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Ristoranti
11 Maggio 2019

Un posto che va: Chiltern Firehouse a Londra con i piatti di Nuno Mendes

A Londra di “posti che vanno” ce ne sono parecchi, ma nella top 10 domina il Chiltern Firehouse, ristorante all’interno dell’omonimo hotel nel quartiere
Un posto che va: Chiltern Firehouse a Londra con i piatti di Nuno Mendes

A Londra di “posti che vanno” ce ne sono parecchi, ma nella top 10 domina il Chiltern Firehouse, ristorante all’interno dell’omonimo hotel nel quartiere di Marylebone.

Il proprietario, Andre Balazs, è uno che il segreto del Posto che va lo ha probabilmente scoperto da tempo dato che nella sua collezione vanta anche il Mercer Hotel a New York e lo Chateau Marmont a Los Angeles.

Prenotare un tavolo in anticipo è essenziale, ma a differenza di quando aveva appena aperto adesso è fattibile anche per comuni mortali che non si muovono con paparazzi al seguito. Nonostante io non ne abbia mai incontrata mezza, le celebrità più o meno note continuano a frequentarlo e si dice che l’after party del matrimonio di Meghan e Harry si sia tenuto qui.

La location ha un suo fascino: una ex stazione dei pompieri in mattoncini rossi con ingresso preceduto da una bella corte con oyster bar a vista, molti alberi in vaso, ombrelloni e tavolini all’aperto dove gli autoctoni allegramente sorseggiano champagne mentre io rimpiango di aver già archiviato il piumino.

Vale comunque la pena arrivare un po’ prima perché anche il bar con caminetto (acceso, ndr), tappeti e luci soffuse merita. L’atmosfera è elegante ma non formale, anzi. Dalle 21:00 inizia a suonare un DJ e al bancone seminterrato al centro della sala c’è decisamente convivialità anche grazie alla presenza di un giovane strategicamente accompagnato da un cane che non passa inosservato. Le mie amiche single sono in ritardo, io sono sposata e amo i gatti quindi mi concentro su un classico Lychee Martini e inizio ad ordinare i Coronation Crab Donuts (£ 8 per un piattino di 3), che più che ciambelle sono panini ripieni di (poco) granchio.

Ci spostiamo per la cena. I comuni mortali vengono fatti accomodare nei tavoli vicino alla cucina a vista ed infatti la hostess statuaria ci fa attraversare l’intero salone per accompagnarci al nostro bel tavolo di fronte alla sezione degli antipasti.

Di famoso anche questa volta noto solo il nome dell’executive chef in calce al menu: Nuno Mendes, portoghese cosmopolita che dopo aver preso una stella da Viajante a Londra, ha deciso di abbandonare sperimentalismi estremi per assestarsi su un menu mainstream (tartara di manzo, ceviche, pollo arrosto, filetto, coda di rospo) anche se con tocchi di originalità (salsa di alghe e aglio per accompagnare asparagi bianchi – £ 15) e impiattamenti da fine dining.

Tutti le portate sono da condividere (sigh), una moda che purtroppo ormai imperversa ovunque, forse per permettere alla clientela millennial affetta da FOMO di assaggiare tutto senza dover implorare di poter spiluccare dagli altri. Ma il mezzo cavolfiore alla griglia con ricotta e zhough (una salsa verde medio orientale – £22) è stato chiaramente pensato più per l’estetica che per la praticità di essere porzionato al centro del tavolo.

Anche se è assodato che il cibo da solo non è il segreto del successo del “posto che va” – ci sono molti ristoranti di uguale o superiore livello che faticano ad affermarsi – qui come alla Langosteria Cafè il signature dish è eccezionale. Varrebbe la pena venire solo per provare l’Iberico Pork (£ 35), una carne rossa di maiale, morbidissima e molto saporita che nella versione di questa settimana prevede una salsa orientaleggiante.

La perfezione dei bastoncini delle patatine fritte tradisce una provenienza industriale ma francamente non vedo motivo di indignarsi. A mio modesto avviso è uno di quei pochi casi in cui in cucina la freschezza non paga: anche se fossero tagliate a mano da Mendes in persona non avrebbero mai la stessa croccantezza né lo stesso prezzo (£ 5). Il Chiltern Firehouse non ha ambizioni stellate ma non è neanche un Mc Donald’s per cui vengono accompagnate da una simpatica ampolla di Chiltern Hot (£ 2 extra), una sorta di ketchup fatto in casa che forse avrei preferito di marca Heinz.

La serata scorre veloce, a mezzanotte il ristorante è ancora pieno e uscendo concludo che l’ingrediente fondamentale del “posto che va” non si trova in cucina ma nella sala. Anche se dei Beckham non c’è neanche l’ombra, la clientela, che spazia da ventenni ruspanti a professionisti affermati, sembra uscita da una rivista patinata e tutto sommato lo sembriamo anche noi, ormai contagiate da tutto quel glamour.

Chiltern Firehouse. 1 Chiltern Street, Marylebone, London W1U 7PA. Tel +44 (0)20 7073 7676

[Testo e foto: Francesca Agosti]

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