Senza green pass dal 1 febbraio si può fare la spesa nei supermercati
Esigenze alimentari e di prima necessità, sanitarie, di sicurezza e di giustizia sono garantite senza green pass. Dal 1° febbraio il nuovo Dpcm si traduce in un serie di obblighi. E pochissime eccezioni.
Il Green pass diventa il lasciapassare per svolgere quasi tutte le attività quotidiane. Resta la formulazione del green pass base, cioè quello rilasciato anche con i tamponi, e quello super o rafforzato. Cioè quello rilasciato a seguito di vaccinazione. Con la necessità di completare il ciclo vaccinale nei tempi prescritti. E con le diverse possibilità dovute alla guarigione e al booster.
Già sappiamo che per andare al ristorante o in pizzeria, ma anche per prendere un caffè è necessario il super green pass. Non c’è distinzione tra seduti o al bancone. E nemmeno tra sala al chiuso o dehors. Per limitare la diffusione della velocissima omicron, il gesto di togliere la mascherina per mangiare non è consentito nemmeno all’aperto.
Restavano pochi luoghi in cui era consentito l’accesso senza green pass, ma il nuovo Dpcm lo restringe anche alle ipotesi alimentari che ci interessano.
[Aggiornamento] Dove si può entrare senza green pass
In pratica dal 1 febbraio sarà possibile entrare nei supermercati e negli ipermercati anche senza certificato verde ma solo per acquistare derrate alimentari. Cioè i beni legati alle esigenze alimentari.
[Aggiornamento]. Inizialmente non era prevista nessuna deroga per gli scaffali di altri prodotti che non facciano riferimento alle esigenze alimentari e di prima necessità. Ma una faq del Governo ha invece chiarito che in un supermercato è possibile acquistare qualsiasi prodotto in vendita.
Questo mezzo passo indietro opera una distinzione tra supermercati e centri commerciali. In pratica, non sarà possibile acquistare un capo di abbigliamento senza green pass andando in un negozio specializzato. Ma lo si potrà acquistare se un supermercato che vende generi alimentari ha anche il reparto abbigliamento.
Per soddisfare le esigenze di beni di prima necessità è consentito l’accesso esclusivamente alle attività commerciali di vendita al dettaglio. Questo significa che non sarà possibile per operatori, chef e pizzaioli acquistare all’ingrosso per il proprio locale. Lo immaginiamo nell’ipotesi che la trasformazione sia affidata ad altri in possesso della certificazione verde.
Nell’eccezione per chi non ha il green pass è possibile anche l’ingresso nei locali dedicati al commercio al dettaglio di prodotti surgelati.
Sempre in tema di alimentazione, è possibile entrare senza green pass anche nei negozi al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali.
Via libera anche in farmacie e parafarmacie, negozi di articoli igienico santitari, articoli medicali e ortopedici, ottici.
Senza green pass è possibile acquistare carburante per autotrazione e combustibile per uso domestico e riscaldamento.
Per entrare in esercizi commerciali che erano aperti durante il lockdown servirà il green pass base. È il caso di tabaccai, librerie, negozi di giocattoli, cartolerie, lavanderie, ferramenta.
Si può entrare senza green pass anche nelle strutture sanitarie e veterinarie “per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura”. E vale anche per gli accompagnatori.
Le esigenze di sicurezza e di giustizia consentono l’accesso senza certificazione agli uffici delle Forze di polizia e di quelli giudiziari. Ma si deve trattate di attività indifferibili.