Pari, osteria bio che vuole fare avanguardia tra i templi di Paestum
Pari Biosteria è la tavola contemporanea dell’Hotel Royal di Paestum, tra i più gettonati per il wedding come altre strutture della zona e vi cito il ristorante Nettuno, proprio sulla cinta muraria, e la stella Michelin Le Trabe con i suoi percorsi d’acqua.
Per me il Royal è un luogo legato all’adolescenza: nel 1995 organizzammo il MAK P100 del liceo e fu il battesimo dell’età adulta.
Dopo 20 anni ho trovato una struttura, uno staff ed un progetto proiettati verso il futuro.
Il Pari Biosteria è un locale di rottura rispetto ai tanti che affollano la zona costiera. Un ambiente in cui ristorazione e accoglienza sono piacevolmente contaminati da altri elementi: sfilate, serate di gala, esposizioni.
La famiglia Buccella, che ne è proprietaria e cura la gestione, possiede anche Amatelier, un piccolo universo del wedding e punto di riferimento a Paestum per i circa 200 ristoranti dediti all’attività di ristorazione delle nozze.
Pari Biosteria è l’ultimo nato e ha visto la luce poco più di un anno fa, nell’aprile 2014.
Un’osteria biologica che, spiega il manifesto d’apertura, vuole offrire “Un nuovo concetto di ristorazione a metà fra osteria – locale informale e glam – e gastronomia, intesa come cucina gourmet ma anche come bioshop dove acquistare vini e prodotti bio da portare a casa. Il tutto al giusto rapporto qualità/prezzo”.
L’avvio è stato curato dallo chef Antonio Pisaniello e dopo un anno di rodaggio oggi la cucina è stata affidata allo chef Giovanni Giammarino, che si è formato alla scuola di Heinz Beck.
È lui che mi parla con entusiasmo di questa nuova avventura a Paestum (è arrivato da circa 3 mesi) e di come stia mettendo a punto tutta la nuova brigata di cucina per far varcare i confini locali al ristorante. Lo aiuta in sala Davide Balzano che ha impostato il proprio lavoro nella stessa direzione di grandi professionisti come Alessandro Pipero (Pipero al Rex) e Giuseppe Palmieri (Osteria Francescana): grande preparazione ed altrettanta capacità di cogliere ed interpretare i desideri del cliente.
Sala ampia, luminosa che è anche biblioteca, con un necessario tocco vintage della macchina da scrivere. E c’è l’angolo bio-shop con il vino e l’olio utilizzato in cucina.
Come quello dell’azienda pugliese Muraglia che accompagna il pane a tavola.
Una cena rapida con il mio commensale.
Il benvenuto è un arancino cilentano su crema di burrata e dadolata di verdure di campo.
Per antipasto scegliamo una sfera di bufala ripiena di caponata su vellutata di anguria e polvere di olive nere di Gaeta oltre ai gamberi rossi in camicia
Due anche i primi piatti. Raviolone di mazzancolle e astice su vellutata di piselli e cialda di Parmigiano; spaghetti limone e basilico. Il vino in accompagnamento è il Cecerale della cantina San Salvatore.
Uno squisito sorbetto al basilico ha fatto da intermezzo prima dei dolci: il semifreddo al fico bianco del Cilento e calvados con balsamico e noci e il cannolo di carota con mousse al mascarpone e lime, gelatina di mirtillo e pistacchio di Bronte abbinati a un marsala invecchiato e a un passito per il cannolo.
Un’esperienza più che piacevole e che mi farà ritornare in autunno al cambio menu. Ve la consiglio anche per il buon rapporto qualità-prezzo. Noi due abbiamo speso 90 €.
Voi che ne dite? La proposta contemporanea si sposa bene al classico dei templi di Paestum visto che ora tanto si parla di ristoranti e musei?
Pari/Biosteria. Via Francesco Gregorio 40. Capaccio Paestum (Salerno). Tel. +39 0828 851525