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21 Luglio 2021 Aggiornato il 21 Luglio 2021 alle ore 09:18

Un Pass alla volta per restare in zona bianca e non chiudere i ristoranti

Il Green Pass anche per bar, ristoranti e pizzerie è l'ancora di salvezza per evitare chiusure nel caso di nuova zona arancione in autunno
Un Pass alla volta per restare in zona bianca e non chiudere i ristoranti

La roulette del Green Pass all’italiana sta per fermare la pallina sul verde dello zero.

Il rischio calcolato che fu diventa una partita a dadi in 3 mosse. Obiettivo: evitare che l’Italia finisca in zona gialla ad agosto perché i numeri dei contagi la spedirebbero lì. Almeno se restassimo ai famosi più di 50 contagi per 100.000 abitanti. I numeri crescono e mettono in pericolo la tranquilla estate della ripartenza. Che sembra ripartire poco ed essere abbastanza nervosa anche per la questione Green Pass.

La revisione degli indicatori proposta alle Regioni piace ai Governatori. Non si guarda più al numero dei contagi e all’Rt, ma all’incidenza dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva per Covid-19. Gli scienziati italiani dicono che non si dovrebbe andare oltre il 5%. Le Regioni vorrebbero il 15 o addirittura il 20%. Differenze ovviamente abissali che cercano una mediazione per evitare che la faccenda sfugga di mano e le strutture sanitarie vadano in affanno. Egualmente le occupazioni per gli altri reparti: limite del 10% per il Cts, 30% per le Regioni.

Così facendo, l’Italia resterebbe in zona bianca per tutto agosto. Confidando ovviamente sulla tenuta della barriera dei vaccini che, in caso di una sola dose, sembra più penetrabile dalla variante delta. Per saperlo, occorre attendere e mettere in fila i numeri. Con un occhio alla Francia, alla Spagna e alla Gran Bretagna. Dove salgono i contagi, ma non gli altri indicatori.

E poi c’è la richiesta veneta di accorpare zona bianca e zona gialla, viste le poche differenze, per tornare ai tre colori: zona bianca – zona arancione – zona rossa.

Il Green Pass a tappe anche per i ristoranti

A questo punto diventa fondamentale il ruolo del Green Pass. La cui applicazione, all’italiana, prevede tre tappe.

La prima scatta vigore ad agosto. Bisognerà esibirlo per partecipare agli eventi pubblici e sarà valido anche con una sola dose. Il lasciapassare per le discoteche probabilmente. Mentre si discute se sarà necessario anche per ristoranti, pizzerie, bar con sale al chiuso.

Seconda tappa dal primo settembre. Bar, ristoranti, pizzerie, cinema, teatri: si entra solo con il Green Pass e con due dosi.

Terza tappa a metà settembre. Il Green Pass serve per salire su tutti i mezzi di trasporto compresi quelli locali.

La previsione del ritorno alle zone e l’allungamento dello stato d’emergenza dal 31 luglio al 31 dicembre significa una sola cosa per le attività di ristorazione. Il Green Pass è necessario come il pane a tavola per evitare le chiusure se dovesse scattare la zona arancione.

Non è fare i pessimisti, ma essere previdenti. L’immunità di gregge alla attuale velocità di somministrazione non potrà essere raggiunta a fine settembre.

E quale chef, pizzaiolo, barista, ristoratore sarebbe disposto a giocarsi il solo verde sulla roulette e scommettere che non si passerà in arancione? Meglio affidarsi al QR code dell’App IO che darà il via libera per entrare al ristorante. Con la sicurezza di trovare all’interno solo clienti già vaccinati. Abbiamo imparato a leggere otticamente il menu sugli smartphone e ora sembra il caso di “farsi leggere” il codice che non rilascia dati personali. E probabilmente eviterà anche l’incomodo della registrazione delle persone al tavolo.

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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