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Vino
26 Giugno 2023 Aggiornato il 29 Luglio 2024 alle ore 17:21

Montepulciano d’Abruzzo, 13 vini Colline Teramane Docg da amare

I 13 migliori Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Docg oggi in commercio, espressioni eleganti e potenti di un territorio speciale
Montepulciano d’Abruzzo, 13 vini Colline Teramane Docg da amare

Unica nella regione, la denominazione d’origine controllata e garantita del Montepulciano D’Abruzzo Colline Teramane festeggia 20 anni dalla nascita. Un tempo non lunghissimo, ma sufficiente per fare il punto su un territorio che ha saputo esprimersi in modo riconoscibile rispetto alle altre zone di produzione di Montepulciano regionali.

Le Colline Teramane costituiscono un unicum ampelografico. Il territorio è determinato da altitudini (oltre 2000 metri del Gran Sasso) che scendono bruscamente a quota zero sul litorale adriatico, a poche decine di chilometri in linea d’aria. I suoli possono essere ricchi di scheletro e limoso-argillosi, a seconda delle zone, solcate da quattro fiumi che garantiscono un apporto idrico ottimale in tutte le stagioni. Su tutta l’area spirano brezze marine e montane che, insieme alle notevoli escursioni termiche, contribuiscono alla salubrità dei vigneti e del vino.

Colline Teramane Docg il territorio

I 33 comuni dell’areale Docg rappresentano tutta la provincia di Teramo, la più settentrionale d’Abruzzo, al confine con le Marche. Regione con i cui vini di queste zone condividono diversi aspetti, più che con quelli prodotti nell’Abruzzo meridionale.

Già lo Polibio, nel II secolo a.C. scriveva dei vini piceno-aprutini (l’attuale provincia di Teramo) come in grado di ridare le forze agli uomini e guarire i feriti. Ma anche loro hanno dovuto soccombere alla fillossera dei primi del 900 ed è solo con la seconda metà del secolo che la produzione torna ad aumentare. Al contrario dell’Abruzzo meridionale, in cui si affermano cantine sociali e cooperative, nell’area di Teramo le aziende continuano a restare indipendenti, a vinificare, imbottigliare e vedere il proprio vino in autonomia.

Com’è il Montepulciano D’Abruzzo Colline Teramane Docg

Assaggi dalle anteprime 2023

Anche per questo motivo è stato più semplice indirizzare la produzione della zona verso rese piu basse e pratiche agricole sostenibili, per ottenere risultati più identificabili rispetto alle altre zone di produzione. La sottozona in etichetta (dell’allora Montepulciano Doc), Colline Teramane, è arrivata nel 1995, e la specifica Docg, come si diceva, nel 2003.

Per fregiarsi dell’etichetta Colline Teramane Docg, il Montepulciano d’Abruzzo dev’essere almeno il 90% in caso di blend. Il restante può essere Sangiovese. Il disciplinare prevede una versione giovane con affinamento di minimo 1 anno e almeno 2 mesi in bottiglia. Oppure Riserva, con minimo 3 anni di affinamento (di cui almeno 1 in legno e 2 mesi in bottiglia).

Le caratteristiche gusto-olfattive privilegiano sensazioni di freschezza e vivacità piuttosto che maturazione, e – al di là dei sentori tipici di frutti rossi, prugna e speziature – possono variare in base alla zona di coltivazione. Presentano anche note salmastre o più balsamiche a seconda della maggiore o minore vicinanza al mare.

I 13 migliori Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg

Colline Teramane Docg Montepulciano Abruzzo

Oggi il Montepulciano D’Abruzzo Colline Teramane Docg conta 172 ettari vitati e 600mila bottiglie prodotte annualmente da 42 cantine.

Di queste, abbiamo assaggiato le nuove annate in commercio. Annate pronte al consumo non tanto nel senso di quanto previsto dal disciplinare, ma in base al giudizio del singolo produttore, che conosce il suo vino meglio di chiunque altro.

Premesso che un Montepulciano D’Abruzzo Colline Teramane Docg di 4 o 5 anni inizia appena ad esprimersi, almeno 13 assaggi meritano un posto in cantina, in attesa della piena maturità e di grandi soddisfazioni.

Anche all’interno della denominazione Colline Teramane Docg, la varietà di suoli e stili di vinificazione rendono il Montepulciano d’Abruzzo di queste zone un gioco continuo di morbidezze ricercate e freschezza austera. Le annate, tra vigneti in altitudine o verso il mare, hanno grande impatto sugli esiti in bottiglia, ma la mano del vignaiolo si sente al di là delle variabili stagionali. L’elenco che segue tiene in considerazione le potenzialità di evoluzione e al contempo la piacevolezza di una beva giovane ma già gratificante.

Annata 2020

Annata calda e siccitosa, salvata in extremis dalle piogge di settembre, che hanno ristabilito l’equilibrio in vigna ed evitato alle uve uno stress eccessivo. Risultato, la produttività è stata buona (anche se le aziende in degustazione non superano quasi mai gli 80/90 quintali per ettaro) e le componenti zuccherine e fenoliche hanno raggiunto una buona maturazione.

1. La Regia Specula 2020 Orlandi Contucci Ponno, prova di botte

La regia specula Orlandi Contucci Ponno Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane

Cantina già nota su queste pagine, La regia Specula proviene da un singolo vigneto in zona Roseto degli Abruzzi, a circa 200 metri slm. Montepulciano D’Abruzzo in purezza fermentato in acciaio e poi messo a riposare in botti da 20hl per 12 mesi. La versione in commercio sta almeno 6 mesi in bottiglia, questa in degustazione non ha ancora effettuato questo passaggio. Nonostante tutto il naso è già elegante, con lievi note salmastre, qualche tostatura che si fa strada tra un frutto maturo e speziato. La giovinezza emerge esplosiva in bocca, che attacca fresca e porta un tannino evidente, ma la sensazione che resta è di grande persistenza e tipicità. 10 €

2. Barone di Valforte Collesale 2020

Barone di Valforte

Azienda di 52 ettari, con sede a Silvi, appartiene alla famiglia Sorricchio di Valforte sin dal XIV secolo. Oltre alle referenze tipiche della regione (Cerasuolo, Trebbiano, Montepulciano Doc), con Collesale entra a pieno titolo nella Docg Colline Teramane. Montepulciano in purezza, da uve coltivate a 350 metri slm su terreni sabbioso/argillosi, che macera per 20-25 giorni sulle bucce e poi affina in barrique. Al calice il rubino intenso sprigiona da subito note di frutta rossa acidula, croccante, fresca, e sfumature balsamiche. Le stesse si ritrovano al sorso, che parte fresco ma si scurisce rapidamente, rivelando una profondità foriera di interessanti evoluzioni. Equilibrio e piacevolezza di beva. 12,50 €

3. Velenosi, Verso Sera 2020, prova di botte

Verso Sera Velenosi Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane

Cantina di famiglia creata da Angela e Ercole Velenosi nel 1984, e oggi possiede quattro tenute nel territorio del Piceno, e vigneti nella zona di Controguerra, ai confini tra Marche ed Abruzzo, dove coltiva e vinifica i tipici della regione: trebbiano, pecorino, Montepulciano d’Abruzzo. Verso Sera è l’etichetta di punta della denominazione Colline Teramane Docg.

Parliamo di un Montepulciano in purezza raccolto l’ultima settimana di ottobre, vinificato in cemento e sottoposto a follature e rimontaggi. Le macerazioni durano a seconda dell’annata, anhe 1 mese, 1 mese e mezzo. Dopo la svinatura, il vino resta in cemento per 4 o 5 mesi, per poi passare in botte da 50 hl per un anno. All’imbottigliamento segue un affinamento ulteriore per almeno 3 mesi. Questa 2020 si presenta di color rubino scuro, con un bouquet elegante e garbato, di frutta matura, erbe officinali e genziana. La bocca rivela una morbidezza superiore alla media compensata da un tannino vivace. Costa 40 €

Montepulciano d’Abruzzo 2019

Stagione difficile, per l’alternarsi repentino di grande caldo, momenti di alta piovosità e grandinate. L’annata ha favorito quelle aziende con terreni particolarmente freschi, in grado di mantenere un equilibrio idrico più costante.

4. Montori, Fonte Cupa 2019

MOntori Fonte Cupa Montepulciano Abruzzo Colline Teramane

Camillo Montori oggi gestisce l’azienda di famiglia, 80 ettari di cui 50 vitati, nella zona di Controguerra, che nel corso di questa degustazione si è rivelata particolarmente ricca di esiti interessanti, tanto da ispirare la possibilità di una futura sottozona. Fonte Cupa è l’etichetta dedicata ai vigneti più vecchi, e nel nostro caso allevati in parte a cordone speronato in parte nella forma tradizionale dell’alberello. Le uve macerano sulle bucce per circa 10-15 giorni, e affinano in botti di rovere per 20 mesi. Naso inizialmente austero, con lieve riduzione, si esprime poi sulle note di frutta di bosco e macchia mediterranea. Bocca strutturata, speziata, intensa e coerente. 18,50 €

5. Ausonia, Nostradamus 2019 Riserva

Vini Ausonia

Siamo sui calanchi calcareo argillosi della zona di Atri, a circa 250 metri slm, tra il Gran Sasso d’Italia e l’Adriatico. Qui la conduzione dei vigneti è biodinamica, senza alcun intervento chimico, con filari impreziositi da fiori ed erbe spontanee per favorire la biodiversità e la salubrità del territorio. Il Nostradamus Montepulciano 100% viene vinificato in acciaio e affinato in botte grande con un passaggio in barrique prima dell’imbottigliamento. Il risultato è un calice intenso, dalle note non particolarmente scure, in cui si stagliano la prugna e l’humus. La bocca è giovane e tannica, il sorso vinoso, con sfumature di liquirizia sul finale. 14 €

6. Barone Cornacchia, Vizzarro 2019, Riserva, prova di botte

Caterina Cornacchia

Azienda di famiglia con origini antichissime. Risale al 1488, come feudo del Regno di Napoli. Oggi condotta dalla nuova generazione, Caterina e Filippo, produce circa 250mila bottiglie all’anno su 60 ettari vitati nella zona di Torano Nuovo. Certificati biologici da 15 anni si stanno evolvendo verso la conduzione in biodinamica. Il Montepulciano D’Abruzzo Vizzarro viene da una singola vigna (Valleverde) e prende il nome dall’antenato, il Barone Filippo Vizzarro Cornacchia, che ha iniziato le pratiche vitivinicole sulle sue terre. Rese sugli 80/90 quintali/ha su terreni scheletrici e pietrosi, elevazione in barrique per 30 mesi e poi bottiglia per altri 6 producono esiti intensi, con note di surmaturazione e frutta sotto spirito. Il sorso è denso, tannico, strutturato, con percezioni saline persistenti sul finale. Costa 15 €

7. San Lorenzo, Oinos 2019

Altra grande azienda di famiglia, nata nel 1890 e oggi estesa su 150 ettari a metà strada tra le rocce a strapiombo del Gran Sasso e le rive dell’Adriatico, beneficia del particolare microclima di queste zone. Le uve Montepulciano destinate all’Oinos crescono sui 300 metri d’altezza, e maturano fino alla terza decade di ottobre. Dopo una lunga macerazione sulle bucce, il vino riposa in barrique di rovere francese per 24 mesi, cui segue un’ulteriore affinamento in bottiglia di 12 mesi. L’esito all’assaggio si presenta con un bouquet di frutta scura matura, fiori appassiti, scorza d’arancia essiccata. La bocca è coerente, intensa, tannica, con una spalla acida ancora scalpitante che la sostiene in lunghezza. Finale speziato. 23 €

Montepulciano d’Abruzzo 2018

Annata regolare nel complesso, più piovosa in altre parti della regione rispetto al teramano, che ha goduto di una maggiore concentrazione nella fase di vendemmia.

8. Centorame, Castellum Vetus 2018

Castellum Vetus Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane

Restiamo ad Atri per l’azienda Centorame oggi condotta da Lamberto Vannucci con il sistema della lotta integrata. Vigneti abbastanza vecchi, esposti a nord est, restituiscono un Montepulciano d’Abruzzo molto elegante già al naso. Una lieve riduzione iniziale sfuma a favore di arancia essiccata, ciliegia e spezia, che in bocca si definisce meglio con cannella e chiodo di garofano, che vira verso un finale piu scuro, di polvere da sparo. Sorso intenso, persistente, di grande pulizia. 19 €

9. Illuminati, Zanna 2018 Riserva

Luigi Zanna Montepulciano Abruzzo Colline Teramane

Torniamo a Controguerra, per una delle più blasonate cantine abruzzesi. Questa etichetta vede la luce solo nelle annate migliori, dai primi vigneti impiantati in azienda su terreni marnosi e argillosi, in un’area ben ventilata tra brezze marine e montane. Il mosto fermenta in acciaio, dove svolge anche la malolattica, e poi riposa in botti di rovere da 25hl per 24-26 mesi. Naso piacevolmente vinoso, di ciliegia e note balsamiche, che con la permanenza nel calice si velano di genziana ed erbe di macchia. Bocca fresca, asciutta, tesa, il corpo, complice una buona alcolicità (14,5%) è percepibile ma snello. 24,90 €

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane 2017

Calda e siccitosa, punteggiata di piogge brevi ma torrenziali, con un andamento climatico che ha determinato un anticipo generale nelle fasi vegetative e di maturazione. Vini generalmente più concentrati, dove la siccità è stata meno invadente con esiti particolarmente interessanti.

10. Cantina Colonnella Barocco 2017 Riserva

Cantina Colonnella Montepulciano Abruzzo Colline Teramane

Cantina sociale nata nei primi anni Settanta, oggi conta 300 ettari di vigneti tra le colline della val Vibrata, a pochi chilometri in linea d’aria dalle rive del mare. Coltiva i vitigni tipici del territorio, tra cui naturalmente il Montepulciano d’Abruzzo. Quello che diventa Barocco Riserva fermenta in acciaio e riposa per 24 mesi in barrique e tonneau di rovere francese, più altri 12 in bottiglia. Ne risulta un interessante bouquet di erbe aromatiche, amarena e anice stellato, e una beva pulita e schietta, molto piacevole su note di pepe in grani e finale di incenso. 22 €

11. Lepore, Luigi Lepore 2017 Riserva

Lepore Montepulciano Abruzzo Colline Teramane

Restiamo a Colonnella per ritrovare Luigi Lepore, titolare dell’omonima azienda, una tra le piu importanti della denominazione. Il suo Montepulciano D’Abruzzo cresce su terreni argillosi ma scarichi, viene raccolto e selezionato a mano, e vinificato in acciaio dove resta per un anno. Matura poi in botti grandi di rovere francese (25hl) per 18 mesi cui seguono altri 18 di affinamento in bottiglia. Il naso è etereo ed elegante, gioca con equilibrio tra note fruttate e speziate. Al palato spicca per la grande freschezza nonostante un corpo deciso e gagliardo, e regala una beva particolarmente setosa. 20 €

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane 2016

Nulla di particolare da segnalare per la 2016. Annata di andamento regolare, senza estremi climatici, soprattutto nel periodo della maturazione e delle vendemmie, ha generalmente prodotto vini di grande qualità.

11. Fantini, Fantini 2016

Fantini Montepulciano Abruzzo Colline Teramane

Da uve provenienti da diversi vitigni, tra Roseto degli Abruzzi, Colonnella e notaresco, su terreni collinosi, suoli calcareo-argillosi, benedetti dalle brezze montane e marine che caratterizzano il microclima della zona. Fantini è un grande gruppo che però non ha dimenticato l’artigianalità del vino. Questo Montepulciano d’Abruzzo viene raccolto a mano, macera a freddo per pochi giorni, e fermenta in vasche di cemento sulle bucce per 25 giorni. A malolattica svolta riposa nei tini per 4 mesi, cui seguono 12 di barrique e ulteriori 6 in botti da 30hl. Il naso è tipico, intenso ed equilibrato, con note fruttate ancora fresche e acidule. Al palato si sente la buona struttura, un calore e una morbidezza che tradisce la permanenza in legno, ma in maniera decisamente fine. 18 €

13. Monti, Pignotto 2016 Riserva

Emilia Monti, PIgnotto Riserva Montepulciano Abruzzo Colline Teramane

Emilia Monti è un’altra gradita conoscenza di Scatti di Gusto. I suoi vigneti sono meravigliosamente esposti su tutti i lati di una collina (Contrada Pignotto, dà il nome al suo Montepulciano d’Abruzzo Riserva) che si erge a metà strada tra il Gran Sasso e l’Adriatico. Qui si trascendono le definizioni e i regolamenti. Da sempre si coltiva nel rispetto delle uve e dei suoli. Inerbimenti, interventi impercettibili, anche perché qui il clima è garanzia di sanità, rese anche inferiori ai 40 quintali/ha raccontano di una ricerca della qualità costante nell’oltre mezzo secolo di bottiglie prodotte.

Pignotto viene da vigne di 50 anni, fermenta in acciaio e poi riposa 18 mesi in barrique di rovere francese. Poi bottiglia, ma per quanto tempo è ogni singola annata a deciderlo. Dalla cantina escono anche dopo 9, 10 anni dalla vendemmia, e anche per questa 2016 si prevede un ulteriore riposo perché possa raggiungere la piena espressione. Dietro a un’iniziale austerità olfattiva, nonostante i suoi 7 anni, si sprigionano sottobosco e more, erbe aromatiche, humus, cenere di camino. Corpo e balsamicità segnano un sorso scuro, materico e ancora indomito. Ma il tempo gli sarà amico. 20 €

scatti di gusto
Scatti di Gusto di Vincenzo Pagano
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