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31 Maggio 2021 Aggiornato il 31 Maggio 2021 alle ore 17:49

Muore il re delle pentole Eugenio Medagliani, calderaio umanista a Milano

Muore a 89 anni il Re delle Pentole, Eugenio Medagliani, anima e cuore della storica azienda di famiglia, L'Alberghiera Medagliani
Muore il re delle pentole Eugenio Medagliani, calderaio umanista a Milano

Eugenio Medagliani, morto oggi a Milano a 89 anni, si definiva, a ragione, “calderaio umanista”. Con la sua Alberghiera Medagliani ha apparecchiato le tavole e le cucine di migliaia di ristoranti e di appassionati gourmet.  

“Un calderaio, qual io sono anche se umanista, può sicuramente indicare al cuoco quali siano i piatti di porcellana, prodotti col miglior caolino, più adatti a ricevere le sue geniali preparazioni gastronomiche.” 

Così si esprime sul sito dell’azienda lo stesso Medagliani. E questa affermazione vale anche per tutti gli altri attrezzi del mestiere di cuoco, dalla frusta alla pignatta. Basti vedere i suoi video su YouTube di qualche anno fa, “I perché del Medagliani”. Una serie di filmati in cui spiega forma, caratteristiche e storia degli oltre 7.000 pezzi in vendita in via Oslavia, dietro Lambrate. A partire dalle pentole – era il “Re delle Pentole”.

eugenio medagliani

“Il suo nome è un importante punto di riferimento per i ristoratori di tutta Italia, e anche all’estero. Conosce tutti i grandi chef e spesso risolve i problemi dei ristoratori, fornendo non solo pentole e attrezzi particolari, ma dispensando utili consigli.” Troviamo queste parole sul sito di Medagliani, ma possiamo ritrovarle nell’affetto dei commenti e dei post sui social. Ricordiamo in proposito anche questo nostro articolo di qualche anno fa.

gualtiero marchesi eugenio medagliani

Un altro importante pezzo della ristorazione milanese che se ne va, per ragioni anagrafiche, certo, ma non per questo meno dolorose. Non c’è cuoco o ristoratore, a Milano e non solo, che non sia passato per l’Alberghiera Medagliani, a partire da Gualtiero Marchesi. L’assistenza di Eugenio e dei suoi collaboratori, a partire dal figlio Simone, è stata spesso fondamentale. 

Anche Gualtiero Marchesi è passato da qui. Nei primi anni Cinquanta Medagliani ha creato una serie di pentole in rame per Al Mercato, il ristorante di famiglia. Servivano per preparare la trippa e la cassoeula per i camionisti che all’alba scaricavano le merci all’Ortomercato di allora. Finito il lavoro, avevano bisogno di piatti sostanziosi già di prima mattina. Lo racconta Medagliani in questo video, coltissimo nella sua semplicità.

L’Alberghiera Medagliani: una storia di famiglia

l'alberghiera medagliani scaffali

160 anni di storia, anzi 161: l’azienda è stata fondata a Milano nel 1860 da Pasquale Medagliani. Lattoniere in via Borgospesso, al tempo zona  di artigiani, si era presto messo in proprio, aprendo un laboratorio e poi un negozio. Come clienti, già allora, poteva contare sui cuochi delle grandi famiglie milanesi. 

Va sottolineato che molte delle attrezzature da cucina presenti sugli scaffali dell’Alberghiera Medagliani sono realizzate da artigiani che discendono dai collaboratori di Pasquale.

Il figlio Giannino è stato uno dei fondatori dell’Associazione Cuochi di Milano, poi diventata Federazione Italiana Cuochi. E sarà proprio la Fic nel 1974 a nominarlo “Papà dei Cuochi”.   

Eugenio, oltre che anima dell’Alberghiera Medagliani, è stato per 42 anni direttore responsabile della rivista della Federazione Italiana Cuochi, “Il Cuoco”, e nel 2017 è diventato presidente onorario Fic. Ha anche creato la Bibliotheca Culinaria, la prima società italiana di vendite di libri di cucina per corrispondenza.

L’Alberghiera Medagliani è stata acquistata nei mesi scorsi da Eurocoltellerie, che ha avviato un piano di espansione.

[Immagini: Medagliani.com e Facebook]

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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