San Tommaso 10, menu e prezzi del ristorante che riapre a Torino
La piccola drogheria dove ebbe inizio la grande storia del Gruppo Lavazza, dopo due anni di lavori spalanca le sue porte per ridare alla città di Torino un spazio in cui vivere momenti di spensierata convivialità. Riapre il San Tommaso 10.
Un luogo dunque che ha fatto la storia del Gruppo Lavazza. Fu proprio qui infatti che circa 128 anni fa, nel 1895, Luigi Lavazza aprì la sua drogheria, specializzata nella vendita delle miscele di caffè. E in cui sperimentò la creazione di quelli che saranno i primi blend della storia che hanno reso il Gruppo Lavazza famoso in tutto il mondo.
Il locale, più ampio rispetto al passato, apre con un nuovo allestimento che vuole essere un tributo al mondo Lavazza e alla città di Torino. Il design interno infatti richiama negli arredi l’immagine di una drogheria storica in cui elementi della tradizione si combinano con quelli attuali, ripercorrendo i momenti iconici della storia Lavazza.
Il nuovo ristorante San Tommaso 10 a Torino
Allo stesso tempo l’allestimento rende omaggio a Torino e ai suoi edifici più celebri. Le sale infatti sono un tributo all’architettura torinese con richiami alla cupola della Cappella del Guarini, alla Mole Antonelliana e infine alla cupola della Basilica di Superga di Juvarra, tre luoghi simbolo della città. Un’ulteriore sala, la Gallery Room, è dedicata al brand Lavazza e cambierà di volta in volta raccontando ogni anno un progetto significativo dell’azienda.
Non sarà solo il design del locale a siglare l’unicità del posto, ma lo sarà anche la proposta gastronomica dello chef di origini marchigiane Gabriele Eusebi. Eusebi, classe 1989, dopo gli studi alberghieri si forma nelle cucine di alcuni dei ristoranti stellati più rinomati in Italia e all’estero. Prima a La Madonnina del Pescatore sotto la guida di Moreno Cedroni. Poi all’osteria Il povero diavolo nella brigata di Piergiorgio Parini. A seguire al Mugaritz nei Paesi Baschi con Luis Andoni Aduriz. Approda nel 2018 a Torino e partecipa, a fianco dello chef Federico Zanasi, all’apertura di Condividere, il ristorante con una stella Michelin del Gruppo Lavazza.
Rientra poi nelle sua regione, le Marche, e durante questo periodo si dedica alla stesura del libro: Selvario. Un testo in cui mette a confronto e crea connessioni tra le sue passioni: erbe aromatiche, letteratura e ricette culinarie. Le erbe assumeranno da questo momento un peso sempre più rilevante nelle sue preparazioni e nella sua cucina, anche qui al San Tommaso 10.
Nel 2022 la svolta. Arriva la proposta dello chef Zanasi che gli propone di diventare lo chef dello storico ristorante San Tommaso 10 del Gruppo Lavazza prossimo alla riapertura e rinascita.
Chi è lo chef del San Tommaso 10
“Essere alla guida di un locale storico come il San Tommaso 10, sempre al fianco della famiglia Lavazza, è per me un vero onore – afferma lo chef Gabriele Eusebi -. E non poteva che far sorgere in me il desiderio di affinare la ricerca e lo studio della storia della cucina italiana. Riportare alla luce sapori storici della tradizione piemontese e italiana, come le lasagne al ragù di finanziera o le tagliatelle di plin, rivisti con le tecniche e i gusti della cucina contemporanea, è stata per me una sfida.”
“L’altra scommessa – continua Eusebi – è quella di far vivere alle persone che siederanno ai nostri tavoli, un’esperienza che va oltre quella puramente gastronomica. Vorremmo accogliere gli ospiti con lo stesso calore di una casa di amici, ma in una location in cui i valori della tradizione si combinano perfettamente con gli elementi di design, in continuità con lo stile e il percorso che da sempre contraddistingue il mondo Lavazza.”
Accanto allo chef Eusebi il giovane maître Manuel De Castro, proveniente dal ristorante Marzapane di Roma, e la sommelier Alice Terzolo, proveniente da Retrobottega di Roma. Entrambi già a Torino nel 2018 per l’apertura del ristorante Condividere.
Come si mangia (giugno 2023)
Al San Tommaso 10 lo chef Gabriele Eusebi e la sua brigata propongono piatti storici della tradizione gastronomica piemontese con contaminazioni di altre regioni italiane, in primis le Marche terra natia dello chef, e interessanti guizzi contemporanei con una particolare attenzione per le materie prime. La carta dei vini predilige piccoli produttori indipendenti piemontesi e italiani. Bella selezione di bollicine italiane e francesi.
Veniamo accolti in modo cortese e professionale e dopo una breve visita illustrativa del locale ci fanno accomodare a un tavolo nella sala Antonelli.
L’aperitivo
Si comincia con l’aperitivo. Grissini a mo’ di salatini, un vero tuffo nel passato a quelle tante feste di bambini in cui i salatini erano sempre presenti. Il gusto è centratissimo. Vol-au-vent ripieno con bagnetto rosso, uova di quaglia e ventresca di tonno alla paprika. Un’altro classico dell’aperitivo torinese ma rivisitato e contaminato dall’estro dello chef. Accompagna i due piccoli assaggi un cocktail a base di alchermes – preparato dallo chef con spezie e erbe aromatiche -, vermouth storico torinese Mulassano e un pizzico di caffè della selezione Lavazza 1895.
Fa poi ingresso in sala, e quindi in tavola, il Ciauscolo, un salume spalmabile umbro-marchigiano omaggio alla terra di origine dello chef. Servito con della Focaccia di giugno. Una focaccia aromatizzata con i fiori che stanno sbocciando in questa stagione: tiglio, camomilla e anice.
Gli antipasti del Carosello
Fulcro del menu è il carosello di antipasti da condividere per un momento di spensierata convivialità. Non potevamo dunque che cominciare con il Carosello 7 Sketch:
- Galantina in crosta, salsa al cren e bagnetto verde
- Insalata russa come una Cassata
- Steak tartare Martini e zabaione freddo al dragoncello
- Bruschetta al pomodoro
- Ostrica in insalata
- Baccalà al pesto
- Cipollotto e nocciole.
Gli antipasti arrivano tutti insieme e vanno ad apparecchiare l’intero tavolo con colori e sapori.
Con la Galantina in crosta lo chef Eusebi propone il classico bollito piemontese ma lo decontestualizza e alleggerisce all’interno della galantina con gelatina e in crosta. In abbinamento due classiche salse da bollito: bagnetto verde e salsa al cren.
Proseguiamo con l’Insalata russa come una Cassata.Eusebi omaggia Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto richiamando a livello estetico proprio il famoso dolce siciliano proposto dal maestro pasticciere. Decisamente un bel vedere, ma ci conquista sopratutto per la sua maionese che grazie all’aggiunta di acqua di pomodoro in preparazione risulta piacevolmente leggera e delicata.
È la volta della Steak tartare Martini e zabaione freddo al dragoncello. Non la solita tartare quella proposta al San Tommaso 10. Oltre all’indiscutibile qualità della carne proveniente dalla storica macelleria Martini di Boves in provincia di Cuneo, la pietanza si arricchisce con crostini al pomodoro e semi di sesamo fermentati. Bel gioco di consistenze. Chiude il piatto un goloso zabaione freddo aromatizzato al drogoncello.
Bruschetta, ostrica e baccalà
Continuiamo con la Bruschetta al pomodoro. Trattasi in realtà di piccoli cestini di pasta brisè al parmigiano con mousse di acqua di pomodoro, pomodori confit, erba cipollina e maggiorana. Da mangiare in un solo boccone per assaporare al meglio questo concentrato di sapori mediterranei.
Restiamo nel mediterraneo con Ostrica in insalata. Una carnosa ostrica spagnola dall’intenso sapore iodato ammorbidita da un delicato concentrato di insalata e freschi dadini di sedano.
Concludiamo con due piatti a nostro avviso perfettamente riusciti e confessiamo essere i nostri preferiti della serata: il Baccalà al pesto e il Cipollotto e nocciole. Il baccalà mantecato è racchiuso, a formare un bottoncino, in un velo di baccalà stesso semplicemente marinato. Completano il piatto un pesto di basilico e taccole.
Solo due ingredienti – cipollotto e nocciole – per un piatto ben equilibrato e estremamente godereccio. Qui è d’obbligo la scarpetta. Il cipollotto è scottato al burro e servito con una deliziosa crema di nocciole e nocciole tostate.
Ad accompagnare il Carosello 7 Sketch qualche calice di Philippe Thrvenin Champagne Cuvée Axellences.
Il tajarin marchigiano
Il primo piatto che ci viene servito al San Tommaso 10 parla benissimo piemontese e marchigiano: Tajarin, brodetto di triglia e cartamo. Uno dei più storici formati di pasta piemontese si lega dunque in una riuscita sinergia con la tradizione marchigiana del brodetto di triglia e cartamo. Il tajarin è poi completato con un filetto di triglia scottato alla brace e qualche petalo di cartamo.
Cambio calice. Ci viene servito un Venezia Giulia Chardonnay W… Dreams… 2012 di Jermann. Al naso un vino raffinato ed elegante con bei sentori esotici di frutta matura e piacevoli note di vaniglia. Al palato risulta fresco e morbido con un finale piuttosto persistente. Curiosità: questo vino, nato con la vendemmia del 1987, è dedicato all’album rock The Joshua Tree degli U2 uscito proprio nel 1987 e in particolare alla canzone Where the streets have no Name. Nel corso degli anni il suo nome ha subito alcune variazioni. Dal 2003 W…. Dreams …, i puntini vengono interpretati dall’azienda in “Where Dreams can happen”, ma ognuno può avere diverse ispirazioni.
Il vitello tonnato del nuovo San Tommaso 10
Nella carta del San Tommaso 10 non poteva mancare il Vitello tonnato. Proposto però in veste di secondo piatto e come pietanza calda. Lo scamone di vitello, anche in questo caso della macelleria Martini, viene cotto alla brace. Salsato con un fondo aromatizzato con crema di pistacchi e capperi e servito con una classica salsa tonnata con foglia di cappero. Una bella rivisitazione rispettosa nei sapori della tradizione.
Da bere ci servono un Barbera d’Alba Luciano Sandrone 2014. Un’annata molto fresca con una buona bevibilità e una bella acidità.
Il dolce
Chiude questa gustosissima cena un Ile flottante, gelato al caramello salato, pesche. Meringa all’italiana aromatizzata agli agrumi con gelato al caramello salato, pesche marinate al moscato, cialda a base di fondi di caffè e crema inglese aromatizzata al tiglio.
Molto apprezzato l’accompagnamento con il Vermut Bianco Tenuta Tamburnin. Elegante al naso, pieno al palato con bei sentori di spezie e erbe aromatiche come genziana, chiodi di garofano e menta di Pancalieri.
L’esperienza al San Tommaso 10 si conclude con gli specialty coffee firmati 1895 by Lavazza Coffee Designers serviti con una cialdina di cioccolato Guido Gobino e una gelée aromatizzata al liquore Strega.
Menu e prezzi del ristorante San Tommaso 10 a Torino
La formula scelta è quella dei piatti alla carta in via di perfezionamento.
I caroselli sono quattro.
Carosello 4 Sketch terra (20 €)
Carosello 7 Sketch terra (25 €)
Carosello 4 Sketch mare (24 €)
Carosello 7 Sketch mare (28 €)
Tajarin, brodetto di triglia e cartamo (22 €)
Vitello Tonnato (22 €)
Ile Flottante (12 €)
[Immagini: Fabio Recrosio]