Milano. Pizzità, cioè la pizza a taglio con farciture da tutte le regioni d’Italia
Pizzità. Una dichiarazione – doppia – di italianità: c’è dentro la pizza, che più italiana non si può, e anche l’Italia, ma quella delle regioni, delle tradizioni (gastronomiche) regionali.
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Si presenta così Pizzità, nuovo (relativamente: scusate il ritardo, ma ho uno stomaco solo…) piccolo (una ventina di posti?) tempio della pizza in quel di Milano.
Siamo nell’ambito della pizza in teglia, alla romana, venduta a tranci rettangolari, conditi farciti guarniti con ingredienti che richiamano appunto le culture gastronomiche delle diverse regioni d’Italia.
Una bella idea – l’abbiamo apprezzata e inserita al 12° posto nella nostra classifica-monstre, onnicomprensiva, delle migliori pizzerie milanesi di tutte le tipologie possibili.
Idea di tre giovani ingegneri trentenni (come mai sono così tanti gli ingegneri architetti e così via che si fanno venire delle belle idee al di fuori del loro campo di competenza?), Giorgio Bergamini, Pablo Castilia, e Marco Sartoris, che sei mesi fa hanno aperto il loro locale in piazza Argentina, a due passi da piazzale Loreto, lungo una delle arterie commerciali – corso Buenos Aires – più importanti della città.
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Ci hanno studiato su due anni – ricerche, indagini, l’idea di differenziarsi dalla pizza al trancio di Spontini (la cui casa-madre si trova a poche decine di metri da qui), dalle altre pizzerie al trancio o in teglia più corrive (penso alla tremenda buonissima improponibile adorabile Pizza Mundial in quel di Lambrate) puntando su un prodotto diverso, che potesse incuriosire il cliente milanese. Idea che peraltro nel giro di questi ultimi mesi è venuta anche ad altri, come ad esempio Pandemonium, di cui vi abbiamo già parlato.
Allora: pizza alla romana con farcitura caratterizzata regionalmente, scegliendo prodotti tipici, possibilmente dop igp o slowfood: un menù di una dozzina di pizze per volta, più le classiche margherita e marinara e una “pizza del mese”; ogni mese viene cambiata qualche regione. A 3€ al trancio; da poco hanno iniziato anche a fare dei tranci più grandi, su richiesta dei clienti (5.50€), anche se a malincuore, visto che è il contrario di quello che si proponevano loro, cioè permettere un vero e proprio “viaggio” fra i gusti e i sapori.
Mi hanno invitato ad assaggiare – e ho assaggiato margherita, Calabria, Liguria. Inutile dire che in Calabria ci sono cipolla di Tropea e ‘nduja, e in Liguria il pesto (fatto da loro, con tanto di mortaio in bella mostra) – buone buone buone, gusto ed equilibrio, sapori, molto ben fatto tutto quanto. La lievitazione dell’impasto è sulle 30 ore, farina macinata a pietra, quasi 90% di idratazione, sale di Trapani. Croccante fuori, morbida dentro. E gli ingredienti vengono aggiunti fuori cottura.
E poi – poi una cosa che cerco di non prendere mai, che mi sembra un mezzo imbroglio, non so, una cosa che non si fa: ho preso quella con su la Nutella. Pur essendo prevenuto, ho voluto provarci. Oh – era buona pure quella.
Il bello è che si può fare questo Viaggio Gourmet Italiano – così recita l’insegna – come e quando si vuole: una volta stando solo al sud, un’altra solo in montagna, o mettendo insieme Val d’Aosta e Sicilia…
Pizzità. Piazza Argentina, 3. 20124 Milano. Tel. +39 026701657.
[Immagini: Pizzità, iPhone Emanuele Bonati]