Dove mangiare linguine all’astice e plin a Bolzano: ristorante Laurin
Se qualcuno mi avesse detto che avrei mangiato dei plin ad agosto a Bolzano, gli avrei risposto “Stai fuori di testa”, anzi “Du spinnst”. E invece non solo li ho mangiati ma li consiglio a chi ama l’Alto Adige e sceglie come tappa gastronomica il ristorante Laurin dello storico Parkhotel.
L’elegante Hotel dei primi del Novecento, in pieno centro a pochi passi da Piazza Walther e dal Duomo, accoglie con spazi ariosi che rievocano il passato. Come la sala in stile Art Nouveau e la Sala degli Specchi che ospita il Ristorante Laurin in autunno e inverno. D’estate invece si pranza e si cena in veranda. Siamo nell’incantevole giardino dell’hotel tra piante secolari, roseti, fontane e opere artistiche. Il nostro viaggio parte da qui.
A guidare la cucina c’è lo chef campano Dario Tornatore. Trasferitosi da Napoli a Roma, si è poi ritrovato ad affiancare grandi chef e a lavorare in contesti complessi e in prestigiose catene alberghiere in giro per il mondo. Da Gordon Ramsay a Londra ad Arnold Stevens, del Grand Hotel Savoy alla catena di ristoranti Polpo. L’ultima avventura in Medio Oriente, dove è partito nel 2019 per gestire la catena di ristoranti di uno sceicco del Bahrein, Itico UK. Nel 2022 il ritorno in Italia, in Alto Adige, per lavorare alla catena Small Luxury Hotels in the World. Dal 2023 è alla guida dei 2 ristoranti del Parkhotel Laurin: il Ristorante Laurin e il fine dining ConTanima.
Tornatore propone una cucina che sa di tante cose. Della genuinità di lavorazioni semplici, del gusto acceso come la sua personalità, dell’originalità di alcuni accostamenti. La cucina mediterranea è il suo retaggio culturale primario, ma la ricchezza dei suoi viaggi in luoghi e cucine così diverse si fa sentire.
Cosa abbiamo mangiato al ristorante Laurin
Tartare su midollo di manzo con ristretto d’uovo (22 €). La partenza di Dario Tornatore è un piatto ruffiano. La dolcezza e la delicatezza della carne è scossa dall’eccentricità di gusto degli altri elementi. L’osso bovino a barchetta è cotto su brace con il suo midollo. Da gustare al cucchiaio o spalmato sul pane abbrustolito accompagnamento. La tartare è macinata fine, quasi a invogliare di più, anche se c’è chi la preferisce al coltello.
Ravioli del Plin al pulled pork shitake e jus al Cynar (23 €). Le temperature estive non scoraggiano lo chef e il suo temperamento ancora più caldo. Questi plin piemontesi farciti con stracotto di maiale hanno una sapidità accesa ma per niente fastidiosa grazie al condimento a base di cynar e fondo. Un ottimo primo dal sapore internazionale misto a quello di casa.
Linguina Benedetto Cavalieri, astice e pomodorini (39 €). Con il piatto anni ’80 che ha accompagnato tante estati, Tornatore punta al comfort food che in Alto Adige faresti fatica a trovare. Dietro questo piatto semplice, quasi scontato c’è un pensiero da chef smart. La linguina piace, l’astice tutt’oggi è un crostaceo che fa lusso e i pomodori sono emblema dell’Italia. Un primo ben eseguito e bello sugoso.
Branzino alla brace. Volevo dire che ho mangiato pesce a Bolzano. La scelta del pescato è, nonostante la location, piuttosto varia grazie ad un fornitore di Goro che fa parte della rete di conoscenze dello chef. Sfilettato al tavolo come nei più classici dei ristoranti, è il secondo piatto che a quanto pare ordinano in tanti. Tenero e succoso ha chiuso bene il percorso a tavola accompagnato da verdure e patate alla brace
Per dolce una pavlova (12 €), a dimostrazione che Tornatore investe anche nella pasticceria per rendere ancora più accattivante il ristorante Laurin.