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Vino
5 Gennaio 2025 Aggiornato il 5 Gennaio 2025 alle ore 19:34

Vino e codice della strada: soluzioni salva patente e incassi dei ristoranti

Le nuove sanzioni del Codice della Strada mettono a rischio consumo di vino e patente: ecco alcune soluzioni per evitare rischi
Vino e codice della strada: soluzioni salva patente e incassi dei ristoranti

Le nuove sanzioni del Codice della Strada per chi supera il tasso alcolemico di 0,5 g/l e si mette alla guida sembrano aver dato una bella batosta al consumo del vino nei ristoranti. Almeno questa è la prima impressione che arriva dai ristoranti a meno di un mese dall’applicazione delle nuove sanzioni. Un risultato abbastanza strano considerato che nessuno dei vecchi limiti è stato modificato, ma sono solo state elevate le sanzioni. Che comprendono sanzioni pecuniare, sospensioni della patente e sanzioni detentive molto più pesanti rispetto al passato. Ma non è cambiata la soglia che fa contestare l’ubriachezza, appunto 0,5 g/l. In teoria dal 2008, anno di pubblicazione delle tabelle alcolemiche, abbiamo contezza dei limiti e quindi dell’impossibilità di mettersi alla guida dopo aver bevuto alcolici.

A far riflettere, quindi, non è la paura delle conseguenze di una guida in stato di ebrezza, ma quella delle sanzioni. E quindi partiamo da quelle prima di vedere alcune iniziative adottate dai ristoranti per far fronte alla diminuzione delle vendite di vino.

Quali sono i limiti del tasso alcolemico alla guida

Tasso alcolemico (g/L)Sanzione pecuniariaSanzione detentivaSospensione della patente
0,5 – 0,8€573 – €2.1703 – 6 mesi
0,8 – 1,5€800 – €3.200Arresto fino a 6 mesi6 mesi – 1 anno
>1,5€1.500 – €6.000Arresto 6 mesi – 1 anno1 – 2 anni

La tabella evidenzia il raggiungimento della prima soglia, ma soprattutto la facilità di sorpassarla ed entrare nel range della seconda da 0,8 g/l che comporta oltre alla multa e alla sospensione della patente anche l’arresto.

La conclusione è che non bisogna toccare (quasi) bicchiere di vino prima di mettersi al volante (o al manubrio). L’unica possibilità è che chi deve guidare si astenga dal bere a favore del resto del tavolo in un gesto di cavalleria. Poco piacevole considerato che il vino a tavola è un elemento di convivialità. E quindi alcuni ristoranti si sono attrezzati per consentire ai clienti di bere senza rischiare incidenti e patente.

I ristoranti isolati e le cantine penalizzati dalle sanzioni del codice della strada per il consumo del vino

I più penalizzati sono i ristoranti più isolati, fuori dalle città e dalle rotte dei taxi.

Così, Cristina Granaiola dell’osteria L’Oliveta di Massarosa ha spiegato alla Nazione che ha attivato un servizio di navetta su Viareggio, Lido di Camaiore e Forte dei Marmi presente tutti i venerdì e sabato dalle 19.30 alle 23.30, con la possibilità, sia per andata che ritorno, di trasportare quattro clienti. Il servizio, attivo per quattro tavoli a sera, è a offerta libera. “Il cliente spenderà sicuramente meno del taxi, che, ad esempio, da Viareggio per arrivare da noi costa sui 90 €”, ha concluso la ristoratrice che a seconda del gradimento potrebbe estendere l’offerta.

Sempre in Versilia, Ido Mariani della Tenuta Mariani, ha esteso il servizio di accompagnamento con un pulmino da 8 posti predisposto per l’estate e per i clienti stranieri degli hotel. Una mossa per contrastare il calo delle degustazioni diminuite del 70% con l’ingresso delle nuove norme. L’iniziativa sarà abbinata all’offerta di una bottiglia al conducente dell’auto che arriva alla tenuta per le degustazioni. Che però farà a casa.

Il bar e il bistrot

Codice della Strada e vino: la soluzione di Stefano Sinibaldi
Stefano Sinibaldi che se ne intende di vino e di guida

Sempre in Toscana, a Cortona, il bar Solco aveva già adottato un servizio di accompagnamento con navetta per chi avesse alzato un po’ troppo il gomito. E ora con le nuove sanzioni del Codice della Strada, per consentire ai clienti di bere vino e alcolici, il servizio è stato istituzionalizzato. Con una macchina e uno shuttle che garantiscono il servizio in un raggio di 20-30 minuti di percorrenza.

Ancora Toscana per un altro ristoratore assurto agli onori delle cronache con l’istituzione del servizio di accompagnamento. È Stefano Sinibaldi, 55 anni, titolare del bistrot Mezzo Km di Venturina Terme nell’alta Maremma livornese. Che ha registrato un immediato calo delle vendite di bottiglie. L’ingrediente rifugio è diventato il rum zero gradi per i cuba libre. Ed ecco allora la contromossa. Un servizio gratuito con il bistrot che offre un passaggio a casa. Al momento della prenotazione, i clienti possono richiedere il trasporto di ritorno. Un dipendente del ristorante o un collaboratore li accompagna a casa al termine della serata. L’idea di Senibaldi è consorziare diversi locali del territorio per offrire il servizio navetta ai clienti ed evitare di privarli del piacere di un bicchiere di vino.

Codice della Strada, vino e transfer anche in città

A Salerno, Mood Steakhouse ha adottato la formula NCC per il giovedì, venerdì e sabato (anche a pranzo). Il ristorante ha una cantina ben fornita che accompagna i piatti di carne. La città alle porte della Costiera Amalfitana è piuttosto avara di taxi: solo 8 di cui 5 in servizio per i turni. Una soluzione che mette una toppa anche alla cronica carenza di parcheggi che rende difficile la caccia al posto auto nella zona centrale.

Portami a casa, il progetto di Assoenologi

vino e codice della strada: la soluzione della wine bag

Assoenologi, l’unione di categoria dei tecnici vitivinicoli italiani, è preoccupata per il calo dei consumi di vino. E quindi ha varato Portami a casa. In pratica, l’equivalente “liquido” della doggy bag. La bottiglia non consumata per evitare di superare la soglia dello 0,5 g/l si porta a casa. Come ha ribadito il Presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, un calice di vino durante un pasto fa restare sotto la soglia di legge. Con due già si potrebbe superare (il calcolo in autovalutazione può essere fatto con le tabelle pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale che qui riportiamo). Il sistema proposto prevede che:

  1. I produttori di vino forniranno ai gestori, assieme alle bottiglie, le shopper dedicate, brandizzate con il marchio della tenuta o della cantina e con lo slogan Portami a Casa.
  2. Al termine della cena, se la bottiglia non è stata consumata completamente, il gestore del locale offrirà al cliente la possibilità di riporla nella shopper e portarla a casa.
  3. Il cliente potrà così godere del vino in un momento successivo, senza rischi e senza sprechi.

Le critiche alle soluzioni prospettate non mancano. Da chi lamenta la concorrenza ai tassisti a chi sospetta il complotto dei vini dealcolati. Certo è che vino e Codice della Strada, ma soprattutto guida, sulla stessa riga non vanno bene.

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