Coronavirus: stato di emergenza al 31 dicembre. Cosa cambia al ristorante
Stato d’emergenza prolungato fino al 31 dicembre 2020. Martedì si terrà la prima votazione al Senato, richiesta dal Presidente Elisabetta Casellati, per verificare se sussistono le condizioni per la proroga. A esporre i motivi per cui il Governo chiede di allungare i termini dello stato di emergenza sarà il Ministro della Salute Roberto Speranza.
A seguire, nella settimana successiva, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, informerà la Camera dei Deputati con l’obiettivo di far valutare al Parlamento la necessità della proroga fino alla fine dell’anno.
Nel mezzo, c’è da rinnovare l’ultimo Dpcm che scade il 14 luglio e non sono escluse misure più stringenti per contenere i focolai che si stanno sviluppando in diverse regioni.
La spaccatura tra mondo reale e mondo politico è quanto mai evidente. Con l’estate, noi tutti abbiamo abbassato il livello di guardia confortati dall’andamento dei nuovi contagi e dei decessi. I numeri parrebbero dare ragione agli ottimisti. Il Coronavirus ha perso forza e i contagiati sono diventati debolmente contagiati.
Il simbolo della presunta vittoria sul COVID-19 sono le mascherine ciondolanti al collo o ripiegate nel portafoglio. L’obbligo vige – pur con il distinguo tra regioni e ordinanze – nei luoghi chiusi e all’aperto quando non è possibile rispettare il canonico metro di distanza interpersonale.
Ma è sufficiente fare un giro sulle spiagge italiane per verificare l’allentamento della stretta di precauzione. Sparita la paura delle gabbie di plexiglas, è venuto meno il distanziamento sulle spiagge libere e l’obbligo di non occupare la battigia. Ci siamo affidati al potere del vento e dello iodio, insomma.
Misure di cautela per ristoranti e pizzerie
A rispettare le misure anti coronavirus sono rimasti gli esercizi commerciali, soggetti a controlli e quindi a multe in caso di inosservanza. La distanza tra i tavoli, l’obbligo di mascherina, la misurazione della temperatura dei clienti, la tenuta dei dati personali dei commensali per un periodo dai 15 ai 30 giorni, la disinfezione sono ancora in vigore.
La proroga dello stato di emergenza per le attività di ristorazione potrebbe significare proprio questo: si continua con le mascherine.
La spia di un possibile cambiamento sarà proprio il nuovo Dpcm che chiarirà cosa possiamo fare o non fare per altri 15 giorni in attesa della decisione del Parlamento sull’allungamento al 31 dicembre.
Si fa strada la possibilità per questi 15 giorni di luglio di nuove restrizioni. Cadrebbe l’obbligo di indossare i guanti che se usati male farebbero più danni. Meglio disinfettare di continuo le mani.
Ancora necessaria la sanificazione di ristoranti, bar e pizzerie come il controllo della temperatura e la conservazione dei dati degli avventori.
La riapertura delle discoteche, prevista per martedì prossimo, quasi sicuramente sarà rimandata a fine mese. Le Regioni potranno però adottare provvedimenti migliorativi – contrariamente a quanto accaduto in piena pandemia – disponendo l’apertura. Ma dovranno assumersene la responsabilità.
Assembramenti e movida fanno ancora paura, almeno al Governo, e restrizioni potrebbero arrivare per contrastare la rilassatezza di cene e aperitivi. Una circolare del Ministero degli Interni, scrive il Corriere, potrebbe provare a mettere un freno.
E sempre in ambito cibo c’è da registrare il dibattito tra Ministero della SaluteComitato tecnico scientifico e altri ministeri sulla necessità di rendere più stringenti i controlli sulle sagre. Un giro di vite per evitare assembramenti cui potrebbero derogare le Regioni. Ma sempre assumendosene la responsabilità.
Stato di emergenza: ottimisti e pessimisti
L’estate con la mascherina ai ristoranti, bar e pizzerie potrebbe diventare temuta realtà e rinfocolare lo scontro tra ottimisti e pessimisti. La proroga dello stato d’emergenza ragionano i primi rilancia l’idea di un’Italia ancora insicura, cioè quella meno adatta a far riprendere il turismo e la voglia di andare a mangiare fuori.
I pessimisti guardano al calendario e all’autunno con le molte incertezze che potrebbero essere superate rapidamente proprio dalla proroga dello stato di emergenza. Una soluzione che paradossalmente metterebbe al riparo da un nuovo lockdown insopportabile per tutti. Meglio avere la possibilità di intervenire rapidamente su singoli focolai che il nuovo decreto consentirebbe. Meglio andare al ristorante in mascherina piuttosto che ripiombare nel buio di un’emergenza improvvisa.