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Ristoranti
9 Ottobre 2019 Aggiornato il 9 Ottobre 2019 alle ore 13:29

Milano. Tano Simonato trasloca la stella Michelin Tano Passami l’Olio

La prima notizia che registriamo è che Tano Simonato chiude Tano Passami l'Olio per riaprirlo da un'altra parte. Nel vecchio locale, una nuova apertura
Milano. Tano Simonato trasloca la stella Michelin Tano Passami l’Olio

La prima notizia che registriamo è che Tano Simonato chiude Tano Passami l’Olio per riaprirlo da un’altra parte.

Nel vecchio locale, una nuova apertura food, importante, e per una volta al femminile: arriva Sara Preceruti.

Tano Simonato trasloca Tano Passami l’Olio

La notizia è di quelle importanti: un ristorante stellato milanese, anzi molto milanese, e storico (correva l’anno 1995), Tano Passami l’Olio, trasloca. Il suo patron e chef, Tano Simonato, ha deciso di spostare tutto dalla sede in zona Navigli, in via Villoresi, seconda sede dopo via Vigevano, a un locale più centrale, in via Petrarca 4, fra il Parco Sempione e corso Vercelli.

Le motivazioni, ha dichiarato in una conferenza stampa, sono legate all’esigenza di rinnovarsi, di ampliare la proposta del locale, aprendolo anche a iniziative diverse, ma anche alla sua scoperta del, e adesione al, Metateismo, una corrente filosofico-culturale, fondata dall’artista Davide Foschi, che segna il nuovo Rinascimento delle arti, della cucina, della cultura nella vita contemporanea.

Ma, a parte questo, ci saranno più posti a sedere, un tavolo conviviale in cantina, torneranno i colori sociali, oro e bordeaux, la sala fumatori, e soprattutto i piatti che hanno fatto la fortuna di Simonato e che gli hanno procurato la stella Michelin.

Appuntamento in via Petrarca alla fine di ottobre, circa. Anche perché il 31 ottobre (1995) è la data di apertura di Tano Passami l’Olio in via Vigevano: evidentemente, porta bene…

Sara Preceruti porta un’Acquada sul Naviglio

La domanda sorge spontanea, come suol dirsi: e al posto di Tano Passami l’Olio, cosa ci sarà? Ovviamente, un altro ristorante. Ma guidato da una donna, Sara Preceruti. E anche questo locale sarà un “trasloco”: si tratta di Acquada, il ristorante che Sara aveva aperto a Porlezza, sul lato italiano del Lago di Lugano.

Una donna, finalmente, che arriva a Milano ben intenzionata a rimanerci. E arriva con un “acquazzone” – questo significa acquada in lombardo – che vi abbiamo già raccontato.

Prima di Acquada aveva cucinato – e preso una stella Michelin – alla Locanda del Notaio, a Pellio Intelvi, nel Comasco (di recente affidato al giovane Marco Moretto). Passata poi al suo ristorante, con successo, lo ha chiuso qualche settimana fa, per trasferirsi, mestoli e padelle, sulle acque del Naviglio milanese. Si porterà dietro il grigio e l’azzurro del suo logo, e i colori dei suoi piatti.

[Immagine di copertina: Manuela Vanni]

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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