Pasta italiana per Carlà, cuoco francese per Putin
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Insalata, carne bianca e prodotti rigorosamente francesi (filiera corta?) per la coppia dell’Eliseo. Cucina vietnamita e frutti di mare del Maryland per gli Obama. Anche i grandi hanno qualche preferenza a tavola e certo a loro non manca qualcuno pagato per soddisfarla. Per gli chef presidenziali è il momento del confronto. Riuniti a Hong Kong per la 33^ riunione annuale del club degli chef dei capi di Stato, 25 cuochi, tra cui i responsabili delle tavole dell’Eliseo, della Casa Bianca e del Cremlino, si scambiano impressioni e confidenze sui palati dei loro specialissimi ospiti.
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“I Sarkozy chiedono una cucina semplice”, confida Bernard Vaussion, da 37 anni ai fornelli dell’Eliseo. “E Carlà vuole sempre la pasta”. “Gli Obama sono aperti ai diversi stili di cucina e soddisfarli a tavola è semplice”, gli fa eco Cristela Comerford, prima donna approdata alle cucine presidenziali degli Usa, arrivata dalle Filippine nel 1980 e scelta da Laura Bush.
Prossima tappa del club Pechino dove la brigata incontrerà gli chef cinesi per parlare, ovviamente, di cucina. Perché se la politica divide, “la cucina unisce”, è il motto del club. Alla riunione di Hong Kong c’è anche Jérôme Rigaud, lo chef del Cremlino. Che nell’intervista a France2, svela le preferenze del Presidente Medved e la ricetta che ha inventato per lui la Velouté de Borch Façon Kremlin.
[Lepoint.fr, France2.fr, Nouvelobs.com]
Foto Carla Bruni: Langsdon/Getty