Valtellina. Pizzoccheri e sciatt da sogno da La Corna a Teglio
Passeggiare tra i filari di viti viaggiando nel piacere del gusto e del tempo è possibile al ristorante La Corna.
Siamo a Teglio, patria dei pizzoccheri e sede dell’Accademia che ne preserva la ricetta autentica, uno di quei piatti che hanno fatto la fortuna della gastronomia di questi luoghi partendo da ingredienti poveri e di recupero.
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Ai piedi della collina sulla quale sorge il centro storico troviamo le indicazioni per il ristorante e, percorrendo una stradina stretta stretta, ci troviamo direttamente nel cortile nonché parcheggio del locale.
Varcare quella soglia significata respirare tempi passati, una ventata di autentica antichità che porta alla mente le sale dei nonni ricche negli arredamenti, con quadri, specchi, piante e oggetti d’ornamento.
Anche il servizio è molto classico e curato. Ci piace lo stile retrò, ci piace il vestiario invariato, ci piace, punto.
Il menu è improntato ovviamente sulla cucina classica valtellinese, con menu dedicati che vanno dai 22 ai 35 € bevande escluse. Da sottolineare un buon numero di piatti di selvaggina sui quali La Corna ha da sempre puntato fortemente.
La carta dei vini offre un ventaglio di proposte decisamente tradizionali, nessuna giovane new entry valligiana – alcune delle quali meriterebbero grande attenzione – come a voler sottolineare la fedeltà agli storici produttori, Bettini, Negri, Ar.pe.pe. Al vino della casa, un Valgella imbottigliato espressamente per il ristorante dai Fratelli Bettini, preferiamo un ottimo Grumello 2010 Marsetti, in ottima forma di beva, la quintessenza della chiavennasca.
Respirare l’aria di Valtellina mi fa pensare a due piatti e mi farò bastare questi, gustandoli a fondo.
Gli sciatt (9 €) sono tra i più belli stilisticamente fin qui visti. Gusto e croccantezza confermano la buona riuscita parsa alla vista, filante il formaggio all’interno, sono dei bocconcini per i quali la forchetta sembra inutile. Il cicorino viene condito al tavolo e porzionato in attesa dei caldi “rospetti”.
I pizzoccheri (10 €) vengono serviti da un’ampia pirofila in quota generosa e, purtroppo o per fortuna, non viene concesso il bis come altrove.
Buona la consistenza della pasta ancora al dente e tagliata spessa, buono il condimento con la parte burrosa generosa come dev’essere, nota d’aglio delicatamente presente al gusto, leggera prevalenza dei sentori del formaggio grattugiato su quelli del Casera. Assenti, invece, le patate.
Qui non viene letteralmente seguita la ricetta dell’Accademia del Pizzocchero di Teglio (che noi abbiamo riproposto grazie al ristorante Sciatt à Porter di Emma Marveggio a Milano, ma il risultato è di ottimo livello.
Chiudiamo con l’amaro e non con il dolce, un classico Braulio riserva 2013 un po’ per amarcord, un po’ per piacere.
Terminato il pranzo ci verrebbe naturale salire le scale alla ricerca di una stanza per abbandonarsi ad una dolce pennichella come si farebbe a casa dei nostri avi, ma la strada per Livigno ci aspetta.
Dispiace sapere che dopo questa generazione con ogni probabilità non ce ne saranno altre in grado di tenere vive queste sale e la loro storia.
Un altro angolo di Valtellina da visitare prima che tutto questo possa sfumare tra le nostre mani. Non siete d’accordo o siete orientati su un altro indirizzo irrinunciabile?
Ristorante La Corna. Via Chiesa, 9. Teglio (Sondrio). Tel. +39 0342 786105