Top 10 Young Chefs. Per Wall Street Journal Parini è Re delle Erbe!
Diavolo di un Pier Giorgio (Parini)! Ho letto l’articolo di Bruce Palling sul Wall Street Journal che disegna la cartina geografica della ristorazione dei 10 giovani chef in Europa. Parte dalla Danimarca con Christian Puglisi siciliano ventottenne con passaporto danese che ha lavorato a El Bulli e al Noma prima di aprire il suo Relae a Copenaghen ad aprile di quest’anno. Attraversa la Francia passando per Montreuil-sur-Mer, vicino Calais, e per la tavola di Alexandre Gauthier (di cui ricordo le cozze e il piccione). E poi sbarca in Italia per consacrare (anche lui) il giovane chef del momento: Pier Giorgio Parini dell’Osteria del Povero Diavolo di Torriana. Vabbè, direte voi, con la pioggia di riconoscimenti di quest’anno era difficile che non se ne accorgessero anche Oltreoceano al WSJ.
Sono d’accordo, ma il mio sussulto l’ho avuto, oltre al pensiero dei cappelletti, leggendo che Parini è conosciuto come the “king of herbs”, il Re delle Erbe. Cavoli, il mio titolo (ma dove l’avrò mai copiato l’appellativo che pensavo mia invenzione di sana pianta?) e la (facile) profezia che il titolo gli sarebbe stato troppo stretto. Ma dai, sarà conosciuto con questo appellativo globalmente. Solo che google, digitando king of herbs, sputa fuori botanica e preparati vari. Provo con la lingua materna, re delle erbe, e mi appare il racconto della cucina di Pier Giorgio su queste colonne.
Bruce, dimmi che hai letto questo titolo evocativo oltre ad esserti spazzolato quelle fantastiche combinazioni di note vegetali! Per ora ti mando il numero di telefono corretto +39 0541.675060 (Fausto, avviso ai naviganti, hanno interpretato la Partita Iva sul sito per il telefono…).
Io intanto un giro a Torriana lo vado a fare che nuovi piatti sono apparsi all’orizzonte. E poi ho da raccontarvi la spesa, come detto. Ma mi ero conservato le info dopo gli annunci di metà agosto.
Diavolo di uno chef, la tua maestria ha conquistato anche la borsa del gusto negli States.
Foto: Francesco Arena
[The Wall Street Journal]