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Birra
22 Ottobre 2010 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 15:34

Birra Maiella. Territorio, lavanda e la svolta al Salone del Gusto

Massimiliano Di Prinzio nasce a Casoli, in provincia di Chieti, 42 anni fa. Molto forte è il legame con le sue origini. Lo testimoniano la partecipazione
Birra Maiella. Territorio, lavanda e la svolta al Salone del Gusto

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Massimiliano Di Prinzio nasce a Casoli, in provincia di Chieti, 42 anni fa. Molto forte è il legame con le sue origini. Lo testimoniano la partecipazione della moglie Sonia e dei genitori ma soprattutto i tanti ingredienti territoriali delle sue birre, dal frumento grano duro Senatore Cappelli al grano tenero Solina, al miele, ad una varietà di mele verdi, la mela piana autoctona casolana ingrediente della birra Cluviae, all’acqua, la medesima del pastificio Del Verde. Il nome stesso del birrificio Maiella indica questa stretta appartenenza alla comunità.

Massimiliano, prima di approdare al mondo della birra, studia da perito meccanico e da odontotecnico, e successivamente lavora a vario titolo in officine meccaniche della zona: esperienza che gli sarà utile per realizzare nei suoi impianti artigiani di birra piccole modifiche impiantistiche. Inizia presto con la passione per la birra artigianale, nata per caso nel 2002. Si mette in contatto con Luciano Lenzi di Fiè Allo Scillar (Bolzano), apprezzato costruttore di piccoli impianti per homebrewing, acquista un impianto all grain e realizza le sue prime birre: una lager ed un’ambrata, a bassa fermentazione. Di quella esperienza, affrontata con tanta cura nei dettagli, ricorda ancora che non utilizzava zucchero per il priming, ma imbottigliava, dietro guida di Luciano, con residuo zuccherino stabilito, riuscendo ad ottenere risultati discreti.

Le bottiglie delle prime cotte finiscono nella cantina della nonna, a Gesso Palena un paesino del teatino a 700 metri d’altitudine, con clima abbastanza freddo, per quella simpatica rigidità che prende tutti i neofiti e che vuole le lager maturate a freddo. A marzo le birre sono in perfetta forma, abbastanza limpide, per effetto della cantina deposito (lager) naturale. Nel 2005, leggendo il libro di Lelio Bottero La Birra Artigianale trova l’indirizzo di Jurij Ferri, a Spoltore, vicino Pescara e si mette in contatto con lui. Ne viene fuori un corso presso il birrificio di Jurji e completato con la partecipazione diretta ad alcune cotte con alcune idee per realizzare piccole modifiche impiantistiche come la costruzione di un disco forato per rendere più efficiente la filtrazione. Nel 2007 si trova da Vino Sup in occasione di una degustazione e fa assaggiare a Kuaska due sue birra prodotte con l’impianto da homebrewer, La Luna Nuova, una simil blanche addizionata di fiori di lavanda, e la Bucefalo, una simil Imperial Stout. Kuaska non è molto convinto dell’aggiunta di lavanda in una birra, ma una volta assaggiata lo incoraggia a proseguire. Probabilmente un consiglio decisivo. A marzo 2008 acquista un piccola impiantino, usato, con capacità in cottura da 1,20 hl, a doppia cotta, da Petrognola, in Garfagnana, e inizia a ristrutturare il locale che oggi ospita il birrificio.

Sempre nello stesso periodo, Raffaele Cavallo governatore Abruzzo e Molise di Slow Food gli chiede una campionatura di birre. Va al Salone del Gusto di quell’anno con la sua Novi Luna. Ricorda ancora l’emozione sua e della moglie Sonia quando entrò nella sala di degustazione e quando prende posto sul palco dei relatori. A fine 2008 si dedica completamente alla birra e apre il birrificio Maiella. Il suo stile predilige birre di buona bevibilità, non troppo corpose, la cui ricetta però è molto originale, con ingredienti del territorio che spesso esaltano, in maniera anche inaspettata, le caratteristiche di base delle birre.

Tra le sue birre:

MagiaUna weizen, la Magia d’estate, la prima prodotta con il nuovo impianto. Insieme all’utilizzo del grano duro Senatore Cappelli, importante è stata l’intuizione dell’aggiunta di scorze d’arancia dolce che in una birra ricca di anidride carbonica danno un impatto olfattivo originale e molto ben amalgamato.

La Matthias, dal nome del figlio, una belgian ale ambrata, prodotta con miele d’acacia della zona e 3 cereali: malto d’orzo, grano tenero Solina, e farro, tipici del territorio, fermentata con lievito da birre trappiste.

La Dea Maia, con 6 tipi diversi di luppolo, aggiunti in continuo a diversi tempi, durante la fase di bollitura, dry hopping e tecniche di back hop. Realizzata con luppoli continentali, che, in un momento in cui imperano luppoli superaromatici, conferiscono caratteristiche diverse di equilibrio e di secchezza.

Il birrificio ha prodotto 120 hl nel 2009 e 150 hl fino ad ottobre, con una proiezione a 180-200 hl per fine anno. La diffusione delle sue birre è su tutto il territorio nazionale, con punti di forza a Roma dove conosce molto bene Leonardo Di Vincenzo e nel teramano, dove c’è Luigi Recchiuti di Opperbacco. Con Luigi ed Jurij, ed oggi anche con altri nuovi birrifici, organizzano spesso eventi comuni sulla birra artigianale in Abruzzo.

Ho degustato con lui:

Novi LunaNovi Luna. 3,9° addizionata di lavanda, camomilla ed altri fiori, realizzata con il 70% di malto d’orzo ed il 30% di cereali non maltati, grano duro varietà Senatore Cappelli, una varietà che, oltre alle caratteristiche organolettiche particolari, è utile nelle coltivazioni biologiche per il suo apparato radicale potente che soffoca le infestanti. Colore chiaro, leggermente opalescente anche grazie ai colloidi del frumento. Le sensazioni olfattive sono molto intense, floreali, di camomilla, di agrume, di frutta bianca e di miele, in sottofondo sensazioni speziate da pepe bianco aggiunto e da metaboliti dei lieviti. In bocca la lavanda è caratterizzante, ben percepibile. La birra è molto bevibile, con un corpo leggero e sensazioni dolci importanti. L’aggiunta di luppolo, bassa secondo lo stile vicino alla tradizione delle blanche, è sufficiente a chiudere le sensazioni dolci e dare un finale secco. Una nota di eleganza e di finezza regala quest’aggiunta di luppolo così ben dosata.

bucefaloMagia d’estate. 5,5°, Weizen con oltre il 50% di frumento, in parte non maltato. Colore fra il giallo paglierino ed il dorato, un po’ più carico di molte weizen tedesche, sensazioni olfattive di banana, intense di agrume e frutta tropicale. In bocca è leggera, bevibile, ma con le sensazioni dolci che terminano abbastanza presto. E’ una birra abbastanza attenuata che regala un finale particolare, abbastanza secco.

Bucefalo. Simil Imperial Stout di 9°, colore tonaca di frate, sensazioni olfattive di caffè tostato, di cioccolato e di fruttato, fichi e prugne in particolare. In bocca l’impatto dolce, morbido, prevale un po’ sulle sensazioni di tostatura. La luppolatura ben dosata regala un buon equilibrio finale.

Birrificio Maiella. Via San Salvatore, 6 – Casoli (Chieti). Tel. +39 0872.981919

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