Parma: la cantina Carra di Casatico regala 4000 bottiglie ai ristoratori
Un bel regalo. 4000 bottiglie, 2000 di Lambrusco e 2000 di Malvasia, regalate da Bonfiglio Carra ai ristoratori e albergatori del territorio. Titolare dell’omonima azienda vinicola a Casatico di Torrechiara, Parma, Bonfiglio Carra ha deciso di offrire questo aiuto agli imprenditori del settore in difficoltà. Sono vini del territorio, prodotti con uve selezionate da viti coltivate sulle colline di Torrechiara.
“Nessuno si aspettava una situazione così drammatica che si prolungherà ancora per tanto tempo. È superabile solo se saremo in grado di lavorare in coalizione per il bene di tutto il territorio e delle sue aziende. Dobbiamo promuovere il cibo parmigiano, ma anche il nostro vino. Dobbiamo tornare a fare leva sulle nostre materie prime e i prodotti locali per sostenere le imprese. Non si può pensare soltanto al proprio orticello, alla propria azienda e basta.”
Per questo motivo Carra ha deciso questo gesto, inusuale e solidale a un tempo. E ha ideato un nome e un’etichetta per i due vini, Daichandèma, Orizzonte di vino, dai che andiamo avanti. I destinatari, ristoranti e strutture alberghiere del Parmigiano, ovvero la clientela abituale, da oltre trent’anni, della cantina Carra.
“Preferisco regalare il mio prodotto adesso che ha ancora un valore commerciale, anziché tenerlo in magazzino per mesi e finire per buttarlo o sottovalutarlo. Fra meno di tre mesi, infatti, raccoglieremo l’uva nuova.”
A proposito di uva, Carra si dice convinto che “sarà una grande annata. Il calo dell’inquinamento durante il lockdown e le piogge ‘pulite’ hanno aiutato la maturazione di tantissima uva buona”.
L’invito di Carra è comunque, soprattutto, quello di valorizzare tutti i prodotti del territorio, non solo il vino. Una parola d’ordine che si sente e si legge sempre più spesso, da parte di ristoratori e chef. Se ne parla da anni, di attenzione al territorio, km0 e così via: ora, è un’esigenza, quasi un obbligo reale, per sostenere l’economia rurale in evidenti difficoltà.
“Spero che i ristoratori, invece di proporre ai clienti bottiglie di Champagne, Bordeaux e altri vini stranieri, inizieranno a promuovere di più i vini del nostro territorio.”
La lettera ai ristoratori di Bonfiglio Carra
Caro amico,
quante volte in tutti questi anni mi hai visto bussare alla tua porta o chiamarti al
telefono per venderti i miei vini, e quante volte ho trovato la tua disponibilità a
comprarli.
Oggi busso alla tua porta per dimostrarti la mia gratitudine, per porgerti il mio
piccolo aiuto per superare insieme questo dramma causato dal virus Covid-19.
E’ un piccolo contributo pensato per dare più slancio al tuo locale alla riapertura.
Ho pensato di intitolare questi due vini, simbolo della viticoltura emiliana, con una
parola che è diventata ormai un intercalare nel nostro linguaggio “Daichandema’”
ovvero ”dai che andiamo” che ognuno nella sua terra pronuncia come vuole ma
che ha sempre lo stesso significato: rialziamoci insieme e lottiamo uniti.
La mia azienda, come certamente la tua e quella di altre infinite realtà in Italia,
sta soffrendo e sono certo che solo con uno spirito coeso e mai arrendevole,
riusciremo a vincere questa guerra.
Utilizza queste bottiglie come ritieni più opportuno, sono certo che comunque le
proporrai, i tuoi clienti apprezzeranno.
Con stima, riconoscenza e affetto ti abbraccio forte
Bonfiglio Carra
Carra di Casatico: cantina e agriturismo
Carra di Casatico è una cantina che “produce da sempre ottimi vini con uve selezionate e prodotte nelle nostre terre, sulle colline di Torrechiara. Una location non solo bellissima, ma che offre anche vitigni eccellenti.” Ma è anche un ristorante che propone “Una cucina fatta di passione e materie prime selezionate con cura” all’interno dell’l’Agriturismo Podere Montefiore.
Certo, in questa situazione anche il suo ristorante rischia la chiusura. Un po’ perché difficilmente si vedranno turisti nei prossimi mesi. Ma anche per le “Misure di sicurezza necessarie, ma che temo porteranno le persone ad andare poco a cena e a pranzo fuori. A fronte di pochi clienti futuri, è necessario continuare il delivery, ma anche questo è un ripiego, sufficiente solo a pagare le spese”.
Ma a Bonfiglio non mancano le idee: “Ho 27 ettari di vigneti che vorrei aprire ai clienti che vogliono venire a mangiare da me. Sto pensando di proporre una sorta di picnic, le persone prendono il cesto di prodotti locali e lo gustano seduti tra le vigne, con la possibilità di arrivare anche con una passeggiata fino al castello di Torrechiara”.
[Link: la Repubblica Parma; Immagini: Carra di Casatico, Marco Vasini]