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10 Dicembre 2011 Aggiornato il 11 Dicembre 2011 alle ore 16:07

Natale 2011. Metti sotto l’albero Francesca Barberini

Incontro Francesca Barberini in una assolato pomeriggio di una delle più classiche ottobrate romane. L’occasione è parlare del suo nuovo libro, “A tavola
Natale 2011. Metti sotto l’albero Francesca Barberini

Incontro Francesca Barberini in una assolato pomeriggio di una delle più classiche ottobrate romane. L’occasione è parlare del suo nuovo libro, “A tavola con Francesca”, uscito l’8 novembre per i tipi della Mondadori.

Ci accomodiamo di fronte ad una tazza di tè, vezzosamente addolcito e aromatizzato col miele al limone: Francesca è un’eccellente padrona di casa.

AR. Terzo libro in meno di un anno e mezzo, dopo “Il mio papà è uno chef!” e “Questo l’ho fatto io!”: qui abbiamo tolto il punto esclamativo finale dal titolo, ma, se continui così, rischi di diventare più prolifica di Camilleri! Spiegaci un po’ questa enorme produzione letteraria…

FB. La verità è che ormai ci ho preso gusto! Si sono presentate le occasioni per realizzare questi tre libri e non me le sono fatte scappare: il mio motto è carpe diem! (con il punto esclamativo!) E’ stato un crescendo: il primo è una raccolta di ricette che sono scaturite dalle conversazioni con amici chef e papà; nel secondo ho raccolto le ricette degli altri, i simpatici e temerari telespettatori del Gambero Rosso Channel che si sono cimentati, con me al fianco, ai nostri fornelli; il terzo è il mio “ricettario illustrato”. E’ come se avessi aperto ai lettori la mia cucina ed il mio quaderno degli appunti con le ricette raccolte negli anni”.

AR. Per quei pochi lettori di Scatti di Gusto che non ti conoscono: una breve presentazione, fuori dagli standard dei comunicati stampa, però…!

FB. Romana e romanista, 39 anni, per mestiere conduttrice ed autrice TV, lavoro da più di sette anni al Gambero Rosso Channel, cuoca per passione. Mamma di Tommaso e prossimamente, speriamo presto, di Giacomo. Vivo nella campagna romana dove sono cresciuta. Sono assaggiatrice di olio e di vino (sottolineo con piacere il “romana e romanista”: in questi momenti un po’ cupi, al sottoscritto un cuore giallorosso fa sempre piacere! ndr)

AR. Conoscendoti, una delle cose che non mi spiego è come si possa passare da una laurea in economia e commercio alla Luiss (con manifesta passione per titoli e mercati!) alla ricetta dei “bocconcini di vitello alla greca” (pag. 66 del libro). Intendo dire, va bene la passione per la cucina, ma il salto è stato veramente lungo…

FB. Allora, facciamo un salto indietro: studiavo economia quando sono arrivata ad un’agenzia di modelli/e accompagnando un’amica ad un provino. Ho iniziato anch’io a fare provini per spot pubblicitari così, un po’ per gioco, e un po’ per guadagnare due soldi. E mi sono ritrovata, nel ’93, su Canale 5, accanto ad Alberto Castagna, in “Sarà Vero”. Dopodiché, è stata la volta di Disney Club, su Rai 1, Sereno Variabile su Rai 2, e poi ho capito che in televisione volevo occuparmi di cibo. Ho deciso di bussare alla porta del Gambero Rosso Channel e, dopo un provino, mi sono ritrovata nel canale italiano più importante sull’enogastronomia. Poi è arrivato “Voilà” su Rai 2, una breve parentesi su Alice, ed eccoci ai “bocconcini di vitello alla greca”!”

AR. Torniamo in dettaglio al libro: si nota subito che il libro è molto curato, sia nella grafica che nelle foto. Qualche nota speciale?

FB. Qualche ringraziamento, direi: ad Allan Bay, che ho conosciuto ai tempi di “Voilà” e che è stato il mio prezioso consigliere per questo libro; a Marie Sjoberg e Emanuela Rota, rispettivamente fotografa e stylist, che hanno pazientemente curato la realizzazione delle immagini e mi hanno invaso la casa e la cucina per diversi giorni; a Mondadori Electa che ha creduto immediatamente nel progetto, e a Roberto Toso ed Enrica Fariseo che, con pazienza, hanno trasformato il tutto in un libro!

AR. A mio avviso, leggendo il libro, si capisce che hai voluto proporre qualcosa che non sia un semplice elenco di ricette. In fondo, di quelli è pieno il mondo…. Qui si avverte una sana passione per il tuo lavoro e per voler far partecipare il lettore, vorrei dire, quasi alla tua vita privata.

FB. Meno male che si capisce! La mia idea era quella di cucinare con i miei lettori, di aprire la porta della mia cucina a dei vecchi amici e di preparare qualcosa insieme, sorseggiando un bicchiere di pinot nero!

AR. Parliamo delle foto: sono belle! Che mi dici dell’ambientazione e dei protagonisti? Credo che anche le foto siano molto private, alla fine, o sbaglio?

FB. Abbiamo realizzato le foto nei luoghi a me cari: casa mia, casa dei miei genitori, l’orto di Mario (il mio vicino di casa!), il mercato di Via dei Cerchi a Roma, Piazza San Giovanni Decollato, sempre a Roma. Ed abbiamo coinvolto tutta la famiglia, a cominciare da Massimiliano e Tommaso che, per giorni, hanno sopportato pazientemente il caos che regnava nella nostra casa ed in particolare in cucina. E poi mia mamma Daniela, che mi ha insegnato le prime ricette e mi ha confortato quando ho dovuto preparare quelle delle foto, e mio papà Sandro, mio fratello Federico e sua moglie Sophie, con Matteo, tutti a insieme a tavola, cercando di non sembrare imbarazzati!

AR. Come hai pensato di strutturare il libro com’è, ovvero: come hai ragionato sulla divisione dei capitoli?

FB. Mi è sembrato più pratico suddividere le ricette “in situazioni tipo” piuttosto che per indice alfabetico: è un suggerimento per il lettore che magari non sa cosa preparare in una determinata occasione, senza voler togliere nulla alla fantasia di chi si cimenta ai fornelli.

AR. Uno dei capitoli è dedicato ai sapori dal mondo, insomma alla cucina più o meno esotica. Il cibo, si sa, è un forte elemento socializzante. Tu che hai girato assai, anche ai tempi del glorioso Sereno Variabile, che idea ti sei fatta?

FB. Io ho iniziato a viaggiare anche prima, per piacere e poi per Disney Club, il programma per bambini che ho condotto su Rai 1, e ho scoperto che attraverso il cibo si possono capire meglio i paesi e le loro popolazioni. Il cibo è cultura, è storia, è geografia, non solo alimentazione. Nel capitolo dedicato alle “cucine degli altri” sono raccolte tutte quelle ricette che hanno radici in tradizioni culinarie di altri paesi o che presentano ingredienti di derivazioni estere, ma reperibili in Italia, senza grandi sforzi!

AR. Mi sono molto piaciuti i post-it, ovvero i piccoli consigli e le osservazioni che accompagnano qua e là le ricette. A parte l’utilità, molte sono osservazioni veramente personali, e non capita spesso che chi scrive libri di ricette si esponga così!

FB. Ho trovato interessante condividere i piccoli trucchi e segreti del mestiere: quelle note che derivano dalla conoscenza o anche dalla possibilità di chiedere agli amici chef un consiglio! E poi ho inserito dei piccoli e preziosi doni, come la maionese vegetale che Allan Bay mi ha “regalato”, dopo averla ricevuta in dono, a sua volta, da Pietro Leeman, o la ricetta per la marmellata del mitico Igles Corelli, mio maestro di felicità.

AR. Facciamo la domanda scema della giornata: naufraghi sull’isola deserta di turno! Dammi tre piatti che vorresti avere con te!

FB. Un piatto di trenette al pesto, le polpette di mamma, diversi maritozzi con la panna!

AR. E per continuare con l’altra tua passione manifesta: tre libri per l’isola deserta?

FB. Tre libri di cucina? La Garzantina cucina curata da Allan Bay, il libro dei dolci di Maurizio Santin, e naturalmente il mio!

AR. Infine: quali sono i tre oggetti più inutili che hai comprato per la tua cucina? Dai, confessa…

FB. Me ne vengono in mente solo due, perché nella mia cucina è tutto utile, quasi essenziale: una sac à poche di tessuto e il coltello in plastica per le verdure.

AR. Su quest’ultima domanda non posso replicare, visto che sono maestro nell’acquisto di utensili bislacchi… ! Cambiamo argomento: ma tu, che bazzichi il mondo del food da anni, e sei un po’ una delle decane dei food show, che ne pensi, veramente, di questa esplosione di Parodi, Clerici, Isoardi, ecc. ecc.? Possibile che son diventate tutte degli chef? E la Paltrow, col suo libro di cucina? Ne vogliamo parlare?

FB. La cucina è un argomento di moda, attira su di sé le luci dei riflettori… quindi tutti vogliono stare sotto quelle luci! Basta avere un lontanissimo avo che sapeva fare gli spaghetti al pomodoro per lanciarsi nella pubblicazione di un libro! Se poi il pubblico lo compra… (non ci vuole molto per apprezzare la risposta, agile e leggera come un passo di tango… chapeau! ndr)

AR. Aggiungo: non pensi che oggi forse la figura degli chef sia un po’ troppo mitizzata? Cioè: Cracco fa il figaccione in tv, ma sempre un cuoco rimane… o no?

FB. E pensare che qualche anno fa, quando un ragazzo diceva “voglio fare lo chef”, i genitori si sentivano devastati dalla scelta, che era considerata di serie C! Carlo è un grande chef e una persona fuori dal comune: essendo un bel ragazzo si è prestato ai giochi televisivi. Io lo preferisco quando cucina: il suo uovo marinato è sublime!

AR. Domanda insidiosa: ma in Italia c’è posto per una Martha Stewart?

FB. Sto studiando da anni per diventare la Martha Stewart “de noantri”!

AR. Vabbè, t’ho scocciato abbastanza. Altre pubblicazioni per il futuro? Progetti?

FB. Mi piacerebbe pubblicare un libro sulle tecniche di alta cucina applicate alla cucina quotidiana, magari l’anno prossimo… e poi bolle sempre qualcosa nelle mie pentole, ma adesso è un po’ troppo presto per parlarne!!!

Conclusione: per me, le premesse per diventare la Martha Stewart de noantri ci stanno tutte… Quindi, in bocca al lupo! Il libro poi è veramente piacevole e utile, un’ottima scelta per le prossime feste natalizie! Per la ricetta, ho scelto un classico di casa dell’autrice.

 

*****

Arista al latte

 

Ingredienti (per 4 persone)
1 kg di arista di maiale
50g di pancetta dolce a cubetti
1 ciuffetto di salvia
Noce moscata
Latte fresco
Brodo vegetale
Sale e pepe

Preparazione (10 minuti; cottura: 1 ora e 34 minuti)
Lega l’arista con spago da cucina e rosolala in una casseruola con la pancetta e la salvia per 4 minuti. Copri a filo di latte bollente, unisci una grattata di noce moscata e falla sobbolire coperta per 1 ora e 30 minuti circa, girandola di tanto in tanto e unendo brodo bollente se asciugasse troppo. Regola infine di sale e pepe. Scola l’arista, privala dello spago e tagliala a fette non troppo sottili. Disponi le fette di arista nel fondo di cottura privato della salvia e servi subito.

Francesca Romana Barberini – “A tavola con Francesca” – Mondadori – € 19,00.

[Foto: Marie Sjoberg. Stilista: Emanuela Rota]

 

Argomenti:
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