Pasqua. Osteria d’Alberto per un pranzo sui monti del Lago Maggiore
Mi piacciono le buone tavole in paesi quasi sconosciuti. Alessio D’Alberto ha puntato tutto su Brissago Valtravaglia, nelle Valli del Verbano sopra il Lago Maggiore, e sull’osteria che porta il suo cognome, probabilmente contro ogni studio di settore.
Curato e curioso l’interno che coniuga la rusticità del pavimento nostrano, tipico delle casa dei nostri nonni, con tavoli contraddistinti da una mise en place educata.
Menu che non spinge sull’acceleratore ma punta sulla qualità della materia prima, su ricette lineari e con pochi elementi. Lasciamo ad Alessio mano libera per farci assaggiare la sua cucina.
La carta dei vini punta giustamente, e trasversalmente, sull’artigianalità , alcune delle bottiglie sono ben visibili in sala, le altre circa 1400 sono nascoste in cantina, dalla quale si può attingere con scioltezza, senza eccessivi dissanguamenti.
L’inizio prevede un’insalatina di riso con pesto al limone accompagnato da un calice (o forse due) di Curticella Dosaggio Zero Barbaglia, sboccatura 02/2017 con il suo frutto al solito generoso che richiede piatto ricco.
L’antipasto è un plateau di cotto/crudo di pesce che rientra nei grandi classici.
I gamberi cotti a bassa temperatura viaggiano con insalata di finocchi e salsa al mandarino, la tartare di salmone selvaggio ed il salmone affumicato invece non necessitano di altro se non di un filo di olio evo in più, il gambero rosso con mini scaloppa di foie gras colpisce nel segno per la sua golosità.
Preciso l’abbinamento con un vino non ancora in commercio, un’anteprima che ha convinto i presenti, perché il Sauvignon langarolo ’16 di Nicola Trediberri racconta la storia di un gran territorio ed una vinificazione che lascia spazio al frutto il qual varietale è appena accennato, bellissima spennellata sapida sul finale e grandissima prospettiva.
Piccolo assaggio di prosciutto di Parma, così, en passant, per far capire che sulle materie prime non si scherza.
Di grande equilibrio gustativo il carpione di lavarello. La lavorazione fatta mesi fa, e la successiva conservazione, hanno permesso la perfetta amalgama degli elementi, le verdure sono rimaste giustamente croccanti, profumate le carni.
Gnocco di zucca con amaretti, granella di noci e crema di Gorgonzola Dop. Gnocco con la G maiuscola, masticazione che risulta facile e mai noiosa, grande spinta poi di uno zola di carattere. Semplice ma ben confezionato.
Ulteriore plauso alla “sfoglina” di casa D’Alberto per la pappardella con ragù di cinghiale. Pasta giustamente ruvida, precisamente grezza con un ragù da carni di piccolo esemplare.
Altra piccola perla enologica: l’Enfantillage ’16 di Les Petits Riens dall’incredibile sviluppo nel bicchiere nonostante un tappo non in perfette condizioni. Parte timido al naso ma sa distendersi su note speziati e floreali a tratti appassite che arrivano come piccoli ritocchi ad una base fruttata e minerale che invita la beva. Nota fumè a sprazzi.
Il Boca 2013 Silvia Barbaglia si presenta nella sua accattivante gioventù. Ha tanta voglia di esplodere, di far maturare pienamente quel tannino denotato da grande finezza.
Si conclude con una degustazione di dolci. La crostata con mandorle, marmellata di arance e salsa alla vaniglia è un dolce da mattino, pomeriggio e sera. Poi tortino dal cuore morbido, mousse senza lattosio alla fragola, salame al cioccolato, tiramisu con cantuccio: variante quasi più apprezzabile dell’originale grazie alla croccantezza delle mandorla e dell’impasto del biscotto.
Intanto vi dico i prezzi.
Antipasti: 13-15 €.
Primi: 14-15 €.
Secondi: 21 euro
Fiorentina: 5,5 €/hg
Formaggi: 15 €.
Dolci: 7 €
Coperto: 3 €.
Il liquore al bergamotto e cannella (post piccola pasticceria) ci accompagna all’uscita ormai ad un’ora tarda di una domenica, dopo aver vissuto un pranzo allietante. Cucina, servizio e cantina sembrano parlare la stessa lingua: linearità alla ricerca del comfort.
Lo stesso che potrete ritrovare con il menu di Pasqua a 40 €, bevande escluse. Dateci un’occhiata.
Piccolo flan di carciofi di benvenuto
Antipasto. Tris di carni: Oca in insalata con gli asparagi; Biancostato non bollito con salsa verde; Pancia di maiale alla brace con chutney di prugne
Primo piatto. Ravioli con ricotta di bufala e limoni canditi al burro di montagna e erbe aromatiche
Secondo piatto. Capretto arrosto, polenta nostrana e salsa al Gewurztraminer
Dessert. Mille foglie ai due cioccolati con frutti di bosco sciroppati al profumo di menta
Osteria D’Alberto. Via Garibaldi 15. Brissago Valtravaglia (Varese). Cell. 3331100404