I 10 migliori panettoni artigianali a Re Panettone di Napoli
Mò vene Natale, mò vene mò vene… e io me ne sono andato al Parker’s per scoprire che il panettone, anzi il Re Panettone del fortunato format di Stanislao Porzio per la prima volta a Napoli, vira decisamente a Sud nonostante le origine meneghine.
La maggior parte dei 23 grandi artigiani, che potete assaggiare oggi nel Salone degli Specchi del Grand Hotel Napoletano, ne ha ben assimilato segreti e arte, soprattutto in lievitazione, struttura e aromi.
La Top 10 del panettone tradizionale (il cui prezzo qui è uguale per tutti: 24 € al chilo) riserva qualche sorpresa cui siamo abituati soprattutto al confronto con le aree del Centro Nord, tradizionalmente considerate più vocate a questo tipo di produzione.
È il prezzo che anche Re Panettone deve pagare alla globalizzazione. La manifestazione però ci propone una nuova leva di grandi artigiani pasticcieri che fanno del gusto e della qualità i loro cavalli di battaglia. E che soprattutto rimarcano, in termini di selezione dei prodotti base, la sostanziale differenza con la produzione industriale, discorso ormai digerito dal consumatore più attento e competente.
#10. Cucchi (Milano)
Assaggiare un prodotto di qualità, come quello che la pasticceria milanese sforna da settant’anni, ci ha fornito l’esatta pietra di paragone per la nostra classifica.
#9. Caffetteria Imera (San Cataldo – Caltanissetta)
Nel cuore della Sicilia, Giovanni Imera sforna il suo panettone a base di lievito madre, materie prime di qualità e senza conservanti.
#8. Lombardi (Maddaloni – Caserta)
Il classico di Aniello Di Caprio è tutto a base di lievito madre. Il risultato: pasta compatta e soffice, gusto non invasivo, profumo delicato.
#7. Gabbiano (Pompei – Napoli)
Salvatore Gabbiano vola alto: il suo panettone è soffice, con la classica struttura ad alveare, con aromi non invadenti e un soave profumo, frutto di una combinazione di ingredienti freschi e genuini.
#6. Mauro Morandin (Saint Vincent – Aosta)
Mauro Morandin è stato tirato su più che con la fonduta valdostana ad acqua, zucchero e farina. Il suo panettone, già pluripremiato in passato, è tutto nell’estrema cura e attenzione estrema nella selezione delle materie prime. Ogni annata, come il vino, porta un’impronta particolare.
#5. Tiri (Acerenza – Potenza)
È stata la nostra migliore scelta dello scorso anno. Anche per il 2015, Vicenzo, allievo di Massari e Morandin, continua a convincerci son il suo panettone. Bravo, 7 più.
#4. Mennella (Torre del Greco – NA)
Non si discute, sui lievitati il laboratorio corallino detta la sua legge: una rigida procedura artigianale per il lievito naturale che viene nutrito e lasciato riposare 36 ore. Risultati, consistenza e aromi si percepiscono tutti.
#3. Rigacci (Cerbaia in Val di Pesa – Firenze)
Se fanno dal 1948 panettoni ricercatissimi anche oltr’Arno una ragione deve pur esserci. Ed è il sapiente mix di genuinità degli ingredienti, passione e abilità artigiana che vi colpirà in questo panettone classico toscano, statene certi.
#2. Pasquale Marigliano (San Gennarello di Ottaviano – Napoli)
Non è solo un eccellente cioccolatiere, ma anche uno straordinario pasticciere che sa ben amalgamare ingredienti, tempi e aromi. Nel suo laboratorio di sforna un panettone leggerissimo, con pochi zuccheri, ma all’intenso aroma di vaniglia. Il segreto? Il miele come dolcificante naturale.
#1. Alfonso Pepe (Sant’Egidio del Monte Albino – Salerno)
Eccolo il Re Panettone di Napoli, il mastro dolciere con il laboratorio incastonato tra la Costiere e il Vesuvio che non è nuovo alle presentazioni al Parker’s. Il suo primato è una conferma di quel che già conoscevamo: il segreto che porta Alfonso Pepe a livelli di eccellenza, a suo dire, sta tutto nella lievitazione (36 ore) e negli ingredienti di qualità.
Menzioni speciali
Dopo la classifica dei migliori 10 ecco alcune menzioni speciali che sono altrettante “variazioni sul tema” del re Panettone, esercizio dal quale tutti i nomi presenti non si sono voluti sottrarre. E non è mancato, come vedete, il panettone al carbone vegetale presentato da Vignola di Solofra.
Sal De Riso (Tramonti – SA)
Irraggiungibile il suo Panettone al Limoncello. Ma, Sal, avremmo voluto assaggiare la tua versione tradizionale.
De Vivo (Pompei – Napoli)
Il panettone alla sfogliatella è un matrimonio ben riuscito.
Dolciarte (Avellino)
Brava Carmen Vecchione con la variante alla castagna di Montella e cioccolato.
Il Giardino di Ginevra (Casapulla – Caserta)
Anna Chiavazzo ci ha stupito con il suo Pan di Bufala, dove il burro è stato totalmente sostituito dalla panna fresca di bufala.
Mazzali (Governolo (Mantova)
Straordinario il panettone al tartufo: né dolce né salato, ma con un aroma inconfondibile.
Pronti a lanciarvi nella giornata di assaggio e a dirci qual è il migliore, anzi, il Re dei panettoni di Napoli?
[Immagini: Francesco Bellofatto, Luciano Furia, Vincenzo Pagano, Lidia de Biasio, Facebook]