Nuovo decreto Super Green pass salva Natale: al ristorante solo i vaccinati
Giovedì prossimo il Governo dovrebbe varare un nuovo decreto per istituire il Super Green pass. L’obiettivo è salvare il Natale e il Capodanno e non solo al ristorante.
I nostri numeri dei contagi e dei ricoveri sono ancora buoni rispetto alla nuova ondata di Covid-19 e di variante Delta (forse plus) che sta sconvolgendo l’Europa. Al momento a farne le spese maggiori sono l’Austria e La Germania nei territori dell’est.
La regola del 2G che prevede l’accesso ai luoghi pubblici solo per chi è vaccinato (geimpft) o guarito (genesen) dal Covid è applicata in Austria dall’8 novembre. In pratica un lockdown per i non vaccinati che non possono uscire da casa. Sono interdetti cinema, teatri, istituzioni culturali, ristoranti, palestre. Il Green pass non è rilasciato con il tampone che sarebbe la 3G (getestet, testato). Ed ecco perché si parla di Super Green pass.
Un livello di restrizione adottato anche in alcuni Land della Germania e che è attivo anche a Berlino. L’effetto della regola 2G è quasi l’obbligo vaccinale. Obbligo che in Austria sarà in vigore dal 1 febbraio 2022. La prima nazione europea ad adottarlo.
Cosa succede in Italia
Il Super Green pass è l’ultima sponda per cercare di arginare la (quarta) ondata che preoccupa anche in Italia. Tant’è che alcuni Governatori delle regioni e delle province autonome a nord est lo vorrebbero applicare subito. Per salvare Natale, Capodanno e la stagione sciistica. Ma un’applicazione regionale, è chiaro, del Super Green pass provocherebbe una babele che al confronto l’Italia a colori era una passeggiata.
Se Super Green pass deve essere, lo sarà in maniera uniforme per tutta l’Italia. Sembra essere questo l’orientamento del Governo. Una semplificazione che però sarebbe legata ai famosi colori delle zone. Bianca, Gialla, Arancione, Rossa. Il meccanismo legherebbe l’utilizzo del Super Green pass allo scattare della zona gialla e quindi sarebbe utile per definire le attività possibili in tutte le zone con colori più gravi.
Zona arancione e Super Green pass
Letto in chiave positiva, il Super Green pass permetterebbe l’accesso ai ristoranti non solo in zona gialla – come teoricamente dovrebbe essere possibile con il decreto di aprile – ma anche in zona arancione. I numeri dei contagi e dei ricoveri, per la combinazione tra i diversi limiti, spingono parte dell’Italia proprio sulla casella arancione. Paolo Branchini, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha spiegato al Corriere: “Se non stiamo più che attenti sotto le feste l’Italia rischia di trovarsi a metà tra la zona arancione e la zona rossa. Teniamo comunque presente che sono previsioni per un tempo un po’ lungo”.
Il tempo stringe. I calcoli di Branchini dicono che secondo la curva esponenziale, a Natale l’Italia avrebbe almeno 2.000 posti letto di terapie intensive occupati, cioè il 24% del totale. Una percentuale a metà tra la soglia critica del 20% della zona arancione e quella del 30% della zona rossa. Con i contagi che potrebbero superare i 40.000 casi al giorno.
Le modifiche al Green pass che diventa Super
Quindi non c’è tempo da perdere. Le uniche manovre possibili sono l’irrigidimento a livello più sicuro del Super Green pass e la riduzione del periodo di validità da 12 mesi a 9 mesi (se non 6). Oltre alla terza dose da anticipare a 5 mesi dalla seconda inoculazione (28 giorni per i fragili). Utilizzate queste carte, resta solo l’obbligo vaccinale indistinto per tutte le età compresi bambini e adolescenti.
Una strada strettissima e per giunta da percorrere a velocità sostenuta per evitare di doversi ritrovare a inseguire la quarta ondata con zone che inevitabilmente porterebbero a chiusure. Quindi, spiega Repubblica, la norma che si vuole inserire nel decreto Super Green pass impedisce a chi non è vaccinato di andare al ristorante, al cinema, a teatro, negli stadi, in discoteca, o in palestra. La lista completa sarà stilata durante il confronto con i governatori, tenendo conto che alcuni vorrebbero impedire a chi non è vaccinato anche di poter accedere agli impianti sciistici. Salterebbe quindi la distinzione – quasi di prassi – tra spazi chiusi e spazi aperti.
Il Super Green pass al ristorante
Di fatto un quasi obbligo vaccinale che inasprirà polemiche e manifestazioni sul Super Green pass.
Un quadro che relega l’andare al ristorante come attività non necessaria. Considerazione che nella prima fase di chiusure e riaperture dell’anno scorso ha prodotto lo stop a tutte le attività di ristorazione. Nel 2020 la discussione, è bene ricordarlo, si accese sul famoso metro di distanza tra tavoli. Quest’anno, dopo la polemica sui dehors, è stato messo al centro delle proteste di alcuni ristoratori il Green pass. Facile prevedere che lo sarà anche il Super Green pass. Che paradossalmente diventa l’unica opzione alle chiusure se l’Italia dovesse scivolare in zona arancione.
L’obiettivo del Super Green pass è ancora migliore: lasciare le Regioni in bianco per tenere aperte le attività commerciali e i luoghi della socialità durante le festività natalizie.
Cosa succederebbe al ristorante con le zone gialle? Poco in realtà. Il coprifuoco è stato abolito, per entrare nelle sale al chiuso occorre il Green pass che diventerebbe Super Green pass, a tavola in non più di 4.
Il problema si verificherebbe a partire dalla zona arancione dove la chiusura scatterebbe immediatamente a meno di diversa regolamentazione.
[Immagine di copertina: Olya Kobruseva da Pexels]