Vendere 2 zeppole di San Giuseppe a 2,50 € nel supermercato è lecito?
In altri tempi la vendita di due zeppole giganti di San Giuseppe al costo totale di 2,50 € avrebbe posto interrogativi sul prezzo praticato o al massimo sulla scelta tra fritta e al forno.
Oggi al tempo del Coronavirus, invece, la domanda è come sia possibile che un supermercato di Acerra venda un bene che alimentare che non dovrebbe essere considerato di prima necessità mentre le pasticcerie sono chiuse.
A interrogarsi sulla disparità di trattamento è il Consigliere della Regione Campania Francesco Borrelli che l’ha segnalata al Presidente Vincenzo De Luca poiché “Credo sia giusto sospendere dai supermercati la vendita di prodotti non di prima necessità perché questo potrebbe creare un problema di sicurezza, come già accaduto. Inoltre permettere alla grande distribuzione di vendere alcune tipologie di prodotti sembra un colpo basso alle piccole realtà che già vivono un momento difficilissimo”.
I decreti di sicurezza per l’emergenza legata all’epidemia da Coronavirus hanno previsto la chiusura di molte attività commerciali non considerate essenziali come fiorai, pasticcerie, bar mentre restano aperti i centri della grande distribuzione di prodotti alimentari.
I supermercati, che restano aperti però offrono al pubblico non solo beni di prima necessità ma che altri tipologie di prodotti, tra cui piante e prodotti dolciari.
Un po’ come è accaduto a Roma per la vendita della pizza al taglio nelle panetterie.
A dare manforte al ragionamento di Borrelli, Domenico Filosa, presidente dell’Unipan l’associazione regionale dei panificatori campani, ha sottolineato che: “Durante la giornata della festa del papà, il 19 marzo, nei supermercati si stanno vendendo le zeppole di San Giuseppe e questo sta portando l’assalto dei consumatori. E’ una situazione umiliante per le piccole attività che sono state fatte chiudere come le pasticcerie ed i bar. Le zeppole non sono un prodotto di prima necessità ed allora perchè vengono vendute? Si deve fermare la vendita di dolci e prodotti non essenziali. Mentre noi facciamo la fame altri si stanno ingrossando a dismisura“.