Capri. La sirena del Riccio, ristorante che incanta sul mare dell’Isola Azzurra
Innamorarsi dell’isola di Capri è facile. Amare la sua cucina lo è ancora di più soprattutto se sbarcate sulla terrazza affacciata sul mare del ristorante Il Riccio.
Può essere solo diverso il panorama davanti ai vostri occhi se lo raggiungete da Anacapri, giù lungo la stradina che la collega al Capri Palace Hotel, 5 stelle lusso dell’Isola Azzurra di cui il Riccio è anche beach club per gli ospiti dell’albergo.
La voglia di freschezza e di bello vi prende al solo guardare l’azzurro delle sedie e dei tavoli, la terrazza bianca che si allunga come un pontile sulle onde, i ghirigori bianchi al pavimento, le piastrelle della cucina e della immaginifica stanza dei dolci.
Il compendio di una vacanza al mare e di una tavola che sa di iodio è qui, all’ombra del pergolato che vede ai fornelli Giovanni Bavuso, lo chef che può contare sulla collaborazione di Salvatore Elefante e Andrea Migliaccio del “fratello” Olivo, e alla gestione Marco Spataro.
Se fate i conti, di stelle Michelin qui ce ne sono tre, una al Riccio e due all’Olivo.
Aspettatevi quindi alta cucina ma corroborata in un intelligente melting pot con la tradizione mediterranea di una trattoria verace che vuol dire abbondanza di porzioni e sapori affilati della tradizione.
In teoria siete al mare e quindi ben disposti a un piatto leggero, a un’insalata fugace, a un primo di pasta appena accennato. I miei vicini di tavolo, due signore francesi hanno usato il termine grignoter, sgranocchiare, per chiedere al cameriere ragguagli sul menu. Ma dall’insalata sono transitate ai primi, al secondo di pesce e hanno fatto naufragare le loro intenzioni di lievità su un rinforzo di babà e pasticciotti.
Confesso il medesimo peccato consumato dopo aver sgranocchiato un ottimo fritto napoletano.
Qualche difficoltà a resistere alle sirene di un menu che vi vuole coccolare l’avrete.
Il bel gazpacho napoletano insaporito dai tocchetti di bufala e dai gamberi rossi crudi dà lo sprint giusto per iniziare.
Delicato il tris di crudi: ricciola pesto basilico e pomodoro secco; tonno lime e pomodoro giallo; spigola asparagi e mela verde.
Appagante il carpaccio con tartare di tonno accompagnato dalla freschezza della pesca e dall’insalata. La materia prima è sempre in evidenza.
Il pesce bandiera è diventato un must dei piatti dei ristoranti alto di gamma. L’interpretazione dello chef stellato ha messo insieme le melanzane, al momento della Sicilia, stracotte che sanno di grigliate casalinghe. Piatto molto sostanzioso.
Ottima, fresca e ben grigliata la capasanta qui interpretata come abbinamento a una panzanella elegante.
Se arrivate al capitolo pasta dopo antipasti che possono costituire un piatto unico vuol dire che avete abbandonato ogni velleità di light lunch. La mia personale classifica vede svettare in prima posizione gli spaghetti alla chitarra con i ricci di mare che saranno il tributo a questo stabilimento del bien vivre.
Ottimi anche i fusilli con zucchine, gamberi rossi e dragoncelli e le candele con polipetti e pecorino.
Fate attenzione alla sequenza dei dolci che può essere infinita. Un babà, un pasticciotto, un millefoglie sono altrettanti motivi di grande soddisfazione.
La sirena del Riccio è maledettamente efficace: sole, pranzo, cena, tempo incerto, il ristorante a mare del Capri Palace è il rifugio perfetto. Ricordate solo che siete a Capri e che la qualità si paga insieme al nome. Ma questo forse è inutile ricordarlo. Siete in vacanza, no?
Ristorante Il Riccio. Via Gradola, 4. Anacapri (Napoli). Tel. +39 081 837 1380