Le migliori Trattorie Italiane Premiate anche dalla Guida Michelin

Una cena evento con l’associazione delle Premiate Trattorie Italiane a due passi dal Lago d’Iseo, al Relais Franciacorta di Corte Franca. Un momento d’incontro per gli associati e la possibilità per i tanti ospiti di assaggiare le loro proposte, tutte rappresentative della tradizione più schietta.

Un evento che ci fa capire come i radar del buono intercettano i migliori ristoranti e le migliori trattorie senza troppo badare alla categoria. Così le 21 trattorie le troverete in Guida Michelin e/o nella Guida alle Osterie Slow Food. Quindi, stelle (rosse e verdi), Bib Gourmand, Chiocciole. Ma iniziamo dal principio.

Il chi è chi delle Premiate Trattorie Italiane

Le Premiate Trattorie Italiane sono un gruppo di Trattorie premiate dal tempo, dagli anni e dalla clientela. Frutto di un’idea che girava nell’aria da parecchio tempo e che nel 2012 è stata messa su carta. 

“La voglia di condividere un’esperienza, un percorso e una storia, ci ha uniti diversi anni fa e da allora lavoriamo sinergicamente in piena armonia con la nostra famiglia e la nostra clientela. E’ infatti nostra intenzione comunicare una zona promuovere un territorio e realizzare un progetto di salvaguardia delle nostre antiche tradizioni e dei prodotti che la terra in cui viviamo ci fornisce. Il paesaggio che ci fa da sfondo è la cucina italiana, nella sua complessità, nelle sue sfaccettature e nel suo campanilismo.”

Quattro i fondatori di questa associazione: Federico della “Crepa” e Avgustin della “Devetak”(entrambi Bib Gourmand e Stella Verde Michelin), Sergio della “Brinca” (Bib Gourmand) e Alberto di “Amerigo” (una stella Michelin), quest’ultimo una dimostrazione del fatto che gomme francesi e trattoria, anche di quelle “dove andare a mangiare tutti i giorni”, possano tranquillamente andare d’accordo.

Probabilmente questo elenco destabilizzerà l’assunto di molti osservatori che separano nettamente trattorie e ristoranti stellati. Il buono, quando è buono, non fa differenza tra tavole tradizionali e fine dining. Meglio tenerlo a mente. Insieme alle 21 trattorie italiane.

Tutte le Premiate Trattorie Italiane

Ventuno, con l’ingresso della nostra vecchia conoscenza, la Trattoria da Burde, a rappresentare la cucina di territorio, tutte perfettamente in grado di rendere bene l’idea del panorama gastronomico italiano.

Qualcosa in più del semplice luogo dove mangiare bene seguendo la canonica linea di antipasto, primo, secondo e dessert. 

1. Ai Due Platani – Coloreto, Parma (Bib Gourmand Michelin)
2. Albergo Ristorante Cacciatori – Cartosio, Alessandria (Chiocciola Slow Food)
3. Altavilla – Bianzone, Sondrio (Bib Gourmand Michelin)
4. Amerigo 1934 – Savigno, Bologna (Una Stella Michelin)
5. Antica Trattoria del Gallo – Gaggiano, Milano (Chiocciola Slow Food)
6. Boivin – Levico Terme, Trento (Bib Gourmand Michelin)
7. Caffè La Crepa – Isola Dovarese, Cremona (Bib Gourmand e Stella Verde Michelin)
8. Cibus – Ceglie Messapica, Brindisi (Bib Gourmand Michelin)
9. Enoteca della Valpolicella – Fumane, Verona (Chiocciola Slow Food)
10. Hostaria Nangalarruni – Castelbuono, Palermo (Chiocciola Slow Food)
11. Il Capanno – Spoleto, Perugia (Chiocciola Slow Food)
12. La Brinca – Ne, Genova (Bib Gourmand Michelin)
13. Lo Stuzzichino – Sant’Agata sui due Golfi, Napoli (Bib Gourmand Michelin e Chiocciola Slow Food)
14. Lokanda Devetak – Savogna D’Isonzo, Gorizia (Bib Gourmand e Stella Verde Michelin)
15. Pitzock – Funes, Bolzano (Chiocciola Slow Food)
16. Sora Maria e Arcangelo – Olevano Romano, Roma (Chiocciola Slow Food)
17. Trattoria da Burde – Firenze (Bib Gourmand Michelin)
18. Trattoria del Cimino – Caprarola, Viterbo (Chiocciola Slow Food)
19. Trattoria Entrà – Finale Emilia, Modena (Chiocciola Slow Food)
20. Trattoria Visconti – Ambivere, Bergamo (Chiocciola Slow Food)
21. Vecchia Marina – Roseto degli Abruzzi, Teramo (Bib Gourmand Michelin)

Cosa abbiamo mangiato alla serata delle Premiate Trattorie Italiane

Per la cronaca, Dania ed io, abbiamo piacevolmente partecipato a una delle due serate, la seconda.

Aperitivi davvero eccellenti, non si fa alcuna fatica a dirlo.

I pomodori secchi ripieni di tuma persa, menta e basilico, dall’eccellente frittura, racchiudono nel loro croccante scrigno diversi sapori che si rincorrono, dalla dolcezza dei pomodori alle fresche note della menta (Hostaria Nangalarruni, Castelbuono – PA).

Altrettanto intrigante lo speck, stagionato con ricetta segreta per dieci mesi, servito su fette di pane scuro e crema di rafano, così come la croccantissima pancetta d’agnello, presidio slow food dell’Alto Adige, fritta, accompagnato dalla crema di sedano rapa (Pitzock, Funes – BZ).

La torta fritta, guai a chiamarla gnocco a Parma, con una saporitissima spalla cotta e la composta di cipolle a fare da giusto contrappunto (Ai Due Platani, Coloreto – PR).

Ultima, ma non ultima, l’eccellente zuppa imperiale, impreziosita dal fagiano e il suo brodo (Amerigo 1934, Savigno – BO).

Molto buoni pane, focaccia e grissini a lievitazione naturale (Enoteca della Valpolicella, Fumane VR).

Gli antipasti

Il primo dei due antipasti, i fiori di zucchina dalla gustosa gratinatura in forno, risultano leggermente sovrastati dall’ottimo stracchino all’antica (Trattoria Visconti, Ambivere – BG).

E gli involtini di verza, seppur apprezzabili nel loro bilanciatissimo ripieno, restano fin troppo delicati (Albergo Ristorante Cacciatori, Cartosio – AL).

Primo, carne, dolce

La pasta e patate con Provolone del Monaco, colpisce più per la leggerezza complessiva che per la mantecatura, risultando un po’ slegata al palato (Lo Stuzzichino, Massa Lubrense – NA).

Buona la braciola pugliese di vacca podolica, cotta a lungo in un ottimo pomodoro, con il caratteristico ripieno di aglio pecorino, capperi e prezzemolo davvero saporito (Cibus, Ceglie Messapica – BR).

Piace molto il dolce, autentico comfort food, un ottimo tortino di mele tiepido dall’ottima salsa alla vaniglia e la croccante mela disidratata in accompagnamento (Altavilla Locanda e Tipica Trattoria, Bianzone – SO).

Chiude un buon caffè, una miscela a base arabica, del Caffè Terzi di Bologna la cena (costo a persona, 90 € compresi vini)

Come abbiamo mangiato

Eventi corali di questo tipo, con una sfilza di nomi importanti uno dietro l’altro, generano, giocoforza, un’aspettativa alta. Cosa che, con il ben studiato buffet, ha trovato perfetto riscontro.
Diverse proposte dalla replicabilità perfetta, ricche e goduriose, quasi tutte in pieno stile street food.

Però, una volta seduti a tavola, è come se parte della “magia” fosse all’improvviso sparita.
Perché, se alcuni piatti hai già avuto modo di gustarli presso le rispettive sedi, in maniera quasi inevitabile, la tua testa va subito a cogliere le differenze, anche per la sola elaborazione massiva. 

Stessa sorte anche con quelli che rientrano a pieno titolo nella tua memoria gustativa, anche per il solo fatto di rientrare a pieno titolo nei più classici comfort food. 

Sia chiaro, sia in senso positivo che negativo. Perché facce scontente non ne ho viste, anzi. 
Tutto era d’altissima qualità e nessuno dei piatti serviti presentava difetto alcuno. 
Ma ho faticato a trovare il piatto da “wow”. Cosa che, v’assicuro, mi sarebbe piaciuta molto.

Il vino delle serate delle Premiate Trattorie Italiane

Contraddistinti entrambi da un iniziale ed ampio aperitivo a buffet, seguito poi da due antipasti, un primo, un secondo ed un dolce, ha visto una lunga sequenza di proposte legate alla tradizione. 

In accompagnamento, le bollicine della Franciacorta, il cui Consorzio ha supportato e sostenuto l’evento.

[foto Massimo D’Alma, Premiate Trattorie Italiane, Albergo Ristorante Cacciatori]