Le castagnole di carnevale al tempo dello strutto
Lo strutto. Ingrediente quasi dimenticato per una frittura buona, cara, antica e sana. Dicono.
E per fortuna c’era uno strutto che faceva capolino dalla dispensa fresco fresco di lavorazione.
La tradizione, l’antico passaggio di generazione in generazione, è il tasto su cui giocare una ricetta semplice semplice come quella delle castagnole che sulla tavola di Pitigliano sono sempre arrivate prive di crema o di ricotta.
Nell’attesa che il dibattito si infiammi sulla ricotta, scaldate lo strutto e preparatevi a un martedì grasso con una nota di sapore in più.
- Ingredienti
600 gr. farina
150 gr. zucchero
1 bicchiere olio
1 bicchiere di liquore (grappa o Alchermes)
Buccia limone grattugiato
1 bustina di lievito per dolci
3 uova
Metti in un vassoio le tre uova e sbattile. Aggiungi un bicchiere di olio e uno di liquore, la buccia grattugiata, la bustina di lievito per dolci e unisci tutto con la farina. L’impasto va lavorato fino a quando sarà ben amalgamato.
Disponi lo strutto nella padella e riscaldalo bene. Aiutati con un cucchiaio per far scivolare l’impasto nello strutto bollente.
Lascia dorare intensamente le castagnole, sollevale e appoggiale su un foglio di carta assorbente.
Sistemale in un vassoio e spolvera con zucchero a velo.
Vanno servite calde (ma tanto le mangiano anche fredde se per caso riescono a freddarsi).
Foto: Francesco Arena