Milano. 5 indirizzi nuovi per mangiare bene e velocemente sotto la torre Unicredit
Il grattacielo, anzi, la torre Unicredit è uno dei segni della nuova Milano. Che per noi ovviamente è quella da mangiare e subito dopo quella da bere.
Sotto la passeggiata Veronelli, sotto Piazza Gae Aulenti avete da fare qualche assaggio prima di avviarvi verso Corso Como, Eataly e Alice.
O farvi rapire da Ceresio 7 con i tempi e i modi che richiede questo indirizzo gettonatissimo.
Perché oltre all’Esselunga (bella grande) ci sono quattro nuovi posti e uno che deve aprire dove mangiare più o meno velocemente o dove ci si può portar via il pranzo o la cena.
1. Ca’Pelletti, Locanda Italia
Anzitutto, Ca’ Pelletti, Locanda Italia: nome simpatico per un ristorante-bar-take away, rivendita di piatti e prodotti emiliano romagnoli con incursioni toscane. Aperto da colazione a cena, ha un ingresso anche sul lato della stazione ferroviaria Garibaldi: passando di lì in macchina ho notato prima le vetrine incartate, poi incartate con il logo, e infine aperte su una grande sala e cucina, a due livelli, che arriva appunto all’altro ingresso sotto la piazza. Più di 120 posti, tra i tavoli interni e quelli nell’atrio.
Secondo punto vendita dopo quello di Bologna, ispirato alla cucina di Pellegrino Artusi (alcuni piatti vengono infatti eseguiti seguendo le ricette originali dell’Artusi). Punto di forza di Ca’ Pelletti sono le paste fresche (da 7,50 € a 9 €), ripiene e non; notevoli sono anche le piadine (da 6 € a 9,50 €) e alcuni piatti della Ca’, come lo Spezzatino con le patate all’Artusi (10 €), i Bartlaz (ravioli di piadina e squaquerone, 9 €) alla piastra con crudo e rucola, la Piada (10 €) con la ciccia (hamburger di Chianina di 200 g).
Io mi sono lasciato tentare dalle paste ripiene e ho iniziato con i Caplett (cappelletti) al burro e Parmigiano, i cappelletti ripieni di Parmigiano e pangrattato (9 €), e mi hanno ricordato quelli della mia nonna. Turbato dall’aver ritrovato questa mia madeleine (ed è difficile avvicinarsi a una madeleine) così familiare, sono rimasto piacevolmente sorpreso da come hanno retto il trasporto fino a casa, dove me li sono portati per gustarne ancora.
La prossima volta assaggio i tortellini (9 €) ma prima devo comprarmi una confezione grande di cappelletti (si possono anche acquistare confezionati), da farmi con calma, col brodo di gallina, magari con un pezzo di biancostato, un paio di croste di parmigiano.
Ca’ Pelletti, Locanda Italia. Piazza Gae Aulenti, 1. Milano. Tel. +39 02 65 56 09 26
2. Alice Pizza
Accanto a Ca’ Pelletti c’è Alice Pizza, un franchising di pizza al taglio, che ha già aperto al Portello (dove si dice sia ottima) e al centro commerciale Fiordaliso di Rozzano; da fine aprile ci sono due punti vendita al nuovissimo Centro Commerciale di Arese, che in occasione dell’apertura fu preda di orde fameliche in fila da KFC.
L’idea di Alice nasce nel 1990 a Roma, da Domenico Giovannini, un imprenditore che prima si espande in città e dal 2006 in franchising nei centri commerciali di tutta Italia (circa 100 punti vendita e un paio anche all’estero).
I diversi tipi di pizza che ho assaggiato mi sono veramente piaciuti. Dell’impasto gli esperti ne parlano bene e non mi addentro più di tanto nell’argomento (che tecnicamente classifico sotto “mipiace/nonmipiace”), solo in un paio di casi ho trovato la base un po’ troppo croccante per i miei gusti.
Un’ultima informazione, le pizze si pagano a peso (da 1,05 € all’etto fino a 1,75 €/etto).
Alice Pizza. Piazza Gae Aulenti, 4. Milano. Tel. +39 0383 813406
3. Da 30 Polenta, “Non la solita Polenta”
Continuando la passeggiata si incontra Da 30 Polenta, “Non la solita polenta”, un polentificio (anche da asporto, come detto: “Ciapa su & porta via”) che propone polenta gialla e taragna (quest’ultima fatta con farina di mais e di grano saraceno) con vari accompagnamenti come alette di pollo, ragù, amatriciana, salame, erbette, verdure, formaggi, gorgonzola Dop. Si comporre la propria polenta come si vuole, al costo di 1 € o 2 € per ciascun ingrediente scelto e ogni mese ci sono tre diverse proposte dello chef.
Il prezzo di una porzione di polenta gialla da asporto da 500 g è 3 € (6 € la taragna); con gli accompagnamenti si va da 5,40 € a 6,90 € (7,40/8,90 € con la taragna). C’è anche un toast di polenta gialla integrale, formaggio branzi, prosciutto cotto o pancetta, paté di olive, insalata, salsa di aceto balsamico, e stick di polenta (4,90 €), oltre a qualche zuppa e insalata. Assaggiate (beh, mangiate) quella col ragù, discreto, e con i formaggi. Complessivamente buone tutte le proposte di polenta, ma io la preferisco più soda. Ho preso anche un toast d’asporto non è stata una grandissima idea: il calore ha “cotto” l’insalata e gli stick di polenta si sono seccati, meglio mangiarlo subito.
Da 30 Polenta, “Non la solita polenta”. Piazza Gae Aulenti (Fronte Esselunga). Milano. Tel. +39 02 63471008
4. Panini Durini
Qualche vetrina più in là, spunta un nuovo locale di Panini Durini.
Aperto da pochi giorni, decimo figlio di una catena partita cinque anni fa in via Durini, propone panini toast focacce, tramezzini, club sandwich e altri piccoli sfizi.
Nei panini, ogni ingrediente di base (tra cui prosciutto crudo, cotto, bresaola, tonno, cotto di Praga, speck) è proposto in diversi abbinamenti, con prezzi che vanno dai 5 € ai 7/8 € (10 € per il salmone).
Gli stessi prezzi valgono più o meno per tutte le proposte (toast e tramezzini partono da 4 €). Già assaggiati in alcune delle altri sedi, i panini mi sembrano buoni e ben fatti, con accostamenti interessanti.
Panini Durini. Piazza Gae Aulenti. Milano.
5. Musubi
Si scorgono i lavori in corso per Musubi, sempre lì di fianco, un take away nippo-italiano già presente in via Santa Radegonda, fra Luini e la neonata Zia Esterina di Sorbillo, curato da uno chef di casa nostra, Elis Marchetti.
Vorrà dire che continuerò a passare di qui con la macchina per tenervi aggiornati, e se mi viene fame c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Sì certo, c’è anche la gastronomia di Alice a pochi passi, ma forse voi avete qualche altro indirizzo meno recente da suggerire. Siamo già pronti con la schiscetta da riempire!
[Immagini: Fabrizio Villa/Corriere, Alice Pizza, Andrea Galeazzi]