Caldora, ottimo ristorante di pesce sul mare d’Abruzzo salvato dagli incendi
Ancora mare, a voi e a noi, tanto caro con il ristorante Caldora Punta Vallevò.
Si trova in Abruzzo lungo la via verde della costa dei trabocchi. Precisamente nella piccola frazione Vallevò, approdo marinaro con più di cento anni di storia a metà tra San Vito e Fossacesia.
Il ristorante Caldora Punta Vallevò ha una terrazza fantastica, uno dei migliori biglietti da visita dell’intera costa. E abbiamo rischiato di perderlo causa gli incendi che hanno devastato l’Abruzzo. Il ristorante si è salvato grazie all’aiuto di Vigili del Fuoco, di colleghi e abitanti ed ha riaperto.
Caldora è il cognome dei due fratelli gemelli alla guida di una consolidata ristorazione. Marco è lo chef mentre Luca sovrintende la sala e la cantina, equamente nutrita.
Come a dire, le belle (e buone) storie di famiglia.
La cucina di Marco Caldora parte da lontano, dagli studi alberghieri, e si perfeziona gradualmente sino a divenire oggi pura e cristallina.
Proposte intrise di tradizione ed orientate verso una contemporaneità non banale, che non stravolge il gusto del mare ma diviene oggi personale, d’autore.
Una volta scattate enne mila foto, tra un fruscio di un’onda, lo stupore dei bimbi che corrono lungo la ciclabile e qualche gabbiano ci sediamo a tavola con una ulteriore meraviglia: la brezza da sud che mitiga la calura inizialmente opprimente.
Come si mangia al ristorante Caldora Punta Vallevò
La famiglia è assai legata al territorio, sia guardando al mare che alle zone più interne dell’Abruzzo. Capita spesso quindi di trovare guizzi di idee che vedono l’utilizzo di prodotti della terra unici ed irripetibili. Il peperone dolce di Altino, gli asparagi, i fagioli Tondini del Tavo, le arance di Vallevò (superlative). Solo per citarne alcuni.
Fatto sta che gli antipasti del ristorante Caldora sono golosi ed al tempo stesso autentici, con sapori perfettamente bilanciati.
È il caso della palamita marinata al sale con mentuccia selvatica e cubettato di pomodoro. Esempio lampante. Periodo perfetto per ottimi pomodori. Ma la mano dello chef mantiene in equilibrio il piatto con un filo d’olio extravergine e poi unisce la cipolla che conferisce un sapore meraviglioso.
Oppure nella parte calda, quello della seppia arrosto con peperone dolce di Altino, con accanto un delicato pesto. Il mollusco ha una dimensione perfetta. È tenero, fresco, cotto a puntino. E la tecnica mantiene inalterato il gusto e il profumo, quasi di scoglio.
Ancora tra i caldi del ristorante Caldora il baccalà con zucca e chips di patate. In questo caso oltre alla perfetta “dissalatura” del merluzzo nordico c’è la calda cremosità della zucca che addolcisce quei residui rintocchi salini e le chips di patate a conferire croccantezza. Il tutto in uno spergiurato equilibrio.
I primi piatti
Un banco di prova, un po’ in tutte le cucine, sono i primi.
Qui al ristorante Caldora una doppietta incredibile firmata rispettivamente da un pezzo forte e simbolo del menù, piacevolmente ampio e variegato: il fusilloro Verrigni con scampi, asparagi e peperone dolce.
Ed ancora, con una incredibile succulenza, i tortelli di gamberi bianchi all’arancia e fieno di prezzemolo.
Mi verrebbe da dire: “sogno di un pranzo di mezza estate”.
Sì, proprio così, sapori nitidi, il ripieno di gamberi bianchi racchiuso nella sfoglia, perfettamente lavorata, la velata bisque fatta con le teste degli stessi gamberi arricchita con una velatura di pomodoro.
Udite udite. Nel fondo del piatto, delle scorzette di arance leggermente candite.
La perfetta dimostrazione di come in cucina si possa utilizzare anche una buccia.
Un piatto che da solo, vale il viaggio al ristorante Caldora, ed oltre.
Accompagniamo il nostro pranzo con un ottimo cerasuolo d’Abruzzo dop dell’azienda agricola Tiberio di Cugnoli, annata 2019. Intenso e nitido, fresco e sapido, capace di stupire in abbinamento ai tortelli e alla loro struttura. Matrimonio corroborante.
Il pesce e la frittura di paranza al ristorante Caldora
Tra gli invitanti secondi ho scelto lo spiedo di spigola arrostita con peperoni, uva e cipolla caramellata. Un gusto davvero interessante, un pregiato pesce di stagione a suo agio con i peperoni, tipicamente di terra. Un abbinamento di antiche memorie, tradizioni e ricette oggi alla ricerca del sapore autentico, del mare.
Invece del dessert, che degusteremo con dovizia la prossima volta, ci sfiziamo sul finire con una frittura di paranza. Non abbiate paura, sì, una frittura, che consumiamo nei lettini fronte mare nello spazio antistante la terrazza del ristorante Caldora.
Leggera, asciutta e da gustare pian piano, sino in fondo, assieme all’ultimo calice del nostro cerasuolo e agli ultimi scampoli di vago fragore che, solo un’onda del mare può regalare.
In conclusione, piacerà a tutti il più classico degli amari regionali.
La genziana dell’azienda Scuppoz, ottenuta con un blend di tre radici della preziosa pianta mediante processo di produzione totalmente artigianale. Il gusto la dirà lunga.
La gradevole presenza dei gemelli Caldora tra i tavoli, intenti a dispensare consigli sul menu e a raccontare storici aneddoti, è l’ultimo tassello che sugella una cucina di mare decisamente autentica, diretta, da provare e riprovare, senza indugio, tutto l’anno.
Il prezzo a persona non si discosterà dai 50 €.
Ristorante Caldora Punta Vallevò. SS16 Adriatica Nord. Località Vallevò. Rocca San Giovanni (CH). Tel. +390872609185