Marche. In pellegrinaggio da Errico Recanati all’Andreina di Loreto
Se dico pellegrinaggio, alla voce tavola potreste associare orde di turisti alle prese con pranzi low cost. Metterci accanto Loreto, nelle Marche, vi porterà a immaginare colazioni al sacco.
Ma di pellegrinaggio io voglio parlarvi a proposito di gastronomia.
E nulla secondo me si attaglia di più nella descrizione del ristorante Andreina che si fregia della stella Michelin grazie alla bravura di Errico Recanati.
Non consideratemi blasfemo, ma vi dico che il viaggio fin qui vale tutta la deviazione sia che siate credenti o meno della Madonna.
Anche perché non vedo il motivo per non dover essere allegri per devozione.
Siamo in stagione di brace e vi segnalo Andreina proprio perché nella sua carta c’è un menu interamente dedicato alla brace che con 7 portate vi costa 75 € (cui potete aggiungere 25 per abbinare i vini). Io ho pescato da questo menu e da quello che si chiama Errico, ancora più generoso di portate (a 85 €).
E ora ve lo racconto partendo dal turbinio di appetizer.
Una pallina di mela verde avvolta nel prosciutto d’anatra affumicato gioca tra l’aspro e il grasso.
Pecorino e fava di cacao, il lollipop che tutti vorrebbero.
Spugna di erba di campo, la concessione buona alla moda del momento.
Crocchette di baccalà fritte.
Il frescarello croccante riguarda il piatto della tradizione marchigiana: riso e polenta
Marshmallow di alici, divertenti, croccanti all’esterno e morbide nel cuore.
Coppa di testa, ottima anche da asporto.
Si passa agli antipasti e per fortuna che sono in compagnia per condividere al meglio.
Simpaticissimo e buonissimo, il gioco dell’oliva: Facciamo un’oliva all’ascolana.
Perfetta e succulenta la cottura dell’ostrica che si da le arie di brace.
Il francese nelle Marche (fegato grasso arrostito con visciole, lonzino di fico, gelatina al Varnelli e gelatina al vino cotto).
Lepre ricotta e polline di castagno.
La patata cerca il suo abbinamento (e lo trova).
Capesante, animelle e ricci di mare è un bel connubio tra terra e mare.
Bello e saporito Broccolà, una salsa di broccolo e baccalà mantecato.
Sublime il tortello di piccione, tartufo nero, mascarpone e castagne.
Piacevole la preparazione al tavolo del Pensando al Vincisgrasso con l’idea di ricreare un vincisgasso con battuta di scottona marchigiana, pomodoro confit, besciamella e frattaglie di pollo.
Secondi tutti di ottima fattura e con le carni in diverse cotture.
Radici, pernice, sedano rapa e uovo.
Cartoccio di quaglia ripiena di fegato grasso in salsa di visciole. Ha fatto il paio con un perfetto piccione alla brace.
Chiudiamo con i dessert. La mia prima colazione (fette biscottate, confettura di latte, composta di cioccolato, composta di fragole, zabaione, cappucino). A mio nonno ( rivisitazione della zuppa inglese che preparava nonno Bruno). Frutti rossi e nocciola. Mandorla e mandarino. E a seguire la piccola pasticceria (panna cotta frutto della passione, cheese cake lampone, spumine cioccolato cocco creme brulè anice di Cantiano)
Abbiamo bevuto Verdicchio di Matelica Collestefano 2013, Verdicchio dei Castelli di Jesi “Podium” Garofoli 2007, Coste del Picchio 2012 Fosso dei Ronchi, Visciola Az. Vicari.
[do action=”publy-728-2″/]
Io ho apprezzato tutto, dalla A alla Z. Ma attendo le vostre considerazioni per ragionare se una stella Michelin qui va fin troppo stretta.
Ristorante Andreina. Via Buffolareccia. Loreto (Ancona). Tel. +39 071.970124