Silenzio. È morta pasta Agnesi
Chi non ricorda uno degli spot più azzeccati del food advertising? Una numerosa tavolata inspiegabilmente silenziosa si trastulla davanti a piatti di spaghetti fumanti la cui bontà giustifica quell’atmosfera sacrale.
Silenzio, parla Agnesi. Agnesi, la parola alla pasta è l’unica concessione vocale ad un spot che, a rivederlo oggi, parrebbe celebrare un funerale, più che un momento gioioso.
Già perchè dopo due anni di lotte sindacali, stroncato da scioperi, lotte intestine e promesse non mantenute, lo stabilimento ligure chiuderà i battenti il 31 dicembre 2016.
Un colpo durissimo per la storica azienda, due secoli di linguine e fusilli all’attivo (lo stabilimento fu fondato nel 1824) e soprattutto per il centinaio di dipendenti del pastificio che questo Natale, invece della tredicesima si troveranno nella cassetta della posta la lettera di licenziamento.
https://www.youtube.com/watch?v=yKlS-fdhkmM
L’azienda del Gruppo Colussi, che già si è impegnata nella ricollocazione del personale, ferma le macchine con una magra consolazione, quella di detenere un piccolo primato: portare nelle case degli italiani la pasta confezionata. E` il 1920 e fino a quel momento la pasta era venduta solo sfusa. Bisognerà aspettare la lungimiranza degli imprenditori imperiesi che imprimono alla pasta, cibo pop per eccellenza, la sua svolta ‘consumistica’.
Avveniristiche per quegli anni anche le prime locandine, e gli spot negli anni ’50 che hanno contribuito a consolidare un marchio cui davvero dispiace rinunciare dopo circa due secoli di premiato servizio.
E` davvero il caso di dirlo: SILENZIO, E`MORTA AGNESI.
[Link: Gamberorosso.it]