Anikò. Lo street food di mare secondo Moreno Cedroni
Interminabile il viaggio da Milano a Teramo e ritorno, a 90-100km/h con un mezzo tipo jeep che trainava un carrello con moto… Ci è venuta un po’ fame. Essendo bene o male nello stesso emisfero, abbiamo ho pensato bene di fare un salto a visitare una delle creature di Moreno Cedroni a Senigallia: Anikò. Come la possiamo definire, o come è stata definita? Trattoria di mare, bistrot di mare? No! “Salumeria ittica”.
È un vero e proprio chiosco fisso, su una piazza, con sedute al banco e una zona con tavolini. È uno scrigno di legno e acciaio che nessuno immaginerebbe contenere tante cose tanto deliziose.
Ci sono tutti i prodotti di Moreno Cedroni – e non solo – in vendita, quindi scatolette di pesce pronto, confetture, libri, salumi di pesce a peso….
Ci sediamo ai tavolini e nonostante l’aria fresca, il sole ci scalda ben bene.
Le gentilissime fanciulle che ci accolgono, molto professionali ed easy allo stesso tempo, ci illustrano un po’ il contenuto del menù, perché noi proprio non sapremmo scegliere. Troppe cose buone = scelta difficile.
Cosa si mangia da Anikò a Senigallia
Optiamo per una condivisione di piatti – tra cui:
bresaola di pesce spada da guarnire con senape Cedroni e salsa Cedroni ai lamponi – si scioglie in bocca…
prosciutto “san daniele” di tonno da ungere con del buon olio marchigiano – tosto
scatoletta di pesce nella sua gelatina – ottima
guance di pesce con cipolla e pomodoro – delicatissime. Se tutte le scatolette fossero come questa…
tonno crudo con insalata, senape e mandorle tostate – scioglievole
Fusilloro Verrigni al salmone affumicato con salmone marinato, mayonese di rapa rossa salsa di cocco e lime e polvere yuso– pazzeschi
panino con egg and bacon – spaziale
insalata, tonno affumicato, uovo, salsa lamponi e zenzero MC, in un box di cartone bianco opaco marchiato Moreno Cedroni – mi sa che ho finito gli aggettivi che mi ero preparato
Accompagniamo il pasto con un bicchiere di Lacrima di Morro d’Alba, che sarà pure un vino da signorine, ma a me piace.
Non contenti, vorremo terminare in bellezza con un dolce, ma una delle fanciulle di cui sopra ce ne porta tre! – tre assaggi di:
una mousse di cioccolato con olio alle clementine e fiore di sale di Cipro MC
una mousse di cappuccino con lingue di gatto
una sofficissima crostata di confettura extra di fichi e mandarini
Fermatevi da Anikò
Una vera libidine: è proprio valsa la pena farsi ore e ore di “trattore” per arrivare fin qui!
Tutte le creature di Cedroni sono delle vere opere d’arte; questa è un’installazione a cielo aperto.
Non posso non citare qui la descrizione del locale che si trova sul sito: «Un’installazione. Una marittima pizzicheria, uno spaccio di bengodi. Una eaterie al passo con i tempi. Che ci si fermi per far la spesa, per celebrare l’ora dell’aperitivo o estenuare sine die l’happy hour della ricreazione fin alle soglie della cena nei tavolini adiacenti, Anikó teme pochi confronti per invogliare alla riflessione. Prendetelo come vi pare, luogo d’appuntamenti, smercio domestico, platform, dove baloccarsi di stuzzichini e ettate d’affettati di pesce, per noi il vero modello del luogo non è tanto la botteguccia né l’estensione del ristorante, ma una sorta di proiezione della Haute Couture (la Madonnina del Pescatore) che trova qui la più giusta ridefinizione in un prêt-à-porter/prêt-à-manger. Le radici d’Anikó stanno ovviamente nella tradizione senza frontiere dello Street Food.»