Roma. Mostó, il nuovo accento che fa la differenza per mangiare e bere bene
Mostó, mi raccomando l’accento sulla “o”, possibilmente acuto. Così si dice a Napoli quando si approda felicimente in un luogo e ci si ferma soddisfatti.
Felicissimi, anzi raggianti, Ciro Borriello e Paky Livieri, i due partenopei che hanno inaugurato un locale tutto loro al Flaminio, strategicamente non lontano dall’Auditorium e dal MAXXI in un quartiere che non offre tantissimo dal punto di vista gastronomico (ok, c’è Bistrot 64 e Neve di Latte ma orfano del suo genio Di Pomponio).
Due vecchie conoscenze della Roma che beve: Paky sommelier al Sorì di San Lorenzo e Ciro impeccabile maitre all’Acquolina di Giulio Terrinoni.
Tra un bicchiere e l’altro di Prosecco o Falanghina giravano guantiere di taralli, rustici a base di ricotta e persino frittatine di maccheroni (e lasciatemi scrivere “guantiera” in omaggio alle origini dei due anfitrioni).
Ma si guarda anche oltre il Vesuvio per un’offerta enologica che, passando per Toscana, Piemonte e tutte le eccellenze italiane, si spinge fino alla Francia con etichette non banali dalla Borgogna e dalla Provenza (e sui prezzi potete farvi un’idea cliccando la foto qui sopra).
Si mangeranno fino a tarda notte crudi di alto livello, formaggi italiani e francesi, naturalmente salumi e qualche piatto più elaborato, come burgul con seppie e verdurine.
L’ambiente accogliente e quelle invitanti bottiglie sugli scaffali invogliano a tornare presto e a provare sul campo questo nuovo bistrot.
Che ne dite?
Mostó. Viale Pinturicchio 32. Roma. Tel. +39 392 2579616
[Immagini: Daniele Amato]