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5 Agosto 2011 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 14:56

L’estate dei divieti: niente grigliate a Bergamo e kebab a Cittadella

Si allarga il fronte anti-kebab. L'ultimo Comune a dire no al popolare cibo medio-orientale è Cittadella, in provincia di Padova, dove il Sindaco leghista
L’estate dei divieti: niente grigliate a Bergamo e kebab a Cittadella

Si allarga il fronte anti-kebab. L’ultimo Comune a dire no al popolare cibo medio-orientale è Cittadella, in provincia di Padova, dove il Sindaco leghista Massimo Bitonci ha vietato, con un’ordinanza, l’apertura di nuovi locali per la vendita del kebab e cibo da asporto. “Non sono alimenti che fanno parte della nostra tradizione e della nostra identità!”, è stata la motivazione addotta da Bitonci che alla questione culturale ha aggiunto però anche quella igienica e di sicurezza alimentare: “Non sono benvenute, nei nostri centri storici, attività che per le loro caratteristiche, quali quelle di trattare cibi cotti e trasformati da consumare sul posto senza disporre di appositi spazi, potrebbero determinare l’abbandono indiscriminato di rifiuti. Per non parlare poi dello scarso rispetto delle norme igienico-sanitarie di quelle pietanze cotte e lasciate all’aperto per lungo tempo. Dobbiamo rivalutare i nostri ottimi prodotti locali”!

Ma la crociata anti-kebab è trasversale ai colori della politica. Uno stop a nuove aperture di locali destinati alla vendita di panini a base di carne arrostita nel curioso cilindro (e al fast food in generale) è stato disposto ad aprile, nell’ambito del nuovo Piano del Commercio, dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, esponente (checché rottamatore) del Pd.

La decisione del primo cittadino di Cittadella si pone ora nel solco di una tradizione ormai consolidata nelle amministrazioni comunali del Nord: quella della messa al bando di alimenti non tipici della gastronomia italiana ed europea. In Toscana la decisione del sindaco di Firenze si aggiunge a quelle di Prato (2005)e di Lucca (2008) mentre in Veneto il divieto di apertura di kebab ha già il precedente del comune di Bussolengo, in provincia di Verona e in Lombardia la guerra ai take away è da tempo legge (una norma regionale impone infatti limiti d’orario alla consumazione per strada di cibo da aporto).

Sul fronte dei divieti la città più volenterosa appare però Bergamo disposta, come dimostra la nuova bozza di Regolamento di Polizia locale voluta dalla Lega che sarà presentata in Consiglio Comunale dopo l’estate, a dire no anche a burqa, costume da bagno nei parchi pubblici, pattini a rotelle, skateboard, pic nic (e bivacchi di vario genere non preventivamente autorizzati) e grigliate en plein air.

 

Fonte: repubblica.it, unitn.academia.edu, libero-news.it

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