10 regole in campeggio. Gastronomicamente parlando e non solo
Cosa non devi fare, o fare, in campeggio per assicurarti una vacanza a prova di tranquillità e densa di soddisfazione gastronomica? Innanzitutto porta con te lo stretto indispensabile per la sopravvivenza: via il tacco 12 e il profluvio di parei e copricostumi e avanti con tappetino da fornello da campo, parannanze e almeno 15 pentole e padelle di vario genere. Se non puoi sopravvivere senza la tua pasta preferita, non commettere imprudenze: meglio portare la razione necessaria per evitare l’astinenza.
In campeggio si cucina all’aria aperta ma ricorda che non sei nel selvaggio west con il deserto intorno. Un piatto bruciato o preparato male non farà di te un cow boy stanco per il duro lavoro con la mandria. Ricordalo quando ti viene l’idea di cucinare un piatto mai provato fino a quel momento perché tre piazzole più avanti hanno fatto la ola alla signora spagnola che ha cucinato 25 paelle in altrettanti contenitori usando lo specchio per l’abbronzatura.
Se hai deposto ai fornelli le armi della competizione a tutti i costi (intanto, però, ditemi secondo voi cosa sto cucinando), puoi mandare giù il decalogo della perfetta campeggiatrice gastrofanatica (vale anche per i maschietti).
- Se vuoi goderti in santa pace il caffè del mattino, mai circondarsi di vicini iperginnici soprattutto se il massimo del tuo sforzo fisico è tenere in equilibrio l’amaca.
- Se non hai voglia di dilungarti sulle specifiche di umidità relativa della pastiera, stai lontana da vicini napoletani perché, anche se fai finta di essere straniero, ti coinvolgeranno in tutte le loro discussioni dalla formazione del Napoli ai minuti necessari per la cottura al dente della pasta.
- Se vuoi annusare il refolo di brezza marina o, peggio, sei a dieta, stai lontano da chiunque provenga da zone a sud del Garigliano: alle otto della mattina ci sarà sempre qualcuno che sta friggendo le melanzane per la parmigiana da portare in spiaggia (oddio, si fa anche in versione fazzoletto alla Bonci o in vetro alla Parisi).
- Se vuoi imparare tutti i trucchi per realizzare un gattò di patate anche in condizioni proibitive, tipo assenza di forno, chiedi il passaporto di quartiere a un napoletano: chi abita in zona centro storico lo cuoce guardandolo semplicemente negli occhi.
- Se vuoi scatenare una guerra di secessione stendi l’asciugamano vicino a turisti padani e comincia a declamare gli articoli della Dichiarazione dei diritti dell’uomo o inneggia alla bontà del panettone di Alfonso Pepe o Pasquale Marigliano.
- Se sei vegetariano mai vicino agli amanti del barbecue perché dopo un training sull’uso dei legni giusti, delle pigne, della marinatura e della cottura ti sentirai Dracula in crisi ematica.
- Se vuoi un po’ di silenzio pianta la tenda nelle vicinanze di famiglie svedesi, norvegesi, danesi, francesi e tedesche: i loro bimbi sono quasi sempre silenziosi e non urlano “mamma”, “aranciata”, “acqua”, “nutella” in continuazione forse perché la mamma li ha ben inquadrati prima di partire. E potrai godere dei reker norvegesi (gamberetti), del Janssons frestelse svedese (un gratin di patate e acciughe), della zuppa di frutta danese (le formiche più famose normalmente le trovi a fare catch nella tua pastella per la frittura dei fiori di zucca).
- Se invece vuoi convincere il tuo compagno che i bimbi non sono poi così dolci e teneri e belli e stupendi, scegli la piazzola vicina a quella di famiglie italiane con bimbi piccoli: risultato garantito anche sul versante gastronomico. Le varianti di un piatto saranno infinite per farle trangugiare ai piccoli demoni.
- Se vuoi riconoscere un campeggiatore gourmet, presta attenzione alle dimensioni della padella. Ne avrà una diametro 42 che troneggia sul fuoco da comunità (anche se dorme in una canadese). Poi avrai altri segnali: le piantine di basilico che metterà a dimora subito dopo aver fissato il gazebo, la selezione di birra e vino con la quale ha riempito i gavoni (tanto l’acqua la trova sul posto), l’angolo delle spezie (altrimenti come fare il goulash a Ferragosto?), i 12 tipi di pasta che fa scegliere alle creature mentre l’acqua bolle.
- Se vuoi farti amico un gourmet in campeggio cerca un rovo di more e portategliene un per chiedere consigli su come fare la marmellata in loco: vi sarete conquistati un amico fedele e un assaggio garantito di tutto quello che cucinerà per tutta la vacanza.
Ora vado, ho messo in ammollo i fagioli di Lamon per la vellutata. Mica roba in scatola.
PS. Non dimenticate di fotografare tutto quello che preparate: come farete l’album delle vacanze altrimenti?
PPS. Mettere sempre gli stabilizzatori al camper o alla roulotte in modo che un momento di passione, quantunque silenzioso, non venga scambiato dal nostro vicino di piazzola per un improvviso terremoto post prandiale.
[Testo e Immagini: Anna Maria Pellegrino]