Resilienza, Bottega Ristorante da scoprire sul mare della costa di Teramo
Resilienza Bottega Ristorante è il motivo in più per andare a Pineto, cittadina sul mare della Costa di Teramo.
C’è da fare una rigenerante e ossigenante passeggiata sulla litoranea punteggiata da circa 2000 pini d’Aleppo e pini domestici oggi dominanti e rinfrescanti, inclusi nella riserva naturale della Torre del Cerrano. E poi potrete assaggiare i piatti di Bottega Resilienza Ristorante, appunto. Ricordando che al mare non per forza si è costretti a mangiare solo pesce.
Il locale, posto a poche centinaia di metri dal mare e dal centro cittadino, ha coperti all’interno e all’esterno, e noi, siamo stati proprio qui.
Mattia Fuschi che cura la cucina, propone piatti che vedono protagonisti un po’ di pesce, un po’ di carne e un po’ di vegetali.
Servizio di sala coordinato dalla mamma di Mattia, affabile e cordiali nei modi, aspetto non di poco.
Menu libero e con ingredienti assai interessanti.
Entrate e antipasti
Ci accomodiamo nel dehors ben ventilato e assaporiamo un paio di entrée, delicate e gustose.
La cialda di farro con maionese allo zafferano e il biscotto al nero di seppia farcito con baccalà mantecato. Ingredienti identitari che si spingono sino a qui, sino al mare.
Quella di una precisa identità è un po’ la chiave di lettura della carta di Resilienza Bottega Ristorante: chiara, ben fatta, curiosa.
Scegliamo il battuto di scampi con composta di pesca e passion fruit, caviale di lime e camomilla (20 €). Un piatto ben eseguito sia per quanto riguarda gli scampi che nei continui rintocchi di freschezza che ne allungano la piacevolezza.
All’opposto, specie per la consistenza, le sfere fritte di baccalà mantecato arricchite con maionese al cocco e polvere di peperone bruciato. Sapori nitidi, con la mantecatura perfetta a prolungare il morso e la polvere di peperone a conferire il ritorno più terroso (9 €).
Non potevamo non assaggiare il formaggio fritto con panatura al panko giapponese (6 € per 4 pezzi). La provincia di Teramo è un bel baluardo di bontà in tema di formaggi di pecora, semi-stagionati oppure stagionati. L’impellente voglia di assaggiare quest’antipasto può far bruciare le papille. Attenzione quindi perché è buonissimo e non resisterete.
I primi di Resilienza Bottega Ristorante
I primi sono particolarmente curati nell’impiattamento e al tempo stesso puliti in bocca.
Il tortello realizzato con una sfoglia verde al basilico è condito con ricotta di bufala e stracciata, crema di datterino, pomodoro confit e burro di pinoli salato (13 €). Semplicemente equilibrato. Mi è piaciuta molto la concretezza e l’aver bilanciato bene tutti gli ingredienti di terra.
Gli gnocchi con asparagi e grana di pecora rappresentano un piatto apparentemente più semplice (12 €). Ma con il tocco del formaggio di pecora ben stagionato a conferire l’allungo sapido che ben si sposa con gli asparagi selvatici. Quasi inutile dire che la consistenza ci stava tutta.
L’agnello di Resilienza Bottega Ristorante
I secondi di Resilienza Bottega Ristorante sono tutti interessanti, ma ero curioso di provare l’agnello cotto a bassa temperatura (non storcete il naso) accompagnato da cicoria di campo ripassata in padella e composta di albicocche fatta in casa (16 €). Carne morbida, succosa, al sangue ma poi più arcigna per sprigionare una succulenza lunga che solo l’amaricante della cicoria può addomesticare. Contrasti che poi si sposano con la composta, eccezionale.
Tra i migliori agnelli del 2022.
La carta dei vini gira bene attorno a proposte regionali. Pineto è quasi a metà tra Teramo e Pescara. La prima provincia sta sfornando gran belle bottiglie. La giornata tipicamente estiva ci ha fatto però scegliere un Franciacorta dell’Azienda Camillucci. Parliamo dell’Ammonites, nato da una selezione di uve Chardonnay (75%), Pinot nero (20%) e Pinot bianco (5%). Conferiscono al vino i più classici profumi floreali e fruttati e al palato un sorso fresco ed equilibrato. Quello che in fondo cercavamo.
L’idillio con l’agnello l’avremmo vissuto con un bel rosso, un Montepulciano d’Abruzzo delle Colline teramane. C’è sempre tempo.
Dolci
Terminiamo anzitempo la bottiglia per suggellare dolcemente il pranzo da Resilienza Bottega Ristorante con uno stick di barbabietola (6 €). È realizzato con ripieno di gelato alla barbabietola, ricoperto di cioccolato bianco. Sfizioso al punto che sarebbe ipotizzabile consumarlo anche al mare, a due passi da qui. Anche gli ortaggi possono recarsi in spiaggia.
Chiude quello che visivamente è un dessert accattivante e al palato idealmente più vicino a un carrello di formaggi.
Sì, perché parliamo del Caprino, pere e zenzero (8 €). Un dessert con ripieno di mousse di formaggio caprino, ricoperto con una composta di pere e zenzero. Addio stucchevolezza. Benvenuta pulizia del palato, se vogliamo anche freschezza.
Si termina definitivamente con alcuni dolcetti che accompagneranno il nostro caffè. Pizzelle (o Ferratelle), un classico delle tavole abruzzesi, da mangiarne a profusione a colazione, pranzo e cena. Ripiene o no ma che bontà.
La gelée di genziana sostituirà l’amaro, assieme ai cantucci, alle meringhette e ai bocconotti del teramano. Dolci che in Abruzzo sono differenti da provincia a provincia, da paese a paese ma, sempre conditi con l’infinitesimale saggezza e segreti delle nonne.
Vi consigliamo una sosta a Resilienza Bottega Ristorante, insegna di Pineto che per quanto ci riguarda ha lasciato un segno. La mano, quella di Mattia Fuschi, può solo migliorare e regalare ulteriori emozioni, in un crescendo di sapori.
Per un pasto completo spenderete mediamente circa 50 €.
Resilienza Bottega Ristorante. Via Milano, 1. Pineto (TE). Tel. +393314584273. Facebook