Ego a Roma, ristorante con 6 tavoli e menu divertenti
In zona San Giovanni a Roma c’è un ristorante che dall’esterno sembra una galleria d’arte: Ego.
A marzo 2024, la coppia formata dallo chef romano ventottenne Lorenzo De Lio e dalla ventiseienne sommelier lodigiana Beatrice Venturini ha aperto questo particolare ristorante.
Solo 8 tavoli per un’esperienza intima e stimolante con un menù rivisitato continuamente dalla mente creativa dello chef. Si prenota e si ordina online il proprio percorso di degustazione. In tal modo, i due fondatori possono seguire la clientela personalmente, accompagnandola nell’esperienza di gusto, tra ingredienti mediterranei, influssi asiatici e latino-americani.
Il chi è chi del ristorante Ego a Roma
Nel 2017 Beatrice Venturini segue il corso Alma di Sala, segue uno stage sotto l’ala dello chef Moreno Cedroni alla Madonnina del Pescatore a Marzocca di Senigallia ove rimane per i successivi 4 anni. Si sposta prima da Laite (UD) – una stella Michelin nelle Dolomiti – ove si avvicina di più al mondo del vino, poi in Spagna, a Bilbao e a Madrid, dove, da DiverXO,la sua strada si incrocia con quella dell’altro protagonista di EGO.
Lorenzo De Lio, dopo il corso della scuola Alma, arriva nella brigata di Bistrot 64. Lo chef stellato Kotaro Noda lo sprona a spostarsi all’estero.
Arriva così in Spagna: Mugaritz, due stelle Michelin (Errenteria, nei Paesi Baschi), e DiverXO, tre stelle Michelin con lo chef Dabiz Muñoz, dove lavora per cinque anni.
Dopo l’incontro con Beatrice decidono insieme di muoversi verso Zurigo, dove lavorano per ristoranti stellati, intraprendono un viaggio itinerante di sei mesi in Messico, giungono infine a Roma dove aprono Ego.
Il Manifesto di Ego è: “Un’esperienza concentrata sul piacere e sulla curiosità di comprendere, attraverso piatti e racconti, come da ogni luogo si possa prendere il buono e mescolarlo in un’interpretazione totalmente personale”.
Quanto costa il ristorante Ego a Roma
I menu disponibili al ristorante sono 3.
45 € costa Vivace, tre portate a scelta dello chef, con due piatti salati e uno dolce o tre piatti salati.
A 80 € c’è Allegretto con 6 portate.
A 100 € Adagio propone 9 portate.
Ogni piatto in aggiunta costa 15 €.
Per tutti i menù proposti i costi delle bevande sono esclusi.
Per accompagnarci nella degustazione scegliamo il vino Rosato di Maria Pia Castelli, Sant’Isidoro 2020, 50% Sangiovese 50% Montepulciano.
Lo chef non serve il pane perché preferisce gestire la preparazione di ogni pietanza dalla A alla Z. Quindi il pane è previsto solo se pensato in abbinamento con una specifica portata.
Cosa abbiamo mangiato alla cena stampa
Si parte con l’Aperitivo cambogiano: Tempeh di arachidi, lime, kéfir e lemongrass.
Il Tempeh, che si produce sia con la soia che con il tofu, è una preparazione di origini indonesiane, in questo caso lo chef propone come entrè un tempeh di arachidi e noccioline, inoculati con un fungo. Sopra Lemongrass. Poi dei Macarons al curry con fegatini di pollo.
Arriva la seconda portata di Ego a Roma: Totano, tuorlo, funghi e tajete.
Il totano è scottato in padella con fiamma altissima per ottenere una “consistenza quasi callosa”, come afferma Beatrice, per renderlo più croccante. È poi emulsionato con tuorlo d’uovo. Il sumiso è salsa di miso a cui è aggiunto un po’ di aceto di riso. Sopra funghi pioppini e Tajete, fogliolina messicana con un sapore pungente che ricorda il coriandolo.
La pancia di maiale
Deliziosa la terza portata del ristorante Ego a Roma: Dongpo, Ayote, aceto di Jerez e Tonburi.
Il Dongpo, piatto tipico di Hangzhou, è una pancia di maiale stufata in una salsa rossa con vino di riso cinese e un po’ di soia. Lo chef avvolge la pancia in foglia di bambù e finisce la cottura al vapore in modo che rimanga molto morbida. È accompagnata con la sua salsa poi con una spuma di aceto di Jerez e con il Tonburi, semi di pino fermentati che hanno un sapore terroso. Il Tonburi è anche conosciuto come caviale di terra ed è un tipico condimento usato nella prefettura di Akita in Giappone.
L’ayote è una zucca nel sud del Messico, infatti nei piatti dello chef Lorenzo si può percepire questa contaminazione di gusti dal mondo. La carne di maiale è fornita dai Fratelli Galli.
La pasta arriva dall’Abruzzo
Arriviamo al Fusilloro, tandoori Masala yogurt e papadum.
Il Fusilloro del Pastificio Verrigni di Rosseto degli Abruzzi si mangia con le pinze al ristorante Ego a Roma. Mentre il condimento si raccoglia con l’aiuto del cucchiaio. Il Fusillore è infatti immerso in una salsa Masala Tandoori ottenuta con una base di latte di cocco e circa 15 diverse spezie – cannella, coriandolo, cumino, chiodi di garofano, curcuma, chili rosso che da’ la piccantezza insieme allo zenzero. Sopra alla pasta sono posizionati frammenti di Papadum – una cialda croccante indiana ottenuta con farina di fagioli mungo neri – che offre un’ulteriore consistenza.
La carne e il dessert
È la volta dell’Agnello con mojo canario nikkei e papalo!
Sella di agnello, glassata con il suo proprio fondo. La salsa gialla è il mojo canario tipica delle Canarie preparata da un pesto di pomodori secchi. Lo chef di Ego a Roma la arricchisce con latte di cocco, succo di lime e miso. Le foglioline sono di Papalo, pianta peruviana che ricorda il coriandolo ma è molto più fresco e aromatico.
Il dolce spagnolo del ristorante Ego a Roma
Per il dessert, Lorenzo De Lio, non amante del dolce, propone una Tarta de Queso.
È una torta di formaggio tipica dei Paesi Baschi. Ego utilizza gorgonzola e mascarpone all’interno e sopra una grattugiata di pecorino. Una soluzione che, come scherza Beatrice Venturini, è proprio “a metà tra un classico tagliere di formaggi e un dolce”.
Alla fine di questa esperienza, possiamo dire che il ristorante Ego a Roma diverte e incuriosisce. L’offerta è leggera e briosa, il pasto non appesantisce (anzi), è quindi perfetto anche per il pranzo – EGO è aperto anche a pranzo! Viene voglia di provare le nuove proposte per rimanere aggiornati, seguendone gli obiettivi e le prossime mosse.
Ego. Via Etruria, 35. Roma. Instagram