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23 Giugno 2023 Aggiornato il 23 Giugno 2023 alle ore 13:01

No al cappuccino con la pasta. Un eroico cameriere dice basta

No al cappuccino con la pasta. Il video in cui l’eroico cameriere di un ristorante di Milano dice basta e porta la bevanda DOPO la pasta
No al cappuccino con la pasta. Un eroico cameriere dice basta

No al cappuccino con la pasta. L’eroico cameriere italiano di un (non identificato) ristorante milanese diventa virale per essersi rifiutato di portare il cappuccino a una cliente mentre mangiava un piatto di pasta. 

La clip è stata pubblicata su Instagram e TikTok da Nadia Caterina Munno, cuoca, autrice e influencer conosciuta come “The Pasta Queen”, all’inizio di questa settimana. 

Nel video che chiarisce una volta per tutte il no al cappuccino con la pasta, si vedono l’influencer con un’amica a cena in un elegante ristorante di Milano. 

Sullivan, con sprezzo del pericolo specie in quel contesto, chiede un cappuccino al cameriere ma, attenzione… STA ANCORA MANGIANDO IL SUO PIATTO DI PASTA.

Il cameriere appare scioccato dalla richiesta. Istintivamente si ritrae come se avesse visto un mostro a due teste. 

Per favore, niente cappuccino dopo mezzogiorno

Non al cappuccino con la pasta

In Italia il cappuccino si beve solo fino a mezzogiorno (come da dichiarazione programmatica giustamente andata virale pochi giorni fa: “Per favore, niente cappuccino dopo mezzogiorno”). E il caffè espresso, ricordiamolo visto che ci siamo, dopo cena. 

Qualcuno chiama esagerazioni queste elementari regole di buongusto. Gli italiani sono pedanti, dicono, vittime della loro cucina che impone troppe regole. 

È vero, sappiamo essere piuttosto suscettibili e sensibili quando si parla di cibo. Allora ribadiamolo: no al cappuccino con la pasta, in Italia l’abbinamento è disapprovato. 

Notate il terrore con cui il cameriere del ristorante milanese, incredulo, chiede alla sua cliente straniera: “(Il cappuccino) Con la pasta? Dopo la pasta! È sicura?”.

E quando “The Pasta Queen” risponde che sì, quel maledetto cappuccino lo vuole MENTRE mangia la pasta, il cameriere si allontana commentando fin troppo gentile: “Che dolore che mi fa”. 

Il video prosegue: Sullivan ha finito di mangiare il suo piatto di pasta. Arriva il cameriere per prendere il piatto vuoto e portare il ​​cappuccino. 

L’influencer ringrazia ma aggiunge: “Ho appena finito la mia pasta?” 

Con un sorriso irresistibile, il cameriere-eroe che ha tenuto alto il vessillo del buongusto tricolore, svela l’arcano. “Siamo stati lenti… abbiamo tirato il più possibile per non farle mangiare il cappuccino con la pasta”. 

In difesa del cameriere purista: no al cappuccino con la pasta

Non è una confessione. Non è nemmeno un’ammissione di colpa. È un gesto che dimostra l’amore per il buongusto e il rispetto per la cliente.

Il cameriere non vuole essere complice di un crimine contro la cucina italiana. Non vuole essere testimone di una scena deprimente. Non vuole essere responsabile di una pessima esperienza gastronomica.

Dicendo un gentile ma fermo no al cappuccino con la pasta, il cameriere vuole educare la cliente straniera alle buone maniere italiane. (Colpirne uno per educarne cento, diceva Mao, ma non esageriamo). 

In seguito l’influencer ha rivelato che la richiesta era uno scherzo rivolto al cameriere, e ha titolato il video: “A Milano con la mia amica Cat e un cameriere traumatizzato”. Ma non è questo il punto.

La reazione del web: tra applausi e critiche

Quando video come questi diventano virali, perdersi tra i commenti può essere istruttivo. 

In molti hanno trovato esilarante la stretta aderenza del cameriere alle regole universalmente conosciute, seppur non scritte, da osservare se si vuole rispettare la nostra cucina.

Altri, invece, hanno protestato per il servizio. Non può essere unilaterale né tantomeno tua –cameriere– la decisione di non servire il cappuccino mentre la cliente mangia la pasta.  

“Mi sento così ignorante, ma sarei davvero infastidita. Se sono un ospite pagante, dammi quello che chiedo”, ha scritto una commentatrice, 

Un’altra : “Il cliente ha sempre ragione. Il cameriere non ha il diritto di decidere cosa non deve bere con la pasta”. 

Ma a difendere il cameriere che ha sfoderato il suo miglior sorriso per dire no al cappuccino con la pasta, ci hanno pensato gli italiani. 

“Perdere un cliente non è la fine del mondo in Italia. Compito del cameriere è offrire agli ospiti la migliore esperienza di come lo chef vuole che il suo cibo venga vissuto”, ha spiegato un italiano nei commenti al video. “Quindi se non ti piace, puoi andartene, il mondo non gira intorno a te”. 

I non italiani, invece, si sono divertiti a raccontare le proprie esperienze. Evidentemente, le reazioni del personale italiano alle ordinazioni mostruose cui sono spesso sottoposti, vengono considerate fuori dalla norma.

No al cappuccino con la pasta e ad altre discutibili licenze

“Il mio ragazzo voleva ordinare pasta alla bolognese a Venezia ma il cameriere si è rifiutato di raccogliere l’ordinazione”, ha scritto una commentatrice. E te credo! La pasta alla bolognese non esiste. Esiste il ragù alla bolognese. Inoltre, se dopo aver rimirato calli e canali ti infili in una trattoria di Venezia, come fa a venirti voglia di pasta ALLA BOLOGNESE?

Un’altra commentatrice, svicolando dal no al cappuccino con la pasta, si è soffermata sulle cose che accadono quando a un italiano tocchi il gelato. 

“Una volta il simpatico commesso di una gelateria a Roma si è rifiutato di darmi i primi gusti che ho ordinato, perché non sarebbero stati bene insieme”.

Portateli da Mattarella, questi italiani. Che il presidente li premi tutti con applausi scroscianti. E credetemi, il becero concetto di “sovranità alimentare” qui non c’entra nulla .

E’ solo una questione di buongusto. 

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