Ragù alla bolognese, fagioli, iodio: come sopravvivere a una guerra
L’allarme nucleare spaventa e ovviamente fa pensare alle scorte alimentari per sopravvivere a una guerra catastrofica. È già accaduto con l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima in Giappone con le preoccupazioni per il pesce importato. E più recentemente con le razzie ai supermercati nei primi giorni del Covid. Preoccupazioni e scorte sono stati anche gli elementi dei primi tempi della guerra in Ucraina.
Ora l’annuncio che Biden ha concesso all’Ucraina l’uso dei missili Atacms anche sul territorio russo fa temere un’escalation della guerra in corso. Preoccupazione che hanno fatto propria i Paesi scandinavi. Il governo della Svezia, infatti, ha distribuito a tutti i suoi cittadini un libricino in cui spiega come sopravvivere a un possibile conflitto, anche nucleare. E un manuale analogo su “come sopravvivere alla guerra” lo hanno inviato ai propri cittadini anche Finlandia, Norvegia e Danimarca.
I manuali della sopravvivenza cartacei e digitali
Un Paese previdente, la Svezia, anche se in occasione della pandemia le misure furono aspramente criticate. Non è nuova a queste iniziative. Sei anni fa gli svedesi ricevettero una guida per sopravvivere alle crisi provocate dai cambiamenti climatici. Che come dolorosamente sappiamo in Italia, provocano morti e distruzione. Sei anni fa, però, La Svezia era un Paese neutrale che non si sentiva nel mirino della Russia. Con l’adesione alla Nato (è entrata anche la Finlandia che ha inviato più di 2 milioni di guide digitali), le minacce di una ritorsione e di un’aggressione da parte della Russia fanno ritenere più vicino il rischio di un conflitto. E ad ascoltare le parole di Putin, nel conflitto la Russia potrebbe utilizzare armi nucleari tattiche. Quindi la Svezia spedisce il manuale di sopravvivenza in formato cartaceo più resistente a interruzioni di reti datti ed elettriche. Come hanno fatto anche Norvegia e Danimarca.
Sugo alla bolognese, pasta e fagioli per sopravvivere alla guerra con la Russia
Sopravvivere alla guerra vuol dire avere scorte di cibo da tenere in casa. Il governo svedese ha compilato una lista che annovera pasta, fagioli, barrette energetiche, medicinali tra cui compresse di iodio. Queste ultime da assumere in caso di radiazioni provocate da una bomba o da un incidente nucleare.
Cui aggiunge un’ulteriore riserva di cibi che permetterebbero di resistere almeno tre giorni. Sono patate, cavolo, carote, uova e barattoli di ragù alla bolognese (noi, scaramantici, vi diamo la ricetta scientifica). La riserva di acqua potabile dovrebbe essere sufficiente per almeno 72 ore. E non manca la raccomandazione di fare scorta anche per gli animali domestici nonché i consigli per sopravvivere al freddo che in Svezia fa segnare al termometro anche -20°C. Quindi, avere un generatore autonomo, la legna per stufe e camini, coperte e vestiti.
Ma la raccomandazione più forte mira a prevenire subito una possibile fake news. La Svezia non si arrenderà mai se verrà attaccata da un altro Paese. “Qualsiasi informazione diffusa da chiunque secondo cui la resistenza deve finire va considerata falsa”.
Anche la Finlandia, memore della cosiddetta guerra d’inverno del 1939-1940 che le costò la perdita del 15% del territorio sottrattole proprio dalla Russia annuncia che è “pronta a difendersi”. Proprio come accadde 85 anni fa quando riuscì a mantenere l’indipendenza resistendo a un esercito molto più potente.
[Link: Repubblica]