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11 Gennaio 2025 Aggiornato il 11 Gennaio 2025 alle ore 16:55

Pizzeria chiusa a Portici per la puzza di pizza: la storia è vecchia

In queste ore si fa un gran parlare della pizzeria Danese di Portici chiusa per puzza di pizza, ma la storia risale a settembre 2024
Pizzeria chiusa a Portici per la puzza di pizza: la storia è vecchia

C’è un momento in cui la realtà supera la fantasia, e questo è uno di quei casi. La pizzeria Danese di Portici ha davvero dovuto chiudere temporaneamente per… “puzza di pizza”! Sì, leggete bene: una pizzeria chiusa per diffondere troppo buon odore come penserebbe la maggior parte di voi amanti della pizza cotta bene.

La storia inizia con la giovane coppia di imprenditori, Grazia Ardito e Mario Danese, che hanno aperto la loro pizzeria grazie a un finanziamento Resto al Sud di Invitalia. La loro missione era semplice: offrire pizze autentiche e deliziose ai loro concittadini. Ma qualcuno non era d’accordo. I condomini del palazzo sopra la pizzeria hanno presentato lamentele per le “percezioni olfattive moleste”.

L’ASL di Napoli 3 Sud ha deciso di intervenire, e dopo una serie di controlli e denunce archiviate, ha stabilito che l’odore di pizza era semplicemente troppo forte. Il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, ha cercato di mediare, ma la decisione è rimasta: la pizzeria doveva chiudere.

La storia è venuta alla ribalta in queste ore con una serie di articoli che hanno conquistato testate locali e nazionali compresa la Rai.

La pizzeria chiusa temporaneamente per puzza di pizza da settembre 2024

Ma in realtà se scrollate oltre le prima notizie riportate da Google, vedrete che la chiusura e l’apposizione del cartello con la scritta “Chiusi temporaneamente per la puzza di pizza” risale addirittura al settembre 2024. E come spiega Anteprima 24 intervistando La consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Portici, Iolanda Meglio, si tratta di fatto antico.

Ecco quanto aveva dichiarato a settembre 2024. “Non c’è stato alcun accanimento burocratico contro la Pizzeria Danese. Capisco il dispiacere e la necessità di trovare un colpevole, ma i motivi della chiusura sono chiari e basati su rilievi concreti. I controlli dell’ASL, infatti, hanno riscontrato gravi problemi relativi all’emissione di fumi non regolamentari. La pizzeria non era munita di una canna fumaria a norma, e i vapori venivano indirizzati direttamente nelle abitazioni sovrastanti. Creando un disagio considerevole per i residenti. Tali emissioni, in base all’articolo 674 del Codice Penale, sono state considerate una minaccia per la salute pubblica. Quello che non ci spieghiamo è il silenzio del sindaco su questa vicenda, siccome in situazione analoghe si è largamente espresso. Ma questa volta ha scelto il silenzio”.

Ma dov’è la canna fumaria della pizzeria chiusa per puzza di pizza?

Prima e dopo: la canna fumaria eliminata

Resta solo un dubbio: la pizzeria Danese ha installato la canna fumaria a norma? Le ultime immagini di un video mostrano l’eliminazione della cappa che portava i fumi del forno a gas davanti all’ingresso della pizzeria. Quindi all’apertura della pizzeria (marzo 2023 c’era) mentre dopo un anno (ottobre 2024) non c’era più.

Ma il cartello chiusa temporaneamente per puzza di pizza è ancora lì. Come le serrande abbassate.

La replica

Per l’avvocato Maurizio Capozzo che segue la pizzeria Danese “stupisce e desta qualche interrogativo questo accanimento contro una piccola pizzeria. ‘Colpevole’ di diffondere nell’aria solo profumo, e non certo puzza di pizza. Dopo che la procura di Napoli ha archiviato le denunce di chi si riteneva molestato e dopo una ventina di controlli da parte di tutte le autorità e forze dell’ordine presenti sul territorio, viene interrotta l’attività dopo che l’Asl ha constatato ‘percezioni olfattive moleste’, concetto assolutamente aleatorio per sua natura”.

I residenti nel palazzo hanno più volte denunciato la presenza di fumi tossici, mai riscontrata. Anzi spiega Mario Danese: “Il locale è fornito di un forno di ultima generazione la cui cappa è ad emissioni zero e certificata per il trattamento dei fumi”.

Come detto, lo stesso sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, che ha firmato il provvedimento come passaggio obbligatorio rispetto alla documentazione dell’Asl, ha accolto la richiesta di aiuto della coppia chiedendo chiarimenti. “Vogliamo ringraziare il sindaco Cuomo – dice Grazia Ardito – che si sta prodigando verso l’Asl per trovare una soluzione. Anche lui, come noi, sottolinea l’aspetto paradossale di quanto una pubblica amministrazione possa assumere a volte atteggiamenti vessatori verso i cittadini piuttosto che accompagnarli nelle loro iniziative imprenditoriali “.

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