. Defilatissima: è in Largo Murani, nei locali occupati fino a qualche tempo fa da una gelateria, Mirtilla, nella quale avevo assaggiato per la prima volta dei gelati salati (me ne ricordo uno al basilico, forse uno alla carota) – prima volta nel senso che si parla di boh, più di dieci anni fa.

Scoops nasce dall’idea di alcuni giovani imprenditori – ovvero, proporre gelati che seguano il ritmo delle stagioni, con ingredienti di qualità, selezionati con cura: tra i fornitori, le Cascine Orsine di Bereguardo (le stesse utilizzate in un’altra recente impresa di successo, la Ravioleria Sarpi). E hanno anche ottenuto la certificazione bio. E riforniscono anche una serie di locali e ristoranti di osservanza bio-veg.

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Il locale è molto semplice, due vetrine, da una delle quali si vede la gelatiera verticale a bastone (da qualche tempo utilizzata da una bravissima ragazza, Barbara); una dozzina di gusti, sapori delicati, come vaniglia e ribes, un ottimo fiordilatte, uva nera – fra gli ultimi che ho assaggiato.

Ah – ho iniziato con Scoops perché un annetto fa ho conosciuto uno dei soci, e mi ha corrotto offrendomi un sacco di gelato – ma non sapeva che ero già andato ad assaggiarlo prima…

Scoops. Largo Murani, 5. 20133 Milano.

2. Una gelateria di quartiere: I Gelati di Boccia

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Questa gelateria ci era stata segnalata qualche mese fa, in un commento a una nostra classifica dei gelati milanesi. Per niente glamour, anzi decisamente casalinga: può essere o meno un punto a favore, Ma basta assaggiare il gelato – fiordilatte e fico, il mio assaggio – per cambiare prospettiva.

I Gelati di Boccia. Via Spontini, 11. 20131 Milano. Tel. +39 3289161838

3. I gelati di cui si parla: i gelati di Pavé

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Siamo stati fra i primi a raccontarvi l’allestimento del locale e ad assaggiarne i gelati, in aprile: e i gelati di Pavé sono già fra i più apprezzati e acclamati della città. Merito – anche qui – di una gelataia, Simona, che viene dalla Gelateria De’ Coltelli di Firenze; di una scelta azzeccata di gusti e ingredienti che riprende la linea del Pavé di via Casati; di una fama socialmediatica consolidata e di una presenza online attiva ed efficace; e di ottimi gelati…

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Pavé Gelati & Granite. Via Cesare Battisti, 21. Milano. Tel. +39 02 94383619

4. Novità in via Savona: l’agrigelateria Gusto 17

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Ci sono “parole d’ordine” che ritornano, variamente declinate, anche nella gelateria: ed è per questo che mi piace la definizione di “agrigelateria” di Gusto 17, altro piccolo mono-locale nato da poco in via Savona (ultimo in “ordine di apparizione” dopo i vari e altrettanto piccoli Maido, Amuse-Bouche, Burgez e così via). Il 17 è il diciassettesimo gusto, quello ideato dal cliente, che si aggiunge ai 16 gusti in carta: ed è possibile suggerirlo o addirittura crearlo sul momento, abbinando i gusti esistenti.

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“Agrigelateria” come attenzione agli ingredienti e alla loro provenienza – “agricola” come in un agriturismo. E ne risultano dei gelati tutti da scoprire, come la crema di zafferano con riduzione di marsala.

Gusto 17. Via Savona, 17. 20144 Milano. Tel. +39 0239811835

5. Gelati da degustare: Out of the Box

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Questa, a dire la verità, devo ancora capirla bene. Aperta da qualche mese nel grappolo di viuzze fra Porta Venezia, Buenos Aires, Regina Giovanna, Out of the Box si presenta bene, sia esteticamente che come comunicazione della propria immagine; ma i gusti di gelato non mi hanno ancora convinto del tutto.

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O forse è stata la “degustazione” che viene offerta a 8,50 €: l’assaggio di 6 gusti di gelato a scelta, serviti in 6 bicchierini contenuti in un apposito contenitore. L’ho presa – e mi diceva la commessa che ero il primo a prenderla, almeno che lei sapesse, tanto che ha telefonato al proprietario per farsela spiegare, ma ne avevo già letto da qualche parte. O qualcuno ne ha scritto alla cieca, o era un’abile manovra di marketing: sei il primoooo! Mi sono ritrovato con i 6 bicchieri contenenti 6 palline di gelato, anzi, 6 piccole palline di gelato, una per bicchierino. D’accordo, forse la piccolezza sarà stata un’impressione, dovuta magari al fatto che i bicchieri erano dei bicchieri di carta, non degli scodellini, oppure alla prospettiva dall’alto; e forse, non me ne voglia il Maestro gelataio Giacomo Schiavon, avevo le papille gustative sviate dal contesto…

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Insomma, devo tornarci a esplorare un po’ i vari gelati; il fiordilatte è discreto, il gusto Edoardo che mi intrigava devo riassaggiarlo, c’era un po’ troppo liquore (ah – i nomi propri dei gusti sono quelli dei loro creatori).

Out of the Box. Via Marcello Malpighi, 7. 20129 Milano. Tel. +39 0236637300.

Una nota a margine, che peraltro ho già scritto da qualche parte. Barbara, di Scoops, e Simona Argentieri di Pavé, si vanno ad aggiungere ad altre fanciulle gelatiere, da Vittoria Bortolazzo del Gelato Giusto alle due chef gelatiere de I Gelati di Naninà: si impone una ricognizione del gelato milanese al femminile.

E comunque – non è che il gelato lo si debba mangiare per forza solo quando fa caldo. Parafrasando “il panettone tutto l’anno” – ben venga il gelato tutto l’anno. Siete d’accordo?

[Immagini: iPhone Emanuele Bonati, Facebook]

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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