Pojer e Sandri: potenza ed eleganza nei distillati di more e albicocche
Faedo, Val di Cembra, Trentino: qui ormai da tempo (1975), Pojer e Sandri è simbolo di vini importanti e rinomati che spaziano dalla profumata nosiola agli spumanti metodo classico passando per vini rossi riserva di tutto rispetto (Faye e Pinot Nero Rodel Pianezzi).
Ma Pojer e Sandri non significa solo questo, come abbiamo già visto con Castel Juval e Niklas Weingut, perché accanto ai vini s’è sviluppata nel tempo un’interessante e varia attività di distillazione che ha portato a un catalogo di bottiglie, tra grappe monovitigno e distillati di frutta, veramente ampio e interessante. Per non citare anche il brandy, distillato per la prima volta nel 1986, che completa la gamma.
Ci piace perciò segnalare due acquaviti di frutta che ben rappresentano l’azienda e le sue potenzialità: una diciamo “classica”, quella di albicocche, e una più di nicchia, o meglio di “macchia”, quella di more, decisamente particolare.
Entrambe realizzate con grande cura (presentate in bottiglie da 0,70 e 0,50 l), raccontano però storie diverse: una dolce, profumata, compatta (le albicocche) e una più aspra, forte, concentrata e succosa al palato (le more). E, citiamo dal loro sito, diluite sino a raggiungere i 46°, con “acqua di fonte (Surgiva) che sgorga da una roccia granitica (l’Adamello) poverissima di sali minerali, e ideale per diluire i distillati. Se gli scozzesi si vantano di usare acque eccezionali per i loro migliori whisky, anche noi non siamo da meno con le nostre sorgenti montane”.
Ora l’assaggio:
Pojer & Sandri, Acquavite di Albicocche, 46°. Al naso impatto di pan brioche, scorza d’arancia e pasticceria fresca (mandorla) con (cit. dal sito) “tracce di moscato”. Al palato, si ricordano pasta frolla, agrumi e frutta candita che portano a un finale con un definito e distinto aroma varietale: l’albicocca nella sua essenza. Persistente. 3 scatti e ½ e bottiglia
Pojer & Sandri, Acquavite di More, 46°. Curiosamente al naso, tra ricordi di smalto e nespola, insieme alla mora si affaccia la pera (decana). In bocca, mandorla e sambuco e sentori di frutta secca a precedere un finale in cui, anche qui, si distende la mora in succosa concentrazione. Gradevole. 3 scatti
In sintesi, due distillati caratterizzati da potenza, eleganza e grande concentrazione.
[Carlo Bertilaccio. Immagine: StudioCru]