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Dimenticando per ora la frase con cui ha accompagnato la pubblicazione della foto virale su Twitter: “Sono senza lacrime… Senza forze, senza più dignità e c’è chi parla, parla, parla…”.

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Confortata da decine di commenti che hanno provato a infonderle coraggio: “Non mollate, non crollate proprio adesso, ripartirete e ci sarà bisogno di tutte le vostre energie… siete vita”.

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Notizie
16 Marzo 2021 Aggiornato il 16 Marzo 2021 alle ore 09:27

Ristoratrice in ginocchio nella foto simbolo: chi è la romana Camilla Moccia

Ristoratrice in ginocchio: è diventata virale la foto disperata di Camilla Moccia, giovane titolare del Bistrot della Pasticciona a Ostia
Ristoratrice in ginocchio nella foto simbolo: chi è la romana Camilla Moccia

La reazione di Camilla Moccia, ristoratrice in ginocchio di fronte alla notizia di un nuovo passaggio in zona rossa della regione Lazio, è diventata virale.

Per qualcuno la foto scattata dalla madre, Simona Fares, è il simbolo di una categoria sconfitta, quella dei ristoratori, vittima dei continui e costosi stop and go dovuti ai cambi di colore delle Regioni.

Ristoratrice in ginocchio: chi è Camilla Moccia

Camilla Moccia

Camilla Moccia, la stessa Camilla Moccia disperata, accovacciata con la testa tra le braccia e il telefonino sui piedi dell’ormai famosa foto, ha 22 anni. Romana, gestisce il Bistrot della Pasticciona sul litorale, a Ostia. Si può vedere, sorridente e determinata in un video nella pagina Facebook del bistrot.

Sua madre, Simona Fares, che di ristorazione vive e si nutre da molti anni, ha incoraggiato in ogni modo il sogno della figlia. Essere titolare di un ristorante.

Sogno diventato realtà con un bando per le microimprese vinto da Camilla nel 2019.

Ma la gioia per il sogno realizzato è stata breve. Sottratta dal diffondersi del virus, dalla pandemia e dall’inevitabile lockdown. Dai numerosi Dpcm del governo Conte che sono arrivati dopo. E ancora di più, se possibile, dal primo decreto di Mario Draghi.

Ancora molto giovane, Camilla si è ben preparata. Formazione all’istituto alberghiero, specializzazione in una scuola professionale, stage in Trentino.

Si sentiva sicura, e con l’aiuto dei genitori ce l’ha fatta. Il Bistrot della Pasticciona ha aperto a maggio 2019. Ma dopo soli sette mesi, a marzo 2020, ha dovuto chiudere.

Camilla e Simona Fares sono molto critiche sulle misure assunte per il contenimento della pandemia nei ristoranti. Difficile non capirle. La giovane ristoratrice ha investito tutto per realizzare il suo sogno. Tempo, soldi, impegno. Come molti altri del resto, ma la stretta sulle aperture è arrivata proprio quando stava iniziando a farsi conoscere.

Per le due donne, la foto vista e commentata da migliaia di persone dimostra l’esasperazione di una categoria. ”Siamo alla distruzione totale”, commenta Simona Fares, ”senza aiuti e senza prospettive”.

Il passaggio in zona rossa

Ristoratrice in ginocchio Camilla Moccia

A fare di Camilla una ristoratrice in ginocchio è stata la notizia del passaggio dalla fascia gialla a quella rossa del Lazio. Inatteso e ingiustificato, secondo lei, visto che i dati sul contagio si riferiscono a due settimane fa.

Al danno si è unita la beffa della spesa fatta prima di sapere del passaggio in zona rossa. Quattrocento euro di derrate inutilizzate.

Per il Bistrot della Pasticciona la consegna a domicilio non è una vera risorsa. Il menù, costruito su portate classiche, in particolare le paste all’uovo tirate a mano, si presta poco al delivery.

Gestire un ristorante non è facile in queste condizioni. Ma Camilla non vuole arrendersi e punta sulla settimana di Pasqua, con l’asporto, nella speranza di movimentare la cassa com’è successo a Natale.

Dimenticando per ora la frase con cui ha accompagnato la pubblicazione della foto virale su Twitter: “Sono senza lacrime… Senza forze, senza più dignità e c’è chi parla, parla, parla…”.

Confortata da decine di commenti che hanno provato a infonderle coraggio: “Non mollate, non crollate proprio adesso, ripartirete e ci sarà bisogno di tutte le vostre energie… siete vita”.

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