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26 Novembre 2024 Aggiornato il 26 Novembre 2024 alle ore 10:53

Tacchino ripieno, 10 motivi per farlo e i ristoranti dove mangiarlo

Il tacchino ripieno del Thanksgiving Day o Giorno del Ringraziamento è diffuso anche in Italia. Ecco perché prepararlo e dove mangiarlo
Tacchino ripieno, 10 motivi per farlo e i ristoranti dove mangiarlo

Non avrai migliore occasione per preparare un tacchino ripieno che il 28 novembre cioè l’ultimo giovedì del mese. Giornata in cui, come ormai sappiamo tutti, si festeggia il Thanksgiving Day o “Giorno del Ringraziamento”.

Prima di gridare vade retro sull’onda di Halloween e del Black Friday, altre feste a stelle e strisce per eccellenza, guardiamo all’aspetto gastronomico che più ci interessa. E non solo perché il tacchino ripieno al forno è un secondo piatto importante (e qui avete la ricetta che lo santifica).

Quella per il tacchino è, infatti, una passione anche italiana. Ne abbiamo mangiato 3,99 kg a testa nel 2023. Così la carne di tacchino è stata la seconda carne bianca più consumata dopo il pollo. Posto sul podio riconfermato anche nel primo semestre del 2024.

Il tacchino ripieno apre la stagione del Natale negli USA come da noi la apre l’Immacolata, l’8 dicembre, con riti diversi. Come l’acquisto dei pastori per il presepe a Napoli.

I ristoranti a Milano, Roma e Napoli dove mangiare il tacchino ripieno

Dove mangiare il tacchino ripieno

Ma prima di dirvi 10 cose che dovrebbero spingervi a preparare il tacchino ripieno a casa, ecco i ristoranti dove mangiarlo.

A Roma c’è il menu speciale del Rome Cavalieri Hilton con il tacchino fumé, farro con mele, noci pecan e salsa di mirtilli rossi, e del VIVI – Le SerreVIVI – Piazza Navona e VIVI – Piazza Venezia,, ma anche il take away della Bakery House. L’Hotel Hassler propone poi, oltre alla versione classica, anche le polpette di tacchino al sugo con uvetta e pinoli, una rivisitazione del piatto in chiave italiana ideale per i palati più scettici. 

Milano Erba Brusca organizza il tradizionale Thanksgiving con un tacchino ripieno di prugne secche, salvia e salsiccia, e immancabile l’evento al Mercato Centrale da Joe’s American.

Firenze tappe obbligatorie sono lHard Rock Cafè, con la sua musica live, e The Place con un menu di quattro portate con contaminazioni della cucina tradizionale toscana.

NapoliBirdy The Bakery organizza nella location storica di Palazzo San Teodoro una cena con tacchino tradizionale farcito con pane, carne, castagne e riso.

E per i turkey lovers in viaggio per l’Italia, da addentare il “Thanksgiving Sandwich” accompagnato dal classico purè di patate, salsa gravy e salsa ai mirtilli, in uno degli oltre 15 ristoranti di Hamerica’s sparsi per lo Stivale, .  

10 cose da sapere sul Thanksgiving Day o “Giorno del Ringraziamento”

1. È una festa nata come Cristiana 

La «Giornata del ringraziamento», destinata a render grazie a Dio per i doni della terra e della provvidenza, ha lontane origini nelle tradizioni religiose del nostro popolo ed è tradizionalmente celebrata nella seconda domenica di novembre. Nel 1974 la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in una lettera ha invitato a celebrare in tutte le diocesi di Italia la «Giornata del ringraziamento» sottolineando la necessità di “richiamare gli uomini alla lode di Dio, datore di ogni bene, alla valorizzazione e alla giusta distribuzione dei doni della terra, al rispetto dell’ambiente naturale e alla solidarietà con quelli che lavorano”. 

2. Il primo Thanksgiving

Questa storica tradizione risale a una celebrazione avvenuta nel 1621 e documentata due anni dopo da William Bradford a Plymouth, allora governatore della Colonia del Massachusetts, fondata dai Padri Pellegrini provenienti dall’Inghilterra. L’usanza di mangiare il tacchino si deve a quel primo menu, composto da pietanze che sarebbero diventate tradizione per le feste a stelle e strisce. Oltre al tacchino, il primo menù era composto da zucca, altri carni bianche, carne di cervo, ostriche, molluschi, cereali.

3. Il tacchino – non solo ripieno- è americano

Il tacchino è americano. Furono gli Aztechi a portare in dono il tacchino agli spagnoli. Da lì la diffusione della specie in Europa. L’americanissimo tacchino è stato poi “reimportato” oltre un secolo dopo in Massachusetts dai Padri Pellegrini.

4. I presidenti e il Turkey Pardon  

Il primo a indicare una data, il 26 novembre, come giorno del Ringraziamento fu George Washington con un documento del 3 ottobre 1789. Ma non era allora ancora una tradizione annuale. La giornata del Ringraziamento fu ufficialmente proclamata come festività (da celebrarsi il quarto giovedì di novembre) nel 1863 dal presidente Lincoln. Alla tradizione si aggiunge, dagli anni Ottanta, con Ronald Reagan (ma già anticipato da Abraham Lincoln) anche il Turkey Pardon: due tacchini, con nomi spesso divertenti e a tema, vengono portati alla Casa Bianca. Solo uno di loro riceve la grazia. 

5. La festa del tacchino ripieno inventata da una donna

A sostenere l’idea di istituire la Giornata fu la scrittrice Sarah Josepha Hale, secondo la quale la festa avrebbe rafforzato lo spirito di unione della popolazione dopo una guerra fratricida. Per questo si impegnò fin dal 1846 a convincere i presidenti USA a rendere nazionale questa festività fino ad allora celebrata esclusivamente nel New England. In quattro, prima di Lincoln, non prestarono ascolto alle sue argomentazioni: Zachary Taylor, Millard Fillmore, Franklin Pierce e James Buchanan.

6. Parata di Macy’s e football americano 

Tra gli eventi più attesi e legati al Giorno del Ringraziamento in America c’è la Parata di Macy’s, una sfilata di pupazzi gonfiabili organizzata a New York dall’omonimo grande magazzino. Un evento che attrae milioni di visitatori e si tiene su un percorso di 4 km tra i grattacieli di Manhattan. Sembra che chiunque possa avere una buona visuale della parata da Central Park West, dalla Columbus Circle e poi lungo tutta la 6th Avenue dalla 59th alla 38th Street. Inoltre, non può esistere Thanksgiving senza Football americano! Infatti un’altra usanza, quasi un rituale, è quella di guardare in tv la partita dopo il pranzo in famiglia.

7. Il turducken o il tacchino ripieno di pollo

Non mancano le stravaganze culinarie. Una di queste è il “turducken” (dall’unione di turkeyduck e chicken). Un tacchino disossato conteneva un’anatra disossata con all’interno un pollo. Il piatto, molto popolare nella Louisiana, comparso tra il 1970 e il 1980, è poi diventato l’emblema della cucina Cajun (tipica della zona).

8. Friendsgiving

Nato tra i best friends che non hanno la possibilità di festeggiare il Giorno del Ringraziamento in compagnia o in famiglia, il Friendsgiving è la versione “a misura di amici” del Thanksgiving Day, una festa speciale in cui riunirsi per godere di un pasto abbondante in un’atmosfera spensierata. Celebrato poco prima o subito dopo il Thanksgiving, secondo l’ultimo report di Campbell’s Soup Company, circa il 45% degli americani festeggerà la ricorrenza tra amici, un’occasione perfetta per sperimentare nuovi sapori dando libero sfogo alla propria creatività culinaria. 

9. Jingle Bells

Il Thanksgiving segna ufficialmente l’inizio del periodo natalizio. Nel 1857 James Pierpoint compose proprio per il Giorno del Ringraziamento un brano per bambini dal titolo One horse open sleigh, che riscosse un grandissimo successo. Lo stesso brano fu riproposto poi per il giorno di Natale e nel 1859 il titolo cambiò in Jingle Bells, divenuto famoso in tutto il mondo.

10. Varianti del tacchino ripieno

Protagonista indiscusso della tavola, il tacchino ripieno ha molte varianti che cambiano in base alla geografia: nelle cittadine del sud la carne si accompagna con la focaccia di granturco, mentre in quelle del nord degli Stati Uniti il tacchino viene condito con il wild rice. Molto tipica è la salsa di ossicocco (in inglese cranberry), fatta con mirtilli rossi, freschi o congelati.

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RicettaTacchino ripieno al forno

Un classico della cucina delle feste, il tacchino ripieno al forno nasce come piatto tradizionale per il Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving). Viene preparato con diversi ripieni: qui abbiamo scelto un ripieno a base di carni campane, da accompagnare con una salsa gravy.
🍴 Preparazione: 40 minuti
🔥 Cottura: 180 minuti
⏰ Tempo totale: 220 minuti
🍽️ Porzioni: 10
🍜 Portata: Secondo piatto
🌍 Cucina: americana
Tacchino ripieno al forno

Ingredienti

Per il tacchino

  • 1 tacchino intero (5 kg)
  • 250 g burro
  • 4 cipolle piccole sbucciate, tagliate a pezzi
  • 4 carote
  • 4 coste di sedano tritate grossolanamente
  • 1 l brodo di pollo
  • 2 bicchieri vino bianco secco
  • sale marino
  • pepe in grani

Per il ripieno

  • 750 g carne bovina Podolica macinata
  • 250 g carne di maialino Nero Casertano macinata
  • 3 uova
  • 300 g mollica di pane casereccio di almeno 2 giorni
  • 200 cc sugo di pomodoro
  • 400 g latte intero (per il pane)
  • 6 cucchiai Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 1,5 cucchiai prezzomolo tritato
  • sale
  • pepe

Preparazione

Porto a temperatura ambiente il tacchino, lo lavo molto bene sincerandomi che anche l’interno sia ben pulito e che i calami siano stati tutti asportati. In caso contrario, li asporto con una pinzetta.
Macino all’interno sale e pepe.
Sbriciolo la mollica del pane dopo aver tolto la crosta e la metto in ammollo in una ciotola con il latte per 5 minuti.
Lavoro molto bene le due carni macinate amalgamandole insieme al pane, alle uova e a tutti gli ingredienti del ripieno.
Imbottisco il tacchino con l’impasto di carne sino al riempimento completo.
Scaldo il burro tra le mani, strofino e massaggio tutto il tacchino, quindi lo cospargo dall’alto con sale marino e pepe nero.
Scaldo il burro tra le mani, strofino e massaggio tutto il tacchino, quindi lo cospargo dall’alto con sale marino e pepe nero.
Lego il tacchino con lo spago da cucina, bloccando sia le cosce che le ali.
Taglio grossolanamente le verdure e le metto nella teglia a formare uno strato sul quale poi adagio il tacchino.
Taglio grossolanamente le verdure e le metto nella teglia a formare uno strato sul quale poi adagio il tacchino.
Aggiungo il vino e il brodo di pollo, copro tutta la teglia con carta stagnola e inforno per 30 minuti nel forno già preriscaldato a 200°C.
Dopo mezz’ora irroro con un cucchiaio tutte le parti esposte del tacchino usando il sughetto che nel frattempo si è formato e riduco la temperatura a 180°C.
Ogni 30 minuti al massimo, per 4 volte, lo irroro con il sugo che si è raccolto nella teglia.
A 45 minuti dalla fine della cottura, tolgo la carta stagnola per farlo dorare.
Trascorso il tempo di cottura, lo trasferisco molto delicatamente su un piatto da portata, lo copro con la carta stagnola e lo faccio riposare a temperatura ambiente prima di tagliarlo.
Argomenti:
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