Suor Germana è morta. La ricordiamo con la ricetta patate e riso
Suor Germana è morta.
La “cuoca di Dio”, al secolo Martina Consolaro, si è spenta sabato scorso nella casa di riposo San Gaetano dell’Opera Don Guanella di Caidate, una frazione del comune di Sumirago, nella provincia di Varese.
Suor Germana aveva 81 anni, e godeva di una grande popolarità grazie ai suoi diffusissimi libri di ricette, tra cui il noto “Quando cucinano gli angeli”, del 1983. Un libro che era diventato un classico nelle case italiane, con 32 ristampe e 2 milioni di copie vendute in Italia e tradotto in 16 lingue. A seguire ci fu poi, dal 1987, l’ Agenda di Suor Germana”, pubblicata annualmente.
Sono circa quaranta i libri pubblicati nel corso degli anni da Suor Germana, per un totale di circa 3000 ricette, che hanno dato alla religiosa i fondi necessari per fondare e sostenere opere sociali: “Ho guadagnato molto più di quanto potessi mai immaginare. Con i soldi, io che ero nata povera, ho potuto sostenere il Punto Familia di Torino e aiutare tanti poveri. E purtroppo c’è stato anche chi si è approfittato di me. Ma pazienza: la vera ricompensa la dà solo Dio”, aveva detto in un’intervista nel 2018 a “Famiglia Cristiana”, come riportato da La Stampa.
Una vita che ha conosciuto i suoi momenti di crisi, che l’hanno portata, nel 1990, a lasciare il Famulato Cristiano, a cui aveva aderito a soli 19 anni, e trovandosi in seguito a combattere anche con lunghi periodi di depressione, a cui reagì scrivendo ricette. “Ho molto sofferto – raccontava suor Germana a Famiglia Cristiana -, ma il Signore non ti dà mai una croce più grande di quella che puoi sopportare”.
Nata a Crespadoro, in provincia di Vicenza, il 3 luglio 1983 1938 da padre boscaiolo e madre casalinga, suor Germana lasciò la famiglia e i 9 fratelli a soli 14 anni, per andare a fare la domestica a Torino, dove a 19 anni prese i voti diventando suora del Famulato Cristiano, ente religioso nato per tutelare le giovani e insegnare loro i segreti della cucina in vista del futuro matrimonio.
Un’attività, quella del cucinare, scrivere ricette e divulgarle, che suor Germana non vedeva certo come un passatempo o come una professione: per Suor Germana, cucinare era avvicinarsi a Dio: “Gesù non ha compiuto proprio a tavola le cose più straordinarie? Dal banchetto di Cana all’ultima cena. La convivialità è un’espressione di comunione, cucinare è un gesto d’amore nel quale la famiglia si riconosce”.
Forse per questo le ricette contenute nei suoi libri sono diventate così popolari: suor Germana ci ha insegnato che cucinare è prima di tutto un atto di amore per i nostri cari, e i piatti preparati sono il modo tangibile con cui quest’amore si manifesta, ancor prima di essere solo una bella foto da postare su Instagram.
E per ricordare Suor Germana, postiamo una delle sue ricette più popolari, pur nella sua semplicità, un piatto della tradizione che ci potrà scaldare anche in questi giorni cupi. Il tutto con l’aggiunta delle note che Suor Germana quasi sempre metteva in calce alle sue ricette, e che testimoniano ancora una volta la sua attenzione verso il prossimo e verso i suoi lettori. Una ricetta, inoltre, che suor Germana suggerisce in quanto “è importante nutrirsi per essere più forti dei virus influenzali”. Coronavirus inclusi.
Grazie, Suor Germana
La ricetta di patate e riso di Suor Germana
Da “Quando cucinano gli angeli”, di Suor Germana
Ingredienti per due persone
- 100 g di riso
- 2 patate del peso di circa 100 grammi cadauna circa
- 10 g di burro
- 2 cucchiai di parmigiano
Procedimento
Pelare le patate, tagliarle a cubetti e lavarle.
Prendere una pentola, unire le patate tagliate a dadini e 750 ml di acqua fredda (non cuocere mai i farinacei nell’acqua calda altrimenti rimangono granulosi). Unire un cucchiaio di sale grosso da cucina. Far cuocere per 10 minuti calcolati da quando inizia a bollire.
Dopo 10 minuti di ebollizione unire il riso, mescolare e far cuocere a fuoco lento per almeno 15 minuti dopo aver unito il riso (è meglio cuocere senza coperchio). Dopo 15 minuti spegnere, unire il burro, il parmigiano e servire.
E’ un primo piatto molto nutriente, sano, il burro e il parmigiano aggiunti alla fine non cuociono e restano così più digeribili. Volendo farne un piatto unico (quando si è influenzati si ha poca voglia di mangiare, ma è importante nutrirsi per essere più forti dei virus influenzali), unire, sempre a cottura ultimata, due tuorli d’uovo oppure della mozzarella o fontina tagliate a dadini. Col calore si fondono, scompaiono alla vista ma non allo stomaco, il quale rielaborerà il tutto regalandoci forza e tono.”
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