Ten Eleven, 10_11, il nuovo ristorante di Portrait Milano
10_11, Ten Eleven, è il nuovo ristorante casual dining dell’hotel Portrait Milano che fa parte del brand di Lungarno Collection della famiglia Ferragamo. Dopo Roma e Firenze, ecco quindi Potrait a Milano con 73 camere di cui 20 suite. L’hotel è ospitato nell’ex Seminario Arcivescovile di Corso Venezia, un quadrilatero con un’ampia piazza, un vero e proprio gioiello di storia e cultura nel centro del capoluogo meneghino.
Questo luogo verrà vissuto in maniera più epicurea. Portrait Milano è una destinazione dell’ospitalità e della ristorazione di cui Ten Eleven è una prima tavola, ma anche dello shopping e del benessere con negozi e una Spa.
Gli arredi – firmati dall’architetto Michele Bonan e frutto del lavoro di abili artigiani italiani – raccontano dell’ambizione di fungere da polo di connessione sinergica tra Milano ed il mondo.
Il Ten Eleven è il primo ristorante del Portrait che sarà operativo dal 1 dicembre in maniera soft. L’apertura ufficiale è prevista per il 14 sicembre. Per il ristorante gourmet , di cui ancora non ci è dato sapere né il nome né il menu, bisognerà attendere febbraio.
Nel palazzo di Portrait è previsto anche l’arrivo di Beefbar, brand della ristorazione italiano della famiglia Giraudi.
Il menu pranzo e lo chef
Ma qui vi raccontiamo della nostra esperienza lunch al Ten Eleven. In una Milano che esplode di ristoranti il nuovo arrivato punta a distinguersi per l’intenzione di “promuovere inclusione e amicizia”. Uno stile che non è tanto informale negli arredi, piuttosto nella maniera in cui vengono serviti i piatti “to share”.
Ogni portata è messa in mezzo al tavolo a disposizione dei commensali affinché possano provare e condividere tutto. La pasta è in una zuppiera, la zucca in un tegame, gli antipasti divisi in vari piattini. Uno stile che rimanda ad un pranzo domenicale in famiglia.
La scelta del nome stesso 10_11 è un abbraccio tra due vie. 10-11 vuole indicare l’incontro tra i due civici di Via Sant’Andrea 10 intima e raccolta, esclusiva ed elegante e Corso Venezia 11 vivace, aperta, inclusiva. Nel segno dell’inclusività Ten Eleven vuol far sentire ogni ospite come a casa, accompagnandolo dalla prima colazione al dopo cena.
Ten Eleven propone una cucina ispirata alla tradizione lombarda principalmente e comunque espressione di un made in Italy di passione e sentimento. Una cucina semplice ed evocativa, gustosa e facilmente comprensibile. Sembra insomma lontana qui l’era dei piatti scenografici. Lo chef Alberto Quadrio punta alla “sostenibilità sociale” con una cucina immediata che parla a tutti sostenibile anche nel minimizzare gli sprechi.
Classe 1990, piemontese, vanta esperienze significative ed internazionali. Ha lavorato al fianco di Gualtiero Marchesi ai tempi de Il Marchesino, Yoshihiro Narisawa a Tokyo, Oriol Castro a Barcellona, Rasmus Kofoed al Geranium a Copenaghen e ancora Pietro Leemann, Andrea Migliaccio, Andrea Torretta, Norbert Niederkofler e Alain Ducasse.
Il suo percorso gli ha dato grandi abilità tecniche ma la sua principale ispirazione è la più sana cucina tradizionale italiana.
Cosa si mangia al Ten Eleven
L’esempio l’abbiamo avuto nel menu servitoci all’anteprima stampa, una successione di piatti dal gusto familiare perfettamente eseguiti. “Ho voluto cucinare quello che vorrei mangiare tutti i giorni i famiglia con l’idea che è sempre festa a tavola”.
Cominciamo dagli antipasti.
I mondeghili, ovvero le polpette di Milano, simbolo di artigianalità ci ricorda Quadrio, perché fatti con la carne sfilacciata e non tritata.
Gli involtini di verza con ceci e uvetta appassita
Il classico vitello tonnato “come nonna mi ha insegnato”.
In accompagnamento un Franciacorta, Rosè Brut Camossi, pinot nero in purezza.
Il primo piatto di Ten Eleven è “la mia idea di pasta in bianco”. Fusilli in bianco, del pastificio Pietro Massi (una pasta lavorata a freddo creata esclusivamente con semola e albume) senza burro nel condimento ma con un brodo di parmigiano 36 mesi.
In accompagnamento un Campari shakerato.
A seguire un tenerissimo filetto di manzo in crosta cotto alla perfezione. Insieme a delle fantastiche patate di un piccolo produttore valdostano che crescono a 1200 metri d’altura, ripiene di sedano rapa e nocciole.
E poi una dolcissima zucca di un piccolo produttore del lodigiano, cotta al forno con fonduta di taleggio, anacardi tostati.
In accompagnamento Sandro Fay La Faya
I dolci sono preparati da Cesare Murzilli. Le torte innanzitutto come la torta di mele e salsa di vaniglia, la torta Elvezia con zabaione al marsala e la torta alla nocciola (ispirato alla nutella).
E poi il tiramisù alla milanese con aggiunta di zafferano nel mascarpone e l’amor di polenta.
Quanto si spende al Ten Eleven
Niente menu degustazione, ma solo proposte di un mix di antipasto e una portata che può essere un primo o un secondo. Il prezzo è molto “competitivo” data la tipologia di struttura e va dai 35 ai 45 €, sia a pranzo che cena, per una formula di 3/4 assaggi di antipasti e una portata.
Il Ten Eleven è anche bar con un menu diviso in 3 categorie. Aperitivo, All Day Drinking e Coffee Cocktail. Il bancone è affidato a Andrea Maugeri con il supporto di Mattia Pastori.
La serata Spoon
Ideata da Valeriano Antonioli, AD di Lungarno Collection, è un’esilerante “cena” in cui i commensali a turno si scambiano di posto per poter “socializzare” con più persone possibili. Una sorta di speed date contemporaneo versione gourmet. Già avviata come format di successo a Firenze, sarà organizzata a Milano per la prima volta proprio il 14 dicembre. Il pacchetto “Spoon” costa 780 € e prevede oltre alla cena anche il pernottamento per due persone.