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Vino
7 Luglio 2011 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 15:59

Turismo del vino, la terra del Barolo è la nuova Toscana

E' l'Italia la meta preferita dell'enoturismo mondiale secondo una ricerca dell'Osservatorio giornalistico Nathan il Saggio, promossa da Marchesi de'
Turismo del vino, la terra del Barolo è la nuova Toscana

E’ l’Italia la meta preferita dell’enoturismo mondiale secondo una ricerca dell’Osservatorio giornalistico Nathan il Saggio, promossa da Marchesi de’ Frescobaldi. Una sviolinata autoprodotta, penseranno i maliziosi. Non sembrerebbe, visto che la ricerca dell’Osservatorio si basa su 250 mila articoli di 100 testate internazionali monitorate. Che hanno rilasciato un verdetto senza appello: il 45,15% è il valore delle preferenze dirette al Belpaese davanti a Francia e Stati Uniti.

L’Italia si aggiudica quindi un lusinghiero riconoscimento del mondo come destinazione prediletta dei turisti del vino. Nessuna sorpresa invece sulla regione che, nel campionato italiano, occupa il podio: la Toscana con il 65,30% delle preferenze prima del Piemonte (62,80%) e del Veneto (60,15%). Quarta la Sicilia (57,40%) seguita da: Friuli Venezia Giulia (53,20%), Sardegna (50,10%), Emilia Romagna (46,75%), Lombardia (42,60%), Trentino Alto Adige (40,35%) e Marche (37,90%).

Del Piemonte si è accorto recentemente l’Independent, uno dei quotidiani britannici più attenti all’enogastronomia mondiale. Che avanza la seguente ipotesi: è il Piemonte la nuova meta dei turisti stranieri, soprattutto americani.

Da sempre innamorati della Toscana e dei suoi vini, ora i foodies d’Oltreoceano hanno messo gli occhi su questa regione italiana che un clima non sempre clemente e l’assenza di destinazioni del calibro di Firenze e Pisa, ha mantenuto finora nel ruolo di eterna seconda.  “Il Piemonte sta crescendo di importanza per gli Americani soprattutto perché la Toscana è satura”, spiega Robin Gheesling, un assaggiatore di vino e wine blogger.

Dal cilindro dell’offerta turistica, che da sempre in Piemonte fa i conti con una clientela che predilige l’alta stagione, esce ora l’enogastronomia. “E’ vero che abbiamo un bel pesaggio e un’architettura interessante ma non è abbastanza per portare qui i turisti tutto l’anno”, ha spiegato a Agence France Presse Marco Ghione, manager del ristorante gourmet con sede nel Castello della Manta, maniero medievale oggi gestito dal FAI. “Ma ora, con la gastronomia, i turisti vengono tutto l’anno”.

Poi c’è il Barolo, il vino che contribuisce non poco alla notorietà nel mondo di questa regione. “Gli Americani sono alla ricerca di una nuove regione da scoprire e dal momento che il Barolo è uno dei vini più famosi hanno scelto di venire qui”.

Una risorsa promettente, quella del turismo del cibo e non solo perché consente di estendere nel tempo la domanda, ma anche perché il foodie è un visitatore che ha soldi da spendere. “Il turista eno-gastronomico spende in media 130 euro al giorno, pari al doppio del normale visitatore”, stima l’Independent.

Fonte: winenews.it, AFP/ intependent.co.uk

Foto: travellanghe.com, clickz.it, clickz.it

 

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